cavo che si scalda

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Ferrobattuto
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Re: cavo che si scalda

Messaggio da Ferrobattuto » 19 giu 2017, 14:22

Immagino che nessuno si permetta di commentare il tuo operato, visto soprattutto che tu stai condividendo una specie di tuo errore. Queste cose sono utilissime anche a tutti gli altri.
Però è probabile che il problema fosse " a monte", mi spiego, credo sia probabile che ci fosse già un minimo di falso contatto tra il rame e il terminale (capocorda?) del cavo. Se sono a "crimpare" ossia schiacciati con apposita pinza, è facile che un minimo di ossidazione o una pressione non proprio sufficiente abbaia dato inizio al fenomeno. Anche l'uso di morsettiere in qualche caso può provocare il fenomeno. Io tendo ad usare sempre capocorda saldati su terminali a bulloncino, ora anche con termorestringente sopra. Se devo fare l'accrocco da me spesso uso bulloneria in ottone o inox.
Cavi che scaldano in modo da poterli sentire col tatto delle mani dissipano un sacco di corrente..... Sarebbe interessante misurare la tensione ai loro capi mentre passa piena corrente, ne vedresti "delle belle". :lol:
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Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

giuseppe.rocco
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Re: cavo che si scalda

Messaggio da giuseppe.rocco » 19 giu 2017, 15:34

salve, nei collegamenti con morsetti la temperatura esterna incide in minima % l'importante e stringere bene e dopo qualche settimana stringere ancora,certo se si fanno capocorda saldati,come dice Ferrobattuto e il massimo.

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Dolomitico
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Re: cavo che si scalda

Messaggio da Dolomitico » 19 giu 2017, 16:24

Beh, se qualcuno commenta cambia poco, meglio una cosa costruttiva.
Potevo anche tenermela x me, ma siccome non é un errore da principianti, i cavi sono ben dimensionati, e la norsettiera in ottone é per cavi da 32 o 36mmq,é stato un effetto combinato di calore e resistenza sui cavi, l ho segnalato in modo che non si verifichi, da sotto c'era un apertura x l aria, ma non potendo circolare ha fatto questo effetto, i cavi che invece correvano sotto i coppi sono intatti, anche questi sotto il sole ovviamente, ma la ventilazione cé.
Ovviamente i problemi maggiori sono in estate, nelle altre stagioni la cosa rientra, ma é proprio o col caldo intenso che vanno fatti i test più estremi per vedere dove ci sono eventuali criticità.

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Hal9000
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Re: cavo che si scalda

Messaggio da Hal9000 » 20 giu 2017, 11:38

Dove posso uso sempre capicorda, quelli standard in rame stagnato che quindi hanno un aspetto grigio simile allo zincato ma meno lucido, li crimpo e poi li stagno, la saldatura a stagno garantisce un ottimo contatto stabile nel tempo e previene le ossidazioni mentre la crimpatura mi garantisce una tenuta meccanica nella malaugurata sorte in cui si dovesse scaldare alla temperatura di fusione dello stagno (corti circuiti) così che il cavo non si stacchi e se ne vada a spasso a fare ulteriori danni.
Poi il capicorda lo fisso per bene con bulloni zincati facendo bene attenzione che sia la superfice stagnata del capicorda a fare contatto con la barra di rame ben lucida o su un altro capicorda, il bullone zincato deve solo fare da tenuta meccanica e la corrente deve scorrere tra rame e rame o stagnatura.
Piano piano stò sostituendo tutti i morsetti che avevo usato agli albori, alle batterie, inverter e regolatori sono già tutti a capicorda imbullonati da 13 anni, per i boiler inizialmente avevo usato delle resistenze con faston ma subito mi sono accordo dei falsi contatti che pososno sviluppare con il tempo così quando mi sono fatto fare le resistenze più potenti gli ho fatto fare i contatti a bullone e anche li capicorda.
Restano dei morsetti sui pannelli ma che alla prima occasione anche lì andrò a sostituire con capicorda, mi era capicato di avere 3 pannelli fermi, isolati dall'impianto a causa di un morsetto che si era allentato e ossidato ma sul totale non me n accorgevo, solo facendo un controllo stringa per stringa l'avevo trovato!
Al momento uso un cavo da 70mm2 tra batterie e il resto, con 100A resta freddo ma con i picchi di 200A diventa tiepido, purtoppo all'inizio non avevo previsto di crescere così tanto, con i prezzi dell'epoca sembrava infattibile eppure oggi è realtà, e quei 70mm2 mi parevano tanti ma ora credo che dovrò rivedere anche quella parte, comunque nel montare la nuova scaffalature per le pb fai-da-te ho dovuto spostare leggermente il banco commerciale da 2000Ah e ricablare il tutto ma adesso per ragioni di ottimizzazione del magazzino dei materiali, i costi e il fatto di poter riutilizzare i cavi ho scelto di usare una sola sezione per tutto ovvero 10mm2 poi ne collego in parallelo quanti ne servono per avere la sezione adeguata, in quest'ottica il banco batterie attuale diviso in due sringhe 48V 1000Ah è cablato con 4 cavi del 10 per ogni stringa per un totale di 8 conduttori del 10 in parallelo sulla somma dove arrivano gli inverter e i regolatori con il vecchio cavo del 70.

Per il nuovo banco fai-da-te in costruzione visto che è a singoli elettrodi grossi e basse correnti le singole celle devono essere scaricate in C100 per il massimo della capacità essendo 100Ah significa 1A o 4A di picco e generano 80A in corto circuito, per cui visto che saranno dalle 20 alle 40 stringhe in parallelo stò valutando se usare del comune cavo da 4mm in modo di poter usare gli scarti degli elettricisti che ne ho recuperati a cariolate, ma farò delle prove pratiche anche per vedere come si distribuiscono le correnti anche se il fatto di avere batterie con alta impedenza interna mi facilita parecchio i collegamenti delle varie stringhe in parallelo visto che sarà la batteria stessa a limitare q quindi distribuