Batteria cilindrica

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mac-giver
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da mac-giver » 9 ago 2011, 23:44

e non è il solo ad avere una marea di batterie di recupero nello scantinato :)

hall.. nel mio impianto ad isola, ho 12 batterie piombo gel tudor 6V 300Ah messe a 4 in serie e poi parallelate quindi 24 V 900Ah

parlando di rendimento delle batterie.. ho notato che:

se io carico e scarico la batterie in un range di 26V -- 24,6V ho notato che il rendimento è quasi intorno all unità, praticamente quello che gli entra esce

io consumo 5kw al gg i pannelli fotovoltaici producono dai 5 ai 5.5KW al gg

le batterie non si scaricano, oltre quei range che ho scritto su..

e chiedevo ma a lungo andare, senza mai una carica profonda (29V) e senza mai una scarica totale ( 22V) rischio la solfatazione?

ho notato che quelle batterie arrivano quando sono cariche cariche ( solo due volte le ho caricate così) anche a 30V con corrente che non supera 10Ah di carica, senza scaldarsi.

e poi in pausa dopo 24ore rimangono sempre a 26.4 V è normale?

questa che stai facendo di batt, pensi che il rendimento sia elevato anche con cariche e scariche profonde?
Chi sa fare, sa capire.

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Hal9000
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 12 ago 2011, 9:06

Ciao mac-giver,
il ciclo di carica su batterie ad elettrolita liquido dovrebbe arrivare fino a 28,8V per poi mantrenersi su questa tensione dalle 2 alle 4 ore per effettuare una carica completa se possibile ogni giorno, facendo questo ed evitando di scaricarle sottoil 50% della loro capacità (la tensione non è indicatore bisogna calcolare gli amper in entrata ed in uscita come il bilancio in banca) e poi non lasciare le batterie parzialmente scarice per più di 5-7 giorni, queste 3 cose assieme evitano una solfatazione veloce delle batterie.

Ma a lungo andare il solfato nelle batterie cresce perchè si scristallizza, in forma amorfa appena generato dope aver prelevato corrente è ricaricabile con una semplice corrente cotinua, ma piano piano anche con le migliori abitudini alla fine lentamente si forma la forma cristallina non più riconvertibile con normale corrente DC, in quel caso serve un desolfatatore che lanci rilasci induttivi sulle batterie per elettrizzare il sale di piombo e acido solforico (solfato) cristallizzato che è elettricamente poco codnuttivo per non dire isolante!

Poi una volta ogni 2-3 mesi o dppo una scarica profonda bisognerebbe fare una equalizzazione a 30V, ad ogni modo le tue batterie, se ho capito bene, sono di tipo sigillato al gel, quindi non puoi fare l'equalizzazione e non puoi portare la tensione di carica troppo in alto perchè succede che nella fase finale di ricarca a fondo parte dell'acqua si dissocia in ossigeno e idrogeno per elettrolisi e nelle batterie al gel viene persa senza che tu possa rimetterla dentro, al contrario di quelle ad elettrolita liquido in cui puoi aggiungere acqua distillata a piacimento.

Quindi in coclusione le battrerie al gel sigillate non vanno bene per impianti ad isola perchè se le carichi bene a fondo le secchi lentamente, se non le carichi a fondo per non seccarle le solfati.... cosa scegliere? :D

La batteria cilindrica che stò provando a costruire è a basso regime di corrente, ovvero è ideata per cariche e scarice molto lente, non avendo mille piastrine sottili come fogli di carta tutte parallele l'una sulle altre schiacciate dentro un minuscolo vano come le batterie commerciali la resistenza interna sarà molto alta, ma nell'accumulo stazionario per alimentare casa il problema non è avere correnti di spunto del 400% della cpacità di batteria, ben sì si tratta di mettere via energia per una settimana in genere, e questo comporta capacità molto elevate del tipo 1000-4000Ah, ma essendo che tali capacità devono durare per un arco di minimo 5 giorni capicari che la scarica avviene in 24*5=120 ore minimo, quindi se l'elemento si dimostrerà avere una cpacità di 100Ah abdrà scaricato con massimo 1A, se si dimostrerà avere 300Ah il limite sarà 3A.
Il problema qui è diverso, non facciamo un banco di accumulo da 1000Ah per prelevare 4000A tutti in una volta, non dobbiamo accendere il motorino di avviamento dell'enterprice, dobbiamo solo mettere in piedi una elevata massa di piombo spugnoso in gradi di assorbire chimicamente quanta più energia possibile per poi consumarla piano piano.

