Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Hal9000 » 20 lug 2012, 14:57

Bridge mi chiedeva se potessi misurare con un oscilloscopio il comportamento dei vari circuiti desolfatanti che ho impiegato fino ad ora, purtoppo non potrò accontentarlo presto in quanto sono sprovvisto di tale apparecchio, però nell'attesa che un giorno tanto agoniato mi potrò permettere un bel tektronic che songo da anni, mi è venuto in mente che quando avevo a disposizione un tale apparecchio avevo fatto alcune misure, per puro caso alcune di queste misure le avevo digitalizzate, purtoppo è poco rispetto a quello che vorrebbe misurare Bridge, ma va beh io metto a disposizione quello che avevo salvato.

Circuito iniziale usato per la sperimentazione a cui fanno riferimento le successive misure fatte con l'oscilloscopio:
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Misura sul drain del mosfet senza nessuna batteria collegata:
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Misura sul drain del mosfet con la batteria collegata:
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Bobina in aria utilizzata (una comune matassa di filo per di più già iniziata):
Immagine

Circuito posticcio di prova:
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Misura ai terminali della batteria sotto carica:
Immagine

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Entro un certo range di duty-cycle avveniva questa "risonanza":
Immagine

Più in dettaglio:
Immagine

Ora non saprei se atrribuire tutto il treno di impulsi successivi a quello generato dal circuito ad una risonanza interna alla batteria oppure a quell'effetto noto nei mosfet per cui ipotetici impulsi di dirac possono innescare oscillazioni nel sistema di pilotaggio a campo elettrico del gate nel canale del mosfet, le chiamano "parassitic oscillation"

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Hal9000 » 20 lug 2012, 15:11

In queste misure avevo monitorato sia il gate che il drain contemporaneamente, così da vedere quando il mosfet viene saturato e quindi chiude a massa la bobina caricandola, e quando viene interdetto e la bobina inizia la sua reazione di scarica:

Immagine

Frequenza aumentata:
Immagine

Batteria in uscita scollegata:
Immagine


Per la cronaca, il mosfet usato era un 500V 10A e c'era un bulbo neon sull'uscita così da poter misurare i rilasci induttivi scollegando la batteria in uscita senza danneggiare il circuito.

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da elettrauto » 20 lug 2012, 20:20

Hal9000, un PERIZIOSO servizio fotografico dell'oscilloscopio, altro che national geografic :mrgreen:

Entro un certo range di duty-cycle avveniva questa "risonanza":

Allora è (forse) vero il discorso della risonanza che ho postato!!!
Di sicuro mi aspetto che questa risonanza sia avvenuta per basso duty cycle, mi sbaglio?
Se è così è vero, si tratta dell'impulso di dirac che ha effetto di risonanza grazie alle armoniche contenute, ed io ipotizzo che l'effetto di risonanza sia tra l'induttore che hai costruito tu e la capacità propria delle piastre della batteria!!!
Viceversa si può verificare facilmente se la risonanza è dovuta al mosfet come dici tu hal9000, potresti semplicemente fare una prova, qualora sei nelle condizioni di farlo, e quando avrai tempo naturalmente, ovvero mettere il mosfet "un passo indietro" rispetto alla maglia che veicola la grossa corrente, ovvero pilotando un BJT es. 2N3055 con il mosfet facendo una configurazione darlingron ovvero ponendo il source sulla base del bjt ed il drain sul collettore del bjt.
In questo caso, se la risonanza avviene ugualmente, di sicuro non è più dovuta al mosfet perché estromesso dalla grossa corrente e dalla maglia induttiva.

Hal9000 ti ricordi a quanto ammontava l'ascissa temporale di quegli impulsini di risonanza? sarebbe utile risalire all'armonica fondamentale di quel regime deformato, in modo da estrapolare la sinusoide equivalente.

