Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiature.

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Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiature.

Messaggio da Ferrobattuto » 26 feb 2012, 18:51

Premetto che non è tutta farina del mio sacco. Io ho introdotto qualche accorgimento nel modo di esecuzione, in realtà è un sistema evoluto da sistemi precedenti ma più "distruttivi".
Un mio amico, già oltre vent'anni fa, usava dissaldare componenti elettronici da vecchie schede industriali e circuiti stampati di ogni sorta usando una fiamma a gas. In precedenza si era cimentato con saldatore e succhiastagno, ma ci si impiegava un sacco di tempo, poi per i componenti come gli integrati a molti piedini, il risultato era che spesso non si riusciva bene, bisognava forzarli e si rovinavano. Aveva provato anche con un grosso saldatore elettrico da 2 o 300W, ma senza miglioramenti "consistenti", e soprattutto non funzionava con i componenti SMD. Con la fiamma invece i componenti venivano via facilmente, in quanto si scaldava la vetronite e si sfilavano abbastanza bene. Unico neo: la fiamma dava fuoco alle vernici, ai disossidanti, ai fluidificanti e a quant'altro ci stava sopra, col risultato di fiamme e fumo a non finire. Alla fine si otteneva qualcosa, si, ma si rischiava di finire intossicati..... E poi qualcosa si bruciava sempre.
L'ultima miglioria che abbiamo introdotto è stato l'uso di una pistola ad aria calda. Di quelle per sverniciare oggetti metallici, anche da quattro soldi, purché abbia una discreta portata d'aria calda e una buona temperatura.
L'attrezzatura che uso (e che ho usato per questa dimostrazione) è questa sotto.

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Morsa al banco (o fissata su qualcosa di pesante e stabile) con vassoio di cartone incastrato intorno, per non far cadere in terra i componenti dissaldati.

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Pistola ad aria calda in questione, e pinza a becco lungo, anche vecchia e usata, alla quale ho storto leggermente in dentro le punte, in modo da poter estrarre meglio gli integrati lunghi o tirare i componenti piccoli con più precisione.

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Secchio di plastica bianca pulito da 20 litri per contenere il materiale recuperato, ma si può sostituire con qualsiasi altra cosa. Ho usato quello perché più suggestivo e più simpatico da fotografare.

Il materiale di partenza è questo:

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Scatolone con dentro schede madri di computer, stampati di TV, schede industriali, schede ex grosse fotocopiatrici, alimentatori vari....... Ecc.

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Altra scatoletta simile. (Motore da 10HP sullo sfondo :D )

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Floppy e hardisck guasti, e anche un vecchissimo driver da 360Kb per dischetti morbidi (archeologia informatica :D ).

Si comincia mettendo una scheda nella morsa, serrata verticalmente.

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E' una scheda madre da computer, una buona scheda madre delle ultime generazioni, che un mio amico ha "scacciavitato" di striscio mentre sostituiva il dissipatore sulla CPU. Il risultato è che non parte più..... Lui si stà mangiando i gomiti, io dissaldo i componenti. Purtroppo, almeno per me, da queste schede posso recuperare ben poco: qualche integrato stabilizzatore di tensione, degli elettrolitici (di solito quelli vicino la CPU sono "secchi" per il calore.....), le impedenze toroidali e poca altra roba.
Si comincia scaldando la scheda dietro il componente prescelto, un po' più da vicino di come si vede il figura, fino a che le saldature fondono.

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Mentre da davanti si tira leggermente il componente da staccare. In questo caso si tratta di un transistor di potenza dell'alimentazione, un modello SMD di grosse dimensioni, riutilizzabile anche in stampati normali.

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Alla fine questo è quello che ho dissaldato: qualche transistor, elettrolitici, toroidi e quarzi oscillatori. Devo dire che su tutte le schede informatiche se ne trovano a bizzeffe e di tutte le frequenze.

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Mettiamo su un'altra scheda, questa è di un grosso alimentatore di fotocopiatrice da cartoleria. Quì mi diverto di più....... :D

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Procedendo nello stesso modo.....

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La scheda "cannibalizzata".

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E il materiale recuperato. Oltre che più divertente è stata più "remunerativa".