In quest'ottica fare tante piastrine parallele sottili a livello pratico fai-da-te è molto laborioso e tedioso e i risultati possono essere scadenti, anche perchè altri due fattori importanti sono avere una batteria robusta che dura una vita, quindi tutte le parti in piombo belle spesse, pesanti ed ingombranti, e poi evitare nella maniera più assoluta i corti circuiti, per quello che tengo ben distanziate le parti positive da quelle negative, per mè le piastrine tutte schiacciate assieme delle batterie commerciali sono un aborto di soluzione, è ovvio che vanno in corto, è scontato, pensate che nella prima metà del '900 le prime batterie faurie con piastre a contatto tramite separatori che furono costruite vennero etichettate come fallimentari e il motivo era che dopo SOLI 100 cicli andavano irrimediabilmente in corto e oggi sono diventate lo standard insustriale, la bibbia delle batterie, anche quelle più belle tubolari o a piastre spesse come le torjan, hanno tutte le piastre "pressate" una sull'altra dentro quei contenitori angusti con questi stupidi separatori in gomma microporosa.

Tutto questo solo per avere elevate capacità iniziali in poco spazio e poco peso, ma a che prezzo? batterie che durano 10-15 anni invece che 50?
Beh io faccio la mia scelta, preferisco una batteria che pesa 6 volte di più, che ingombra il quadruplo dello spazio e che ha una resistenza interna 10-20 volte più elevata, ma che la posso maltrattare e mi seppellisce, voi no?

Alla fine ho scoperto che non è un problema di chimia ma solo un problema di geometria costruttiva e marketing che impedisce di avere sul mercato delle batterie che durano una vita, ovviamente parlo di applicazioni stazionarie.

Per concludere e rispondere alla tua ultima domanda, nello specifico questo prorotipo di batterie cilindriche avranno una resistenza interna molto elevata e se scaricate con correnti tropoo elevate daranno una capacità molto inferiore alle loro potenzialità, ma se si dimostrano funzionare bene il punto non è averne 6-12-24 di questi elementi, ma ben sì tante strignhe di questi elementi poi in parallelo a formare una elevata capacità totale dimensionata su 100 la massima corrente che preleveremo, questo è l'accumulo giusto necessario ad un impianto off-grid!

Questo è solo uno dei tanti prototipi che ho provato a realizzare nell'arco di 3-4 anni, ma di tutte le soluzioni provate fino ad ora è quello che si è dimostrato più facile e veloce da realizzare, si percho non bisogna solo realizzare una batteria "perfetta" per uso stazionario ma deve anche essere qualcosa di facile realizzazione perchè visto che non basta farne 1 ma bisogna farne 48-72-144 di queste celle ci deve essere una procedura semplice, veloce e facilmente ripetibile.

Non ho più avuto tempo di proseguire la realizzazione, per ora è lì tutto fermo ma forse con qualche giorno di ferie....

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da maxlinux2000 » 12 ago 2011, 15:44

ciao hal,

capisco perfettamente il tuo punto di vista e con condivido pienamente. Sto aspettando con impazienza il risultato dei tuoi test che spero possano arrivare entro questa estate. Credo che quest'inverno potró replicare anche io il tuo esperimento. Ho già messo via le vecchie magliette antisudorifere del decatlon :mrgreen:
Per gli elettrodi ho pensato di saldare a stagno due cavetti di sezione adeguata e ingrassare con vaselina, poi farli uscire collegai ad un morsetto mammuth fissato sul lato esterno.
CI sono dei tappi con due uscite che vengono usati per riduzioni. Servono per collegare 2 tubi da 50mm ad un tubo da 110mm
Si può usare un buco per fare uscire i cavi e il mammuth, che ovviamente andrá tappato cin un ulteriore tappo più piccolo. Mentre l'altro buco serve per controllare il livello dell'acqua.

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questo sarebbe il fondo:
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Lupo solitario » 1 dic 2011, 11:13

Complimenti davvero per la batteria cilindrica!
Bravissimo!
Attendo ulteriori notizie, o è tutto ancora fermo?

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 10 gen 2012, 14:11

Purtroppo è rimasto tutto fermo da quest'estate e tra una cosa e l'altra le feste sono volate senza che me ne accorgessi, ma volgio proprio dedicare forzosamente delle giornate e portare a termine il progetto quanto prima.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 6 apr 2012, 9:14

Finalmente ho trovato del tempo libero e a febbraio ho completato 6 elementi come sopra descritti:

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Ho effettuato una prima carica di formazione e desolfatazione ad impulsi con il caricabatterie desolfatante di cui sopra, delle durata di circa 3 settimane, fino a che non ho visto gli ossidi nelle piastre positive diventare belli neri.
Nel mese di marzo ho effettuato 3 cicli di test, ovvero scarica cronometrata con inverter + lampadina da 40W seguito da 3-4 giorni di ricarica lenta ad impulsi, ne è risultata una capacità di circa 110Ah.