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Hal9000 » 21 lug 2012, 6:40

Ti posso già confermare che con i transistor non succedeva, le prime prove le avevo fatte con dei transistor da 1000V e non avevo riscontrato questo fenomeno, anche se non ne sono sicuro mi sento di affermare con una probabilità del'80% che quel fenomeno sia legato ad una risonanza tra la corrente del canale drain-source e il gate del mosfet, di fatti ora che ci penso su altri circuiti con la stessa funzione logica ma un driver molto migliore (TLP250) a pilotare il gate invece dell'uscita del 555 il fenomeno mi pare non accadesse.

Dimentica i segnali sinusoidali classici, qui siamo nel campo degli impulsi ad onda quadra strettissimi di pilotaggio e a spike stile dente di sega ma con il fronte di salita quasi verticale e molto stretti, sono convitno che sia questa la chiave per far reagire nuovamente i sali di piombo cristallizzati e i rilasci induttivi delle bobine sembrano essere la sorgente naturale più adattabile che io abbia potuto provare che riesce benone nell'intento in quanto riesce gradualmente a passare da quell'impulso strettissimo e ad alta tensione ad un impulso prolungato di bassa tensione ed elevata corrente senza uso di componenti aggiuntivi, se ci fai caso quando tolgo la batteria in uscita non faccio altro che porre il circuito nella condizione di avere una batteria moltomolto solfatata perchè gli pongo una resistenza elevata in uscita e la bobina per effetto "naturale" adatta la forma d'onda per attraversare questa barriera, ovvero aumenta la tensione, riduce la corrente e la durata dell'impulso, non a caso quando c'è tanto solfato di piombo cristallizzato è vero che serbe una tensione più elevata per far condurre della corrente ma è anche vero che data la scarsa reattività delle materie cristallizzate è anche inutile mandare troppa corrente perchè finirebbe solo per fare elettrolisi e/o surriscaldare la batteria, però man mano che la resistenza interna alla batteria scende l'ampiezza dell'impulso scende e la sua durata aumenta facendo scorrere man mano sempre più corrente.
Questo per dire che la bobina è come se si accordasse perfettamente alle condizioni della batteria in uscita cercando di traferire al meglio la maggior quantità di energia, non a caso un circuito del genere applicato su una batteria sana ma scarica non fà altro che erogare la massima corrente possibile.

p.s.
forse ne avevo già parlato ma ci tengo a precisare una cosa, il solfato di piombo non è ciarpame, spazzatura, uno scarto da eliminare, attenzione, il solfato di piombo sono gli amper-ora delle batterie, ovvero la quntità di solfato di piombo determina la cpacità della batteria, noi non vogliamo perdere il soflato di piombo, ma vogliamo solo convertirlo dalla forma cristallina a quella amorfa, di fatti la forma cristallina è quella difficile da riconvertire mentre quella amorfa è quella che si ricarica subito con una qualsiasi corrente DC.
Di fatti il piombo poroso e il biossido di piombo si combinano con l'acido solforico generanto corrente elettrica e diventanto solfato di piombo, ma a reazione fresca appena avvenuta la forma del solfato è irregolare, "spugnosa", quindi se si ricarica subito una batteria è sufficente una corrente DC per riconvertire tutto il solfato negli ossidi e metalli di partenza rigenerando l'acido solforico consumato, il problema si presenta solo quando le molecole di solfato hanno il tempo di aggregarsi tra loro in una forma cristallina ma quandi si cristallizza non è che diventa spazzatura, sono sempre le materie attive che determinano gli amper ora della batteria vanno solo "convinti" nel modo giusto (con le frustate di una bobina) a rimetteri al lavoro.