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Salvo qualche rara eccezione, in genere componenti di plastica scadente o molto economici, tutto ciò che si recupera così è efficiente. La componentistica per montaggio industriale sopporta bene apporti di calore per periodi abbastanza lunghi, in quanto destinata a saldare con procedimenti a sfioramento o scorrimento della lega saldante. Naturalmente meglio non esagerare.....
Mi fermo qua, altrimenti il post diventa troppo lungo.
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Ferrobattuto » 26 feb 2012, 18:56

Questi sotto sono dei dissipatori a squadra, tagliati letteralmente via col seghetto da una grossa scheda industriale, sui quali sono montati dei transistor in contenitore TO3, gli MJ10004, e dei diodi veloci in contenitore plastico TO220.

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Come si vede dietro ci sono i diodi, più dei transistor piloti, pure in TO220, BUT13, più un integrato che pilota il tutto, L296.

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Dopo aver svitato tutte le viti, si stringe il dissipatore nella morsa, e mentre si scalda con la pistola ad aria si fa leva con un cacciavite per sollevare la vetronite, da un lato verso l'altro.

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Questo è il risultato: transistor, miche isolanti, isolatori in plastica ecc.

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La prossima scheda è una scheda surplus ex Telecom, con condensatori per tensioni elevate, mosfet di potenza BUZ73, integrati TTL della serie "S", ossia veloci, anche se datati. Inutile ripetere di nuovo come sfilarli.....

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Le prossime sono due "schede madri" di hardisck, basta tenerle con le pinze, scaldarle sotto e batterle sul bordo della scatola, i componenti si sfilano e si staccano praticamente da soli. Si vedono a fianco.

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Premetto che io NON sono interessato ai componenti SMD, ma in questo modo se ne possono recuperare parecchi. Su queste schede spesso ci sono dei piccoli mosfet di potenza, gli IRFD110 o 210, ottimi per pilotare mosfet più grandi, o come piloti di finali audio.
Nelle due foto sotto si vedono bene i componenti SMD e gli altri recuperati così.

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Più in particolare.

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Appresso metterò delle foto di smontaggio di schede TV, poi roba di potenza, e in seguito la suddivisione del materiale recuperato.
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Ferrobattuto » 26 feb 2012, 19:51

Ultimo post, un po' più lungo degli altri....... :mrgreen:
Metto qualche altra foto. Questa è una scheda di Tv.

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E questo è il materiale recuperato:

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Nel modulo UHF, la scatolina argentata che si vede in alto, ci sono "succulenti" transistor per ultra frequenze, e a volte, nei moduli più moderni, anche dei preziosi prescaler, in grado di accettare in ingresso e dividere frequenze fino a 2,5 o 3GHz....
Finite di dissaldare tutte le schede, il secchio si era quasi riempito.

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E come si può facilmente immaginare, alla fine la parte migliore sarà........ La "Paccottiglia" sul fondo!

Queste sono le schede cannibalizzate.

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E questi sotto gli "scheletri" degli hardisk e del vecchio driver da 360Kbyt, di alluminio, e che perciò che faranno la "fine che sapete". ;)

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A questo punto abbiamo un sacco di materiale a disposizione, ma è tutto "mischiato". D'inverno fa freddo, e qualche volta di sera, quando non stò scrivendo qualcosa con voi, me ne stò al caldo vicino alla stufa seduto al tavolo in cucina, e per passare il tempo (in TV ci sono tante di quelle schifezze......) mi diverto a selezionare il materiale. La prima selezione consiste nel separare le cose che si somigliano d'aspetto, così tutti i componenti che sembrano transistor, di varie forme, si mettono insieme. Le resistenze si mettono in un altro mucchietto (o in un'altra scatoletta.....), i condensatori elettrolitici da una parte, gli altri da un'altra, gli integrati dual-in-line ancora da un'altra, e così via. Poi si procede ad una seconda selezione, che consiste nel separare in ciascun mucchio i componenti di natura differente. Ad esempio, se abbiamo dei componenti in contenitore TO220, avremo sia dei transistor, che dei diodi o doppi diodi a seconda se con due o con tre piedini, ma anche mosfet, stabilizzatori di tensione ecc. Naturalmente io ho già predisposti dei barattoli in cui metterli, visto che questa cosa la faccio già da tempo.
Finito un mucchietto si passa all'altro e così via fino ad ottenere qualcosa di simile:

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Da sinistra: condensatori divisi per tensioni e capacità, led di tutti i colori con relative ghiere di fissaggio, oscillatori integrati, trimmer, qualche potenziometro.

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Transistor metallici di tutti i tipi, diodi sotto a 3A, anche schottky. Sui barattoli ci sono etichette Dymo, e nei barattoli che contengono componenti di diverso tipo, sono divisi in bustine in cui c'è anche un pezzo di carta con le sigle e le caratteristiche.