Purtroppo i test vanno a rilento perchè essendo offgrid ricarico le batterie autocostruite solo durante le fasi del giorno di eccesso di energia dai pannelli, poichè mi pare stupido usurare inutilmente le batterie primarie dell'impianto per ricaricare quelle prototipo o tanto meno usare l'enel per queste prove.
Se avrete pazienza seguiranno molte altre prove su questi prototipi.

Al momento stò eseguendo il test di solfatazione, ovvero le ho scaricate fino a 10,5V e lasciate scarica da circa 1 settimana, se il sole sarà clemente e tornerà a speldere per pasqua proverò a ricaricarle per poi fare un altro test di scarica in modo da verificare eventuali variazioni di capacità dopo averle trattate malissimo per 1 settimana.

Dopo questo test ho intenzione di effettuare altri cicli ma con scarica a 1A in quanto stò constatando che come preventivato questo tipo costruzione dà la massima capacità alle scariche molto lente, vi ricordate avevo stimato scariche di 200 ore, al momento tuti i test li ho fatti con scariche nell'ordine delle 24h.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 6 apr 2012, 9:18

p.s.
Per le connessioni delle celle ho usato viti inox e spennellato abbondantemente di grasso di vaselina i poli esterni dove sono avvitati gli occhielli di contatto.

Durante la lunga attesa del completamento di tutti i test previsti ho intenzione di provare la tecnica delle grosse piastre alettato con ossidi di recupero pressati su un altra forma rettangolare, larga e piatta, ma per questo apriro una nuova discussione non appena avrò recuperato tutto il materiale.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 6 apr 2012, 9:24

Dimenticavo di aggiungere, durante le 3 scarice complete (fino a 10,5V) hanno sempre ergoato la stessa cpacità, nessun degradamento notato.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Dolomitico » 6 apr 2012, 9:47

Bel lavoro,in effetti è la più alta capacità raggiuntafini adesso con una batteria fatta in casa.
Quello che non capisco è se tutte le materie attive entrano a far parte della reazione o solo quelle più esterne.
Cmq resta veramente un bel risultato.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da maxlinux2000 » 6 apr 2012, 10:04

Complimenti hal, i secchi da quali litri sono?
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 6 apr 2012, 11:09

@ Dolomitico
Per la realizzazione di questi 6 elementi ho dovuto smontare circa 8 batterie 12V 100Ah per riuscire a riempire di materie attive tutti gli elettrodi, quindi in teoria dovremmo avere 800Ah di materie attive, però come hai giustamente notato in fase di scarica l'acido in profondità dentro all'elettrodo è poco viene consumato rapidamente, se lasciata riposare per qualche giorno l'acido all'esterno in qualche modo penetra e permette di premere ulteriori amper ora, però questo perchè le ho scaricate in regime C20, credo che se si scaricano sufficentemente lentamente il rimescolamento dell'acido dentro agli spessi elettrodi riesca a stare al passo con il consumo elettrico mantenendo una erogazione stabile più duratura e usando tutti gli ossidi generati in fase di ricarica.

@ maxlinux2000
I secchi di recupero che ho usato sono da 15 litri, una volta riempiti con piastre di piombo ed ossidi ho dovuto versare circa 10 litri di elettrolita in ogni secchio per avere il livello di acido appena sopra il bordo superiore delle piastre.

In fase di ricarica assorbono energia più velocemente che non in fase di erogazione, perchè stabilizzando una tensione di circa 14.4V assorbono 120-140W per la maggior parte della durata della ricarica.