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Bridge » 21 lug 2012, 12:23

Copio la foto dell'elemento da 2V in questa sezione.-
E' intule fare la foto di fianco poichè l'elemento è coperto da un pannellino interno.-
Le riconosci queste bread board?.-
"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""

Ritornando alla risultanza oscillografica, ..da una prima osservazione fugace e ....superficiale ho notato (sulle ultime due: riferimento frequenza aumentata e batteria scollegata), quanto segue:
-A batteria scollegata il periodo dell'onda smorzata sembra costante, quindi la tipologia della RISPOSTA al GRADINO imposta dal MOS denota la presenza di un condensatore che "stimola" uno scambio energetico ad andamento smorzato con l'Induttore, un rimpallamento di frequenza 2*3,14*radiceL*C rilevabile a video e quantificabile anche nel periodo.-
Mi viene spontaneo da pensare che essendo la batteria non inserita, la capacità presente provenga da un parallelo tra la capacità PARASSITA della bobina di filo, la capacità di OUT del MOS (400pF) ed anche dalla capacità ed induttanza dispersa dal layout del circuito ed altro.-

La cosa curiosa che mi è balzata agli occhi è che l'inserimento della batteria fa visualizzare perfettamente il momento in cui la pertubazione fa sentire il suo effetto: spianamento dell'onda smorzata sia sulla semionda positiva che negativa a seguito della cadenza imposta dal MOS.-
(((((Ciò è in contrasto con quanto detto sotto.- Potrebbe anche essere la lampadina al neon che determina lo spianamento delle due semionde nel momento in cui il gas viene ionizzato dall'aumento repentino della tensione??.- Sono andato a guardare sulla board ma non si riesce a vedere.-)))))))
"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""
Quindi riflettendo:
Ciò che avviene con la semionda positiva è regolare e naturale: è un pò come caricarla con impulsi di tensione positivi di valore eleveto. SE viene riscontrata una RIDUZIONE della SOLFATAZIONE degli elementi della batteria, credo che QUESTA sia la fase RESPONSABILE di ciò.- Pensare di imputarla alla semionda negativa, ossia che l'inversione della polarità in ogni semiperiodo negativo provochi qualcosa sulla batteria .........., non credo sia corretto poichè SUBENTRA l'intervento del diodo che lo IMPEDISCE, ........sto ragionando tra me e me.-
Quindi sarebbe da ESCLUDERE questa SECONDA ipotesi.-

Avere un'oscillazione smorzata di periodo t su drain del MOS è naturale ed è la conseguenza di quanto detto sopra, ma di riflesso penso ASSENTE ai capi della batteria per la presenza del diodo, quindi deduco che la corrente circolante sulla batteria sia solo e ESCLUSIVAMENTE UNIPOLARE ed i risultati positivi riscontrati sono da imputarsi solo a questa ULTIMA componente.- Motivo??, ....non so, sono andato fuori strada!, non riesco a trovare ALTRA giustificazione all'effetto desolfatante trovato.-


"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""
La butto là: ....hai mai provato a sostituire il diodo con un condensatore cercando la risonanza adeguandone il valore? ;) .- La vedo dura!.- Approfittare della corrente di spostamento tra le armature del condensatore per far fluire una corrente AC di egual periodo.-
In questo modo si avrebbe certamente una circolazione nei DUE sensi della corrente (sempre smorzata) nella batteria, soprattutto se si riesce a portare in risonanza il sistema.- E' da provare, ...........
Così su due piedi questa è la mia riflessione.-

L'importante è godere dei risultati ottenuti.-

Mi hai fatto fumare ....la capa!!!.-

Un giorno lontano un grande (Einstein mi sembra) disse + o - così:
La teoria ti fa conoscere tutto, ma non funziona niente.-
La pratica ti fa funzionare tutto, ma non si sa il perchè.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Ferrobattuto » 21 lug 2012, 15:06