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Le etichette parlano da sole.......

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Queste sotto invece sono due pile di scatole ex gelato del supermercato, in cui ci sono ferriti pulite, toroidi di vari tipi, condensatori elettrolitici piccoli di tutti i tipi e tensioni ecc.

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Smontando vecchi apparati o vecchie stampanti o fotocopiatrici o qualsiasi altra cosa, si collezionano anche un sacco di viti, di diverse misure e passi, anche autofilettanti, poi piccoli cuscinetti a sfere, molle, assi in acciaio rettificato, ma anche ingranaggeria di tutte le dimensioni, come si vede quì sotto. Una manna per chi si diletta di robotica.......

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Motorini, sia passo-passo che non.

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Ventole e ventilatori di tutti i tipi.

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Un cartone con elettrolitici "GROSSI".

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Gli elettrolitici in realtà sono sempre un'incognita..... Però in genere escono buoni. Quelli molto grandi si sentono "al peso", come ho scritto già da qualche altra parte, mentre per quelli piccoli la verifica è più difficile. In genere quando si asciugano si deteriora lo strato di ossido depositato per via elettrolitica, per cui hanno la tendenza ad andare in corto. Si può fare anche una verifica col tester in portata Ohm, specialmente sulle portate più alte, se dopo caricato smette praticamente di assorbire corrente significa che è buono, e tanto migliore quanto più alta la resistenza interna. Io normalmente dò una verificata così, un po' alla buona, poi li uso tranquillamente..... Molto di rado ho avuto qualche problema. Daltronde si trovano elettrolitici in apparecchiature vecchissime ancora perfettamente efficienti. Conviene controllare se sono stati surriscaldati, come succede spesso a quelli intorno alle CPU nelle schede madri, o come succede in certi alimentatori di potenza, controllare anche che non ci sia stata fuoriuscita dagli appositi fori antiesplosione che di solito ci sono dalla parte dei reofori di contatto, su quelli grandi, mentre quelli piccoli hanno una specie di incisione a croce sul fondo che normalmente si gonfia prima di spaccarsi.
Una volta avevo delle tabelle che davano approssimativamente la resistenza interna degli elettrolitici in base alla capacità e alla tensione di lavoro, ma non so più che fine abbiano fatto.

Numeri e display digitali di tutti i tipi.

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Alimentatori switching interi, di varie tensioni, funzionanti.

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Questa sotto è una catasta di radiatori, di tutti i tipi e dimensioni. Purtroppo molti finiranno nell'alluminio da rifondere, ce ne sono troppi.....

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Questi invece sono contenitori. Qualcuno è ancora pieno.

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Per curiosità ho conservato i dischi degli hardisk che ho smontato fin'ora. Per curiosità, in quanto non ne vedo un impiego pratico, anche se quel mio amico "smontatore" vuole farci un carillon, in quanto ognuno ha un suo spessore e un suo suono differente. Quelli più grandi e gialli sono di vecchissimi hardisk da 5 pollici.

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Stò svecchiando un sacco di roba....... Che ci crediate o no, 85 metriquadri di soffitta non mi bastavano più.....
Per finire: questa sotto è una busta con TTL e CMOS da selezionare, e quella più sotto una scatola con bustine di TTL e CMOS selezionati e con le etichette.

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Sotto ancora una foto con componenti di potenza, diodi, triac e scr, semiponti ecc.

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In tutto questo recuperare, le spese sono assai poche. Il più è roba che gli altri buttano, anche vicino ai cassonetti delle immondizie, come fotocopiatrici e stampanti, o addirittura computer completi, o monitor, o televisori ecc ecc. A volte è roba che si trova nelle fiere o nei mercatini, altre si può trovarle nelle grandi demolizioni, dove accumulano anche materiale industriale. Poi però ci serve di trovare le caratteristiche dei vari componenti recuperati, e quì Internet è insostituibile, e Google lo è ancora di più..... Ci sono dei siti in cui sono stoccati centinaia di migliaia di datascheet in formato pdf perfettamente scaricabili in modo assolutamente GRATUITO. E' molto difficile non trovare le caratteristiche di ciò che si cerca. Salvo pochi casi sporadici in cui i componenti hanno delle sigle numeriche o "industriali" particolari.
Mi fermo quì, spero di essere stato abbastanza esaustivo, altrimenti sono a disposizione per qualsiasi domanda.
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da maxlinux2000 » 27 feb 2012, 14:11

Apporposito di datasheet... alla fine sei riuscito a fare il mirror completo di quel sito?