Come preventivato da Ferrobattuto la resistenza interna è alta, per capire:
carico di 20W andiamo da 12,5 a 11,5V
carico di 40W andiamo da 12 a 10,8V
carico di 400W 8V (provato per 10 minuti e resta stabile a 8V)

Dimenticavo di dire che una delle ricariche l'ho effettuata tenendo la tensione a 16V per un intera giornata, forzando appositamente una sovraccarica eccessiva, a parte vedere un pochino di ossidi andare in soluzione rendendo l'elettrolita un pò più torbido, dopo aver interroto il processo nel giro di 1 ora l'elettrolita è tornato limpido, la tensione è rimasta a 13,5V a riposo ed hanno ergoato sempre i soliti 100Ah con carico di 40W.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da maxlinux2000 » 6 apr 2012, 12:57

Molto ma molto bene Hal.

quello che non riesco a capire dalle foto è se la piastra negativa è immersa anche lei negli ossidi. Te lo chiedo anche perchè altrimenti credo che la superficie della piastra negativa sia insufficiente per compensare la superficie sviluppata dall'elettrodo+ossidi positivi.
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Ferrobattuto » 6 apr 2012, 13:23

Innanzitutto complimenti per la realizzazione e le prove. (woot)
110Ah possono sembrare pochi, ma ricordiamoci che si tratta di due sole "piastre", con spazio in mezzo molto largo. Dopotutto è il materiale attivo prelevato da 8 batterie da 100Ah..... Direi che gli "sprechi" siano stata ben poca cosa. ;)
Hal9000 ha scritto:.....Durante la lunga attesa del completamento di tutti i test previsti ho intenzione di provare la tecnica delle grosse piastre alettato con ossidi di recupero pressati su un altra forma rettangolare, larga e piatta, ma per questo apriro una nuova discussione non appena avrò recuperato tutto il materiale.

Questo era venuto in mente anche a me.... :? Con la solita tecnica della "squadracchiatura" :D dei tubi in PVC per scarichi, avevo pensato di fare due contenitori bucherellati a forma di parallelepipedo molto piatto, da riempire col solito materiale di recupero e poi immergere nell'acido. Dovrei farne 12.... Per fare 6 elementi e formare una serie da 12V. Ho ancora quei panni antiacido che mi portasti tu, ma nell'eventualità si potrebbe usare anche quel tessuto grossolano di plastica con cui confezionano i sacchi per i cereali, di solito verde o bianco.
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 6 apr 2012, 17:09

@ maxlinux2000
Si la piastra negativa è immersa nella materia attiva negativa di recupero dalle batterie smontate, analogamente a quella positiva, in effetti ho dimenticato una foto di un elemento da sopra dopo averlo riempito di materie attive, prima di riempirlo di acido:

Immagine

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da maxlinux2000 » 6 apr 2012, 18:56

ok, allora tutto quadra,

CMQ il risultato è ENORME.... 110Ah è il record finora ottenuto... tanto che mi fai riconsiderare le plantè.

...pensando..... :sweet: :mrgreen:
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 7 apr 2012, 10:24

Ad essere sincero mi aspettavo una capacità maggiore, considerato che ho usato materia attiva da 8 batteria 12V 100Ah in teoria in quei 6 secchi ho piombo attivo per 800Ah, diciamo che se anche me ne dava 400 mi sarei accontentato, ma forse visto l'elevato spessore di ossidi sull'elettrodo positivo la circolazione dell'acido per approvigionare nuovo carburante è veramente lenta, così probabilmente li stò scaricando troppo velocemente, 4A posso sembrare pochi, ma se consideriamo questo progetto atto a realizzare un accumulo stagionale dove la capacità totale sarà calcolata per una scaricha che si dovrò protrarre per circa 4 mesi significa che ne dovrò costruire talmente tanti che alla fine saranno tante stringhe in parallelo e la corrente per singolo elemento sarà veramente bassa.
Nei prossi giorni proverò una scarica a 1A e vediamo di quanto cambia il risultato, se è incoraggiante proverò anche a 0,5A l'unica cosa è che più è bassa la corrente e più giorni serviranno per ogni test.... dovrete avere pazienza.

Questa costruzione ha il vantaggio di essere veramente semplice, l'alettatura della piastra centrale positiva è di 2cm così da usare listelli di lengo robusti che permettono il risutilizzo dello stampo più volte, avevo provato listelli da 1cm ma andavano a pezzi e lo stampo andava rifatto ad ogni colata, inoltre le cavità di 2cm sono ancora abbastanza facili da riempire di ossidi, quelle da 1cm davano solo grattacapi.
L'elettrodo negativo è una semplice lamiera di piombo ritagliata, tanto quella non si corrode con il tempo.