Tra una cosa e l'altra..... Perché di correnti impulsive non ne mastico un granché: non è che quell'oscillazione avviene di ritorno dall'alimentazione, magari tramite la capacità di livellamento? E' una strana "oscillazione positiva", in cui le semionde sono tutte alte in positivo ma bassissime in negativo.
Certo, un'oscillazione tra l'induttanza della bobina e la capacità "elettrolitica" della batteria può sempre verificarsi, ma il diodo dovrebbe smorzare il tutto dopo la prima semionda, o sbaglio? :?
Inserendo un diodo tra la connessione che va ala piedino 4 dell'integrato e il positivo della bobina, si produrrebbe ugualmente?
E poi: tra sourge e drain del mosfet, non c'è il "solito diodo" interno alla giunzione?
E in ultima analisi: è utile quell'oscillazione? :O
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Bridge » 21 lug 2012, 21:33

Si Ferro, è la capacità di drain-source che contribuisce al gioco sfuttando proprio il ritorno dal circuito di alimentazione, nota:
Bridge ha scritto:Mi viene spontaneo da pensare che essendo la batteria non inserita, la capacità presente provenga da un parallelo tra la capacità PARASSITA della bobina di filo, la capacità di OUT del MOS (400pF) ed anche dalla capacità ed induttanza dispersa dal layout del circuito ed altro.

Questa oscillazione smorzata si forma in due diverse maniere:
1-Se la batteria non è presente, appena avviene l'interdizione del MOS si genera uno Spike (oltre i 100V) che fa da innesco per il circuito risonante composto dalla bobina (matassa) con la sua capacità distribuita che va a sommarsi sempre in parallelo con la capacità dispersa del circuito ed anche con quella detta sopra.- L'andamento smorzato termina con lo sfinimento energetico (tra la L e la C complessiva) per riprendere al ciclo successivo.-
2-Con la presenza della batteria, nello stesso modo appena avviene l'interdizione del MOS, si genera lo stesso Spike ma questa volta assorbito e ridimensionato in tensione al valore di circa 44V.- L'energia presente nella L (ora generatore di corrente) fluisce verso la batteria tramite il diodo, evidenziato dalla nota fatta a penna indicata con la graffa.- Appena la VL (tensione ai capi induttore ) eguaglia la Vbatt sommata alla Vf del diodo, la corrente si interrompe bruscamente stimolando nuovamente il circuito oscillante.-
Tutto ciò avviene sempre a cavallo della tensione di alimentazione (offset) del sistema che è (non si vede bene per il rumore) di circa 12/14Volt.-
E' un pò come dare una spinta ad un bambino seduto su di un'altalena che inizia a dondolare e se la stessa non viene più ripetuta, l'altalena, con andamento smorzato termina il pendolamento.-
Il diodo interno al MOS è ininfluente in questo caso.-
Il motivo per cui avviene il fenomeno della desolfatazione è per me sconosciuto.- Ci vorrebbe il parere di un chimico.
Questa e una mia personale interpretazione dell'interessante risultanza oscillografica.-
Bridge

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Ferrobattuto » 21 lug 2012, 21:40

O.K. Penso di aver capito un po' meglio. Rimetto la parola a chi di dovere. :D
Bridge ha scritto:.......Ci vorrebbe il parere di un chimico.

Bisognerebbe sentire Lupo Solitario..... :S Però non so se le oscillazioni elettriche indotte in una soluzione siano proprio il caso di un chimico.... :?
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Bridge » 21 lug 2012, 21:52

Ferro leggi qui sotto:
Bridge ha scritto:Quindi riflettendo:
Ciò che avviene con la semionda positiva è regolare e naturale: è un pò come caricarla con impulsi di tensione positivi di valore eleveto. SE viene riscontrata una RIDUZIONE della SOLFATAZIONE degli elementi della batteria, credo che QUESTA sia la fase RESPONSABILE di ciò.- Pensare di imputarla alla semionda negativa, ossia che l'inversione della polarità in ogni semiperiodo negativo provochi qualcosa sulla batteria .........., non credo sia corretto poichè SUBENTRA l'intervento del diodo che lo IMPEDISCE, ........sto ragionando tra me e me.-

