I batteri della flora intestinale guidano le nostre scelte
Inviato: 21 ago 2014, 13:13
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I batteri della flora intestinale condizionano i nostri gusti nella scelta di
un cibo piuttosto che un altro.
SALUTE NEWS – Pensiamo di essere padroni dei nostri gusti in realtà a
influenzare le nostre scelte alimentari sono i batteri che popolano la flora
intestinale. Questi batteri infatti sono in grado di condizionare l’appetito
indirizzandoci verso la scelta di un cibo piuttosto che un altro. E’ quanto
risulta da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università
della California di San Francisco (UCSF) e dell’Università del New Mexico,
secondo cui in pratica sono i batteri intestinali a dettare le nostre
preferenze in campo alimentare. I ricercatori hanno scoperto che i batteri
riescono a manipolare il comportamento e l’umore alterando i segnali neurali
del nervo vago, riuscendo in tal modo a cambiare i recettori del gusto, e
producendo tossine per farci sentire male e e rilasciando ricompense chimiche
per farci sentire bene. Questi batteri intestinali influenzano il nervo vago
che mette in correlazione stomaco e cervello. Insomma è pur vero che questo
micro-universo che ci abita può essere condizionato anche a nostro vantaggio
nel senso che scegliendo un determinato cibo si predispone anche l’habitat per
lo sviluppo di un determinato ceppo batterico per quel cibo (batteri
intestinali specializzati nella digestione di alghe sono stati trovati con
maggior frequenza in Giappone dove è più diffuso il consumo di alghe), ad
esempio se si assume il Lactobacillus casei si migliora l’umore di una persona,
per cui in fondo siamo noi a scegliere i batteri in base ai cibi che mangiamo.
Come sottolineano i ricercatori possiamo quindi modificare le nostre cattive
abitudini alimentari manipolando a nostra volta i batteri che condizionano la
nostra percezione del gusto, in tal modo potremo quindi evitare il circolo
vizioso che porta ad alimentarsi con cibo-spazzatura predisponendo al
sovrappeso e all’obesità. Lo studio è stato pubblicato su BioEssays.