Certo che ne hai di roba, mi sa che tra un po' dovresti metterla in vendita su ebay o sugli Affari.... oppure, oppure.... potresti mettere insieme dei kit di desolfatori con piastrine millefori e i componenti che hai in soffitta :D

Io purtroppo non ho ancora lo spazio per fare queste cose, ma un giorno ci arriveremo... per il momento ho deciso che il magazzino sarà in mattoni pieni color giallo-rosato (una via di mezzo tra Sabbia e Argilla).
Un tempo volevo farlo in paglia, ma mi da fastidio intonacare, mentre i mattoni a vista sono bellissimi. Eppoi che coibento a fare un magazzino? :D

Tornando ai tui componenti, forse potresti completare l'articolo spiegando come fare ad identificare i componenti buoni da quelli rotti, per esempio come usare un tester digitale per controllare se un transistor è ancora buono, se un diodo funziona, se un trasformatore non è in corto.... che ne dici?
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Ferrobattuto » 27 feb 2012, 18:19

offgrid2 ha scritto:Apporposito di datasheet... alla fine sei riuscito a fare il mirror completo di quel sito?

Si, ci sono riuscito, o almeno credo, in quanto poi ho "estratto" tutti i pdf e li ho messi in una cartella, e il resto l'ho cestinato..... :mrgreen:
Certo che ne hai di roba, mi sa che tra un po' dovresti metterla in vendita su ebay o sugli Affari.... oppure, oppure.... potresti mettere insieme dei kit di desolfatori con piastrine millefori e i componenti che hai in soffitta :D

Non vendo niente...... Se quando non ci sarò più quella roba sarà ancora lì ci faranno ciò che credono, ma per ora lì stà e lì resta. Hai visto bene anche tu che se a qualcuno serve qualcosa di quello che ho glie lo cedo volentieri.....
Non ho il "pallino del commercio", e se mi serve qualcosa so già dove prenderla. ;)
Io purtroppo non ho ancora lo spazio per fare queste cose, ma un giorno ci arriveremo... per il momento ho deciso che il magazzino sarà in mattoni pieni color giallo-rosato (una via di mezzo tra Sabbia e Argilla).
Un tempo volevo farlo in paglia, ma mi da fastidio intonacare, mentre i mattoni a vista sono bellissimi. Eppoi che coibento a fare un magazzino? :D

Coibenta, coibenta..... Anche solo con polistirolo o poliuretano, che quando hai un "rifugio" in cui andarti a costruire le tue "cosette" in santa pace, poi ci vai sia d'estate che d'inverno, te lo posso assicurare!
Tornando ai tui componenti, forse potresti completare l'articolo spiegando come fare ad identificare i componenti buoni da quelli rotti, per esempio come usare un tester digitale per controllare se un transistor è ancora buono, se un diodo funziona, se un trasformatore non è in corto.... che ne dici?

Questa è una buona idea..... Qualcosa posso cominciare a spiegare, almeno di quello che so, molto potrebbe venirmi in mente ponendo delle domande. Poi di sicuro nel forum c'è chi sull'argomento ne sa più di me (due almeno, lo so di sicuro...... ;) ) e molte spiegazioni potrebbero aggiungerle loro.
Vedremo da dove cominciare.
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da bodo81 » 3 mar 2012, 22:59

prima di spiegare come usare bene un tester digitale :mrgreen: mi potresti dire come hai fatto le etichette sui baratoli? (woot) ....sembrano quelle in plastica

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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Ferrobattuto » 4 mar 2012, 11:25

Le etichette sui barattoli sono fatte con la "pistola" Dymo, quella in cui si mette il nastro di plastica autoadesivo, si gira il disco con le lettere, si preme "il grilletto" ed esce la lettera in rilievo. Ma è meglio che ti metta un paio di foto..... ;)

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Quì è vista da sopra, sotto è vista di fianco.