E' sempre un mio pensiero, .....sempre da prendere con le pinze.-
Bisognerebbe fare delle prove piò approfondite.-
Grazie Hal.-

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Ferrobattuto » 21 lug 2012, 22:30

E' probabile che una sorta di inversione passi tramite l'alimentazione, e il suo grosso elettrolitico, ma è solo un'ipotesi. Il diodo in teoria dovrebbe impedirlo.
Comunque, tornando al solfato, che quando è cristallizzato è un buon dielettrico, mi torna in mente quanto appresi tanti tanti anni fa sulla saldatura dell'alluminio. A quei tempi saldavamo eletricamente con dei convertitori rotanti, veri e propri generatori a bassa tensione azionati da un motore asincrono trifase. L'alluminio era una bestia nera, in quanto il suo ossido, praticamente Allumina ovvero -Al2.O3- è un isolante perfetto, oltretutto ha stato fisico cristallino e fonde a 2000°C. Anche pulendo perfettamente le superfici nel bagno di fusione della saldatura (sia elettrica che ossiacetilenica) se ne inglobavano frammenti solidi che rendevano fragili e non omogenee le saldature, rischiando "criccature" e falle. I disossidanti erano solo palliativi..... Poi venne fuori "L'Alta frequenza". Era un congegno che si applicava ai morsetti della saldatrice, che fosse rotante o a trasformatore, e sovrapponeva una corrente ad alta frequenza sulla bassa tensione della saldatrice. Una specie di "modulatore", insomma. A quel tempo lo aprimmo pure per cercare di capire come fosse fatto, ma non ci capimmo niente..... Ricordo solo una grossa bobina con sopra tante spire. Comunque la frequenza non doveva essere poi molto alta, anche se di sicuro molto di più di quella di rete. Diverse decine di KHz probabilmente, forse anche 100. Quella corrente "sbriciolava", "spaccava", "distruggeva" l'ossido isolante avanti avanti l'arco elettrico, tra l'altro protetto da un flusso di Argon, probabilmente come il dielettrico di un condensatore sottoposto a sollecitazioni elettriche eccessive. Le saldature erano perfette.....
Oggi come oggi tutto questo è inglobato in un unico apparecchio, ormai in uso comune in tutte le officine di costruzioni meccaniche.
Tornando al solfato, isolante se cristallizzato, che probabilmente reagisce allo stesso modo dell'ossido di alluminio alle correnti che invertono di segno a frequenze elevate, o comunque con fronti brevi e molto ripidi. Un'idea mia, ovviamente, da prendere come viene..... :S
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da elettrauto » 22 lug 2012, 6:58

@hal9000
certo!!! il solfato di piombo non va assolutamente perso (fai bene a precisarlo), infatti tempo fa leggevo su un manuale di elettrochimica che prima per desolfatare si usava una sostanza chimica che veniva buttata dentro la cella, ebbene, magari allora si, ma oggi non va assolutamente usata perché reagisce con il solfato di piombo precipitandolo sul fondo della cella, tanto che poi si doveva rabboccare nuovo acido solforico. Per fortuna non è più necessario!!

@ermete50
credo che il principio della saldatura dell'alluminio sia l'effetto che ha la "corrente di spostamento", che è il pezzo mancante in una delle equazioni di maxwell, che poi è stato aggiunto da André Ampere al fine di spiegare il passaggio di corrente attraverso un corpo isolante, credo che quella componente alternata serva a far scorrere "corrente di spostamento" attraverso l'allumina in modo da forarla. Magari per capirne il funzionamento e replicare il circuito non è utile una complicazione teorica, ma nel caso si voglia capire il principio secondo cui è stato progettato la cosa è diversa. In ogni caso non serve appesantire con formule differenziali, il concetto è questo, secondo la mia visione, magari è solo una pontificazione teorica la mia... :D

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Dolomitico » 22 lug 2012, 14:07

Ferrobattuto ha scritto:
Dolomitico ha scritto:......sarebbe bello risalire all'intero circuito, nessuno ha mai provato a ricrearlo?

