clinker - Stufe e caldaie legna pellet home made
Inviato: 14 dic 2012, 21:36
Clincker, nemico del pellet no. 1:Per chi già conosce il problema e per chi deve ancora effettuare una scelta di apparecchio e di azienda alla quale appoggiarsi, tentiamo di spiegare che cosa rappresenta questo termine tanto temuto da tutti i fabbricanti di apparecchi a pelletSovente per esperienza personale o perché si è sentito parlare da amici, alcuni sono stati delusi da questi apparecchi per via di problemi legati a cattiva combustione del pellet, talvolta imputati al combustibile stesso, talvolta alla stessa stufa. Problemi di nerofumo in camera di combustione, mancate accensioni automatiche e deboli fiamme scure sono le cose più comuni che possono capitare, legate eventualmente a cattive registrazioni alla prima accensione dell'apparecchio, oppure a condotti fumi intasati e sporchi oltremisura. Se si parla però di strane formazioni spugnose, simili a pietra lavica poco compatta o a "sabbia agglomerata", potrebbe essere colpa di eccessivo "clinker" che, in alcuni casi, obbliga alla fermata e alla pulizia del braciere di combustione nonostante non sia ancora necessario eliminare la cenere.Il clinker altro non è che il fenomeno della fusione delle ceneri ed esiste in tutti i processi di combustione di biomasse (in quantità differenti), ancor prima che si parlasse di pelletNormalmente gli utilizzatori di stufe (e non) danno la colpa al pellet dicendo che è sporco o contaminato, provano a cambiare marca e riscontrano differenze importanti o eliminano il fenomeno totalmente: potrà sembrare strano, nonostante tutto ciò sia vero, al tempo stesso non è il pellet la causa principale!Per capire si deve far riferimento all'essenza del legno stesso utilizzato per la produzione del pellet: quando si scompone biomassa a mezzo di calore (combustione), per ben completo che sia svolto il processo, è inevitabile ottenere un residuo solido che chiamiamo comunemente cenere. Essa è costituita dalla sostanza inorganica non combustibile (sali di varia natura, ferro, altri metalli pesanti, ecc.) intrecciata tra le fibre organiche (combustibili) come la cellulosa; ovviamente le quantità di ceneri variano molto a seconda del combustibile utilizzato ed anche il pellet non fa differenza. Quello che un produttore serio deve fare è cercare di non contaminare ulteriormente il prodotto durante la fase di movimentazione della segatura, ma sicuramente non si può condannare nessuno se è madre natura stessa ad aver permesso alle piante di assorbire queste sostanze dal terreno a mezzo delle radici A seconda dell'ubicazione e della tipologia le piante contengono quantità differenti di metalli e sali, di conseguenza la segatura derivata avrà caratteristiche differenti; inoltre è poco chiaro il ruolo che giocano alcuni sali durante la combustione: sembrerebbero prediligere certi metalli legandosi molto più facilmente.Tra le cose più certe rimane comunque il fatto che ogni biomassa ha delle temperature di fusione differenti e i problemi sembrerebbero iniziare un po' per tutti a partire dai 650 C°.Nonostante sembri una temperatura molto elevata, le stufe a pellet (ma anche le caldaie) la raggiungono abbastanza facilmente per cui si arriva al paradosso dovendo dire a volte che il pellet più calorico è quello che causa più problemi! Quello che si può fare, a parte il cambio di combustibile, è cercare di far permanere meno cenere possibile e per meno tempo all'interno del braciere, oppure raffreddare il tutto di qualche grado ad intervalli ciclici; normalmente è la variazione di aria aspirata attraverso le braci la soluzione più adottata per le stufe, mentre per altri apparecchi di maggior taglia si adottano di fabbrica sistemi di pulizia meccanica o ventilatori secondari che "raffreddano" il processo.Conclusioni:Purtroppo va compreso che nelle stufe di questo genere, specie se molto piccole, le quantità di combustibile bruciato di volta in volta sono alquanto esigue ed a sua volta esigue sono le quantità di aria comburente necessaria; proprio quest'ultima, giocando un importanza fondamentale per una buona combustione, va regolata molto bene, finemente. Le ostruzioni dei fori di passaggio della stessa causate dal clinker alterano le quantità in difetto e causano i problemi già menzionati; se gli intervalli tra una pulizia manuale e l'altra sono ancora accettabili il fenomeno è considerabile normale, se invece diventa una scocciatura molto frequente ci di deve armare di un po' di pazienza ed evitare di puntare di primo acchito il dito sul produttore della stufe o del pellet.Poiché nessuna azienda, pur non avendo sovente una colpa diretta, ha interesse ad una cattiva pubblicità, potete star certi che insieme potranno scaturire dei consigli circa le abitudini di utilizzo ed eventualmente successive regolazioni al fine di limitare/eliminare il problema.