Immagine

Questa mia è molto vecchia e..... Molto sporca, in quanto stà "parcheggiata" in soffitta da un sacco di tempo. :D Ne esistono di diversi modelli e di diverse dimensioni, con nastri più grandi o più piccoli. Una volta si usavano negli uffici per mettere etichette sugli schedari. In pratica è una etichettatrice. In cartoleria dovrebbe costare quattro soldi....... L'ho usata per appiccicare etichette un po' dappertutto, sui barattoli, sui cassettini della cassettiera in cui tengo le minuterie, sui rilegatori in cui ho messo i datasheet stampati su carta. Anche i nastri di plastica autoadesivi si vendono in cartoleria.
Roba economica..... ;)
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da maxlinux2000 » 4 mar 2012, 14:28

forse non sono più in commercio e bodo non le aveva mia viste? io l'ultima volta che le ho viste erano gli anni '80 :D
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Ferrobattuto » 4 mar 2012, 15:19

Mmhh.... E da quando stai in Spagna? ;) :D
Comunque non sò, credo che ancora si vendano, anche se non le ho più cercate. Comunque di sicuro qualche tipo di etichettatrice la venderanno ancora. Magari roba computerizzata con microprocessore. :woot: :mrgreen:
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Hal9000 » 23 lug 2012, 9:17

Mamma mia Ferro, ora capisco perchè non hai più posto per i commodore, con tuttti quei quintali di elettronica che stai mettendo via..... (woot)

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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Bridge » 23 lug 2012, 10:08

Grande Ferro,

non mi ero accorto di questo messaggio.-
Penso che abbiamo molto in ...comune.-
Di materiale in uno stanzone ne ho anch'io in "estrema" abbondanza e ciò crea qualche lamentela da parte di mia moglie!.-
L'unica differenza è che io non separo i componenti, ma li lascio nelle schede che puntualmente vado a rovistare quando mi occorre qualche cosa, altrimenti non troverei più nulla!!.- Non sono così ordinato come te.-
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Ferrobattuto » 23 lug 2012, 10:15

Bridge ha scritto:.......Non sono così ordinato come te......

Una volta..... Adesso è tutto abbondantemente coperto di polvere e di ragnatele....
Speravo, andando in pensione, di avere più tempo libero per "pasticciare" con elettronica e componenti, ma sembra che il mio tempo si accorci sempre più.... :(
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Hal9000 » 23 lug 2012, 12:00

Ferrobattuto ha scritto:Speravo, andando in pensione, di avere più tempo libero per "pasticciare" con elettronica e componenti, ma sembra che il mio tempo si accorci sempre più.... :(


haha Ferro, non pensare di essere l'unico, anche io a 33 anni mi pare che le giornate volino via troppo in fretta quando mi metto a pasticciare con circuiti e roba del genere, quando ero un ragazzino riuscivo a pasticciare molte più cose in un solo giorno... sarà il clock di sistema del nostro cervello che con il tempo rallenta e quindi campiona più lentamente le cose così ci pare che il tempo corra di più? o saranno i mille pensieri e cose aggiuntive da fare che magari da giovani o da ragazzini non si avevano per la testa :D

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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Hal9000 » 23 lug 2012, 12:02

Bridge ha scritto:Grande Ferro,
Di materiale in uno stanzone ne ho anch'io in "estrema" abbondanza e ciò crea qualche lamentela da parte di mia moglie!.-
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Non sono ancora sposato ma di locali nell'abitazione che condivido ne occupo anche io con ciarpame, e non solo elettronica, ma le lamentele me le devo subire pure io!! :(

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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Bridge » 24 lug 2012, 18:56

Offgrig ha avuto l'occhio lungo lungo!! ;), ....bravo.-

Per Ferro:
ma questo Hal è un bamboccetto, ha quasi la metà degli anni nostri!!.-

Hal ed altri che ne pensate del grd-tie?.-
Se volete si può aprire un .... (non so come si dice).-

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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Ferrobattuto » 24 lug 2012, 19:32

Bridge ha scritto:Per Ferro:
ma questo Hal è un bamboccetto, ha quasi la metà degli anni nostri!!.-

Più che un bamboccetto direi che è un ragazzo in gamba. ;) :D
Digli di raccontarti della "Dama Rossa" (o era "Bianca"?) e di come gestisce quel po' po' di impianto che ha a casa...... (:) (woot)

Hal ed altri che ne pensate del grd-tie?.-
Se volete si può aprire un .... (non so come si dice).-

Una "discussione"..... Abbiamo una bellissima lingua italiana, perfettamente univoca ed esplicativa. ;)
Volendo inglesizzare (leggasi "americanizzare"....) penso si scriva "thread". Ma provate a trovarne la traduzione italiana...... (:) :(
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Bridge » 24 lug 2012, 19:42