Non so, di noi credo nessuno, poi ormai è "surclassato" ;)
Piuttosto: Dolomitico, sei sicuro che quel circuito abbia mai funzionato? Mi sembra di ricordare che tu ne avessi due, e hai aperto questo che "si era guastato", ma da come si è visto dentro, forse mancava un ponticello sullo stampato e probabilmente non ha mai potuto funzionare.
Quell'integrato ha l'alimentazione al piedino 14 che in effetti NON risulta alimentato ma connesso con una delle sue uscite, se non "entra" niente Non può neanche "uscire"..... :)


Si che funzionava,entrambi i pulser funzionavano perfettamente,poi si sono rotti una volta collegati all'impianto fotovoltaico con regolatore che equalizzava a 14.7 volt.
Ho fatto la prova con un'altro regolatore steca che non equalizzava e non ho mai avuto danni,quindi è tale e quale agli altri.
Va detto che anche dopo si accendeva perfettamente il led,ma collegato al mio oscilloscopio da campo mi diceva che il treno di impunsi arrivava a momenti e non era poù affidabile.
Cosi com'è è stato smontato,peccato che non ce l'ho più sottomano,l'ho gettato.

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Ferrobattuto » 22 lug 2012, 14:17

Bene, grazie della precisazione, ma è un mistro in più da risolvere..... ;)
Peccato tu abbia buttato via tutto, e io il mio l'ho regalato, altrimenti ci si sarebbe potuta dare una sbirciata dentro. :D
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da elettrauto » 22 lug 2012, 19:16

PONTICELLO

@dolomia78
nella foto n°4 del post di ermete50 sul desolfatatore innominato
http://faidateoffgrid.org/viewtopic.php ... ante#p2260

Si vede benissimo che sotto il circuito integrato ci sono 2 resistenze, e queste sono (in ordine) le R5 ed R4, ma tra le due resistenze si vede chiaramente che c'è un ponticello, ma nello schema elettrico non si ritrova...
E questo ponticello è proprio piazzato sul reoforo destro di R4, proprio il piedino che attraverso la R2 si connette all'alimentazione.
Ci possiamo solo appellare alla memoria di dolomia78 :: ) se durante "l'autopsia" :mrgreen: si ricorda qualcosa in merito a questa differenza...

Ho il serio sospetto che tutti abbiamo, (ma c'è questo elemento di forte indizio) che l'altro piedino del fosse "interrato" nella resina e collegato al piedino 14 dell'integrato (che è quello in basso a sinistra (sempre della foto n°4 (facendosi le opportune rotazioni mentali che fanno girare gli occhi nelle orbite, ma ho scaricato il datasheet ed ho verificato che è così.

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Ferrobattuto » 22 lug 2012, 20:03

Il ponticello stà tra R8 e D3, verticale a sinistra nella foto. R4 ed R5 sono quelle orizzontali sopra l'integrato e tra loro due non c'è niente. Daltronde si vede anche sullo stampato pulito,dal lato saldature, che non ci sono terminali che escono.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Bridge » 22 lug 2012, 22:18

Penso probabile che il PCB sia a doppia faccia ed i fori dove non ci sono saldature (ma non è detto tutti) dovrebbero essere "metallizzati", ossia hanno un deposito di rame all'interno per portate il collegamento sul lato superiore dove continua la pista, quindi sicuramente il pin 14 dell'exinverter va direttamente al positivo, altrimenti come ha detto Ferro il circuito non funziona.-
Normalmente il diametro del foro che accoglie il reoforo del componente, a vista, dovrebbe essere percettibilmente più grande al contrario del foro metallizzato, leggermente più piccolo per contenere la metallizzazione.-

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da elettrauto » 22 lug 2012, 22:46

Io non intendo guardando dallo stampato lato saldature, credo che lo abbiano fatto direttamente nel lato componenti il ponticello.