L'unica pecca sono i secchi, che come robustezza non mi convincono tanto, di fatti, come avrete potuto notare, ho messo un catino sotto ogni secchio per paura che se uno dei secchi si crepasse avrei trovato la sala allagata di acido :P

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 7 apr 2012, 10:32

Un vantaggio inaspettato dell'elevata resistenza interna di questi elementi è che collegandone tante stringhe in parallelo, nell'ipotesi di un grosso banco di accumulo realizzato con questi elementi, la ripartizione della corrente sarebbe avvantaggiata, al contrario delle comuni batterie commerciali con bassisime resistenze interne per cui la resistenza interna degli accumulatori potrebbe risultare più bassa dei cavi di collegamento e parallelo, fenomeno che porterebbe, a fronte di elevate correnti, la scelta preferenziale di un ramo di accumulatori rispetto ad altri, usurando maggiromente certi elementi rispetto ad altri.

Questo è un fenomeno ben conosciuto il quale ha portato alla prassi di certi schemi di collegamento per il parallelo di batterie, con elementi ad alta resistenza interna come questi a fronte di un incremento dell'assorbimento sale anche la caduta su ogni elemento, un fenomeno che porta subi gli altri elementi in parallelo a contribuire all'erogazione di corrente, essendo che la resistenza dei cablaggi risulterà molto più bassa di quella interna della cella elettrochimica, si avrà una situazione di parallelo perfetto.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 12 apr 2012, 12:48

Un altro test è completo:

corrente di scarica: 1,8A
tensione di fine test 10,51V
ore trascorse: 108

La capacità sfruttata con tale corrente è di circa: 1,8A*108h = 194Ah

Quindi si conferma che questa tipologia di costruzione semplificata è idonea per scariche lente, del resto avevo delle batterie della Atom per impianti solari che davano 100Ah di targa ma a fianco specificavano in regime C100, ovvero una scarica protratta in 100 ore, che per quel tipo di batterie sarebbe stata con una corrente di scarica di 1A, ritengo quindi che con questa costruzione non siamo andati tanto lontano da quelle commerciali per impianti solari, ma con il vantaggio che sono molto più robuste e probabilmente anche durature e manutenibili.

Oggi è uscito il sole dopo una settimana di pioggia e freddo invernale, qui siamo arrivati fino a 3 gradi e le montagne tutt'attorno sono imbiancate di neve (a metà aprile!!!!!), così sfrutto la fortuna di aver completato il ciclo di scarica proprio al mattino di una gionata di sole per effettuare una ricarica rapida di 12 ore a 100W, poi domani inizio un nuovo test di scarica ma a 1A e vediamo che capacità ne esce fuori.

p.s.
con scarica di 4A erano durate poco più di 24 ore, se la capacità fosse stata la stessa dimezzando la corrente il test sarebbe dovuto finire entro 48 ore, invece ci ha messo il quadruplo del tempo, questo a sottolineare come lo sfruttamento di materie attive (ossidi) di elevato spessore sia tanto più più efficente quanto più lenta è la scarica, non è solo una banale questione di: dimezzo la corrente e si raddoppia il tempo.....

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Ferrobattuto » 12 apr 2012, 13:32

Ma infatti con elevate resistenze interne è proprio quello che dovrebbe succedere..... La resistenza interna non è data solo dallo spessore della barriera liquida, ovvero la distanza tra gli elettrodi, ma anche dallo spessore del materiale attivo. Le cariche elettriche impiegano molto tempo a "migrare" all'interno di uno spessore così forte, per cui più piano si scaricano e maggiore sarà la capacità. Non mi stupirei se alla fine tu rilevassi una capacità ancora maggiore, tanto più che per qualche ciclo di scarica e carica ancora, finirà di desolfatarsi e "formarsi" definitivamente il materiale di recupero usato.
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 12 apr 2012, 14:06

Il bello degli elevati spessori di ossidi è che si semplifica molto la costruzione e poi fare manutenzione a 2 soli elettrodi belli grossi sarà un gioco, fare tante piastrine fini, tutte da collegare tra loro è veramente macchinoso, voglio dire tanto vale fare piastre grosse con elevati spessori di ossidi risparmiando tempo, e nel tempo guadagnato costruire più batterie da mettere in parallelo per aukentare la corrente utilizzabile totale ;)

Quella piastra positiva centrale è facilmente estraibile, non è fissata in alcun modo, è estraibile, inoltre ormai siamo a circa una decina di cicli di carica e scarica totali e di sedimenti non se ne vedono ancora, pare che il tessuto in polipropilene avvolto dentro due retine da giardinaggio vada benissimo per trattenere gli ossidi, ma anche se si dovessero formare sedimenti gli elettrodi sono ben separati ed isolati tra loro ma comunque sarebbe facile ripulire il fondo riversando eventuali sedimenti nei due elettrodi, viva le batterie manutenibili fai-da-te!

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