Behh, il bamboccetto è riferito all'età, ....rispetto alla nostra.- Per quanto riguarda il "ragazzo in gamba", non ci sono dubbi avendogli già fatto per questo i complimenti più volte.-

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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Fabio13 » 2 set 2012, 16:26

Quanta roba! :)
Anch'io cerco di recuperare il più possibile dalle vecchie schede, ma non ho così tanti rottami.
Però, quella scritta "Ferriti pulite" mi insuriosisce: che metodo usi per scollare le ferriti? Io ho provato qualche volta a scollarle immergendole in vari solventi, ma senza risultati. Al massimo si ammorbidiva il nastro di Mylar giallo. :(

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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Ferrobattuto » 2 set 2012, 19:14

In effetti le ferriti sono un po' un disastro..... Sono fragilissime, spesso incollate o addirittura inglobate in resine di tutti i tipi, appena tenti di scollarle si spaccano con una facilità incredibile, e anche se la frattura è netta e pulita, come succede spesso, rincollate con cianoacrilico recuperano molto ma non completamente. Qualche centesimo di traferro rimane ugualmente.
Nel passare del tempo ho provato in tutti i modi, anche con immersioni in acido solforico puro, diluenti e solventi di tutti i tipi, ecc ecc, ma il metodo che mi ha dato risultati migliori è stato bollirle nella soda caustica.
In un recipiente di ferro o di inox (assolutamente NO alluminio e nemmeno rame) metti dell'acqua fredda quanto basta per immergere l'oggetto, aggiungi soda caustica con un cucchiaio inox e agiti finché si scioglie. Attenzione che l'acqua si scalda così già da se, e la soda è pericolosa! Scioglie le mani e i vestiti meglio delle plastiche!!! Per cui guanti in gomma pesante, vestiti vuoto a peredere, occhialoni o maschera ecc ecc, più molta attenzione! A quel punto immergi la ferrite "sporca", metti tutto sul fornello e fai scaldare a fuoco basso. L'ebollizione è piuttosto tumultuosa, per cui conviene che il recipiente sia più capiente dello stretto necessario. Lavoro da fare all'aperto o in posto MOLTO ventilato. Non ti consiglio di coperchiare....
Fai bollire per più tempo possibile, magari muovendo delicatamente la ferrite con un bastocino di legno per vedere se si ammollano le schifezze che ci sono intorno. Molte plastiche si sciolgono, o per via della soda o per causa del calore, altre purtroppo no. In casi fortunati le varie parti che compongono i trasformatori in ferrite si separano, o almeno si allentano i serraggi in plastica e poi si possono smontare più tardi con un po' di delicatezza. In altri casi niente da fare..... :(
Mai tirare fuori le ferriti dal bagno bollente, la contrazione termica le spacca. Lasciar raffreddare la soluzione da sola, poi quando è fredda estrarre la ferrite, versare via tutto il resto e sciacquare abbondantemente tutto con acqua fredda. A quel punto vedi cosa puoi fare. Se si sono allentate le parti in plastica di solito con un po' di cautela si smontano.
A volte sulla ferrite è stampigliato il tipo dell'impasto, per cui con un buon manuale (trovi tutto su internet....) ne ricavi le caratteristiche precise e sai a cosa servono, in altri casi puoi dedurlo dall'uso a cui erano adibite: per usi similari saranno ottime. Se la stampigliatura è fatta con vernice, ti conviene scrivertela prima del bagno, per ovvi motivi..... ;)
Buon lavoro, ma mi raccomando: MOLTA attenzione!!! (:)
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Re: Recupero componenti elettronici da vecchie apparecchiatu

Messaggio da Fabio13 » 2 set 2012, 20:21

Soda caustica!?! Cavolo! :O
Avendo solo una dozzina di trasformatori di quel tipo, non so quanto il gioco valga la candela perché, come giustamente fai notare, richiede molta attenzione altrimenti si rischia di farsi male.
Un altro metodo di cui avevo letto era quello di scaldare le ferriti mettendole in un normale forno elettrico, però non ho mai provato perché non ho un forno di recupero con il quale fare certi esperimenti. Facendo attenzione agli shock termici come facevi giustamente notare anche te.

Per il discorso sigle, essendo roba cinese, risparmiano anche su quelle, quindi tutte ferriti anonime.
A questo punto penso che continuerò a fare incetta di toroidi, sicuramente più pratici da (ri)usare. :)

Grazie, comunque Ferro.

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