Quello che ha detto bridge ipotizzando il circuito a doppia faccia va in tal senso, ma se è così, speriamo che dolomia78 lo possa ricordare .

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Ferrobattuto » 22 lug 2012, 23:51

Quello che su quella foto sembra un ponticello in realtà è un riflesso di luce..... Mi spiace di non aver ancora il mio che lo avrei riaperto volentieri.
Il circuito non mi è sembrato un doppia faccia, come mi pare si vedesse anche nella prima foto di quel post. viewtopic.php?f=7&t=160#p2260
Anche se "mal grattato" (quella resina una volta solidificata è assolutamente insolubile.....) non mi sembra si vedano piste superiori, come pare non si vedano fili di ponticelli tra le due resistenze menzionate da Elettrauto. Ma posso comunque sbagliare.....
Questo sotto è, o meglio dovrebbe, essere lo schema definitivo:

Immagine

"A" dovrebbe essere un semplice microfusibile da stampato, "B" è un condensatore e "C" un diodo. Mi pare che a questo punto il circuito acquisti una certa logica.
Il gruppo a sinistra di inverter funziona come oscillatore, del quale credo si possa variare il duty cycle tramite il trimmer "P1", i tre inverter superiori fanno da buffer per pilotare il mosfet, che genera l'impulso con la bobina e gli altri componenti sopra, mentre il sesto inverter serve a bloccare l'oscillatore quando la tensione scende al di sotto di un valore prefissabile tramite "P2".
Il circuito a me pare ben fatto, anche se ho delle incertezze su alcuni componenti e sul cablaggio. Volendo ho anche la lista dei componenti più facili da misurare.
Volendolo replicare per se stessi non è molto difficile, è tutto lì sulle foto, stampato compreso.
Sotto inserisco delle foto fatte allo schermo del mio vecchissimo oscilloscopio. Purtroppo è un vecchio valvolare che ha la mia età e sarebbe molto contento di andare in pensione come me, ma non ho la possibilità di sostituirlo. Le foto le feci col cellulare quando non avevo ancora la fotocamera, per cui ci si deve accontentare di come sono.
La prima è dei picchi di tensione sulla batteria, molto solfatata e perciò abbastanza visibili.

Immagine

La seconda e la terza sono fatte con un tenpo di scansione più lungo e col caricabatterie acceso, e si vedono i picchi sovrapposti alle semionde di tensione del raddrizzatore.

Immagine

Immagine

A questo punto comunque, per quanto mi riguarda non ha più importanza, più che altro era per allargare la panoramica dei desolfatatori, e per far vedere che per quanto i costruttori siano "furbi" è sempre possibile risalire al loro operato.

Spero che qualcun'altro abbia qualche altro schema da postare, almeno per avere ampia scelta di schemi o "idee" per sperimentarne di propri.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da Marko » 3 set 2012, 11:53

Salve, io non ho intenzione di costruire nulla, ma pensavo di chiedervi se questo desolfatatore http://www.megapulse.net/shop/shopartic ... ducts.html se è un megapulse della novitec o altro? Visti i prezzi....
Ciao.

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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.

Messaggio da maxlinux2000 » 3 set 2012, 12:16

è la versione maggiore del megapulse si tratta del mk4.
Esiste anche il mk5 che passa automaticamente da tensioni varianti da 6 a 48V.

cmq se fai una ricerca per immagini su google vedrai che esistono un sacco di marche chiamate megapulse... mi sa che non c'è un copyright valido e quindi ogniuno fa quello che vuole.
Qui in spagna stanno usando l'mk5, ma non dubito che mk4 sia altrettanto valido....e a dire il vero, finora qualsiasi desolfatore fa il suo lavoro, la massimo c'è quello più rapido e quello più lento, ma tutti arrivano alla meta.
Cogito, ergo NO SUV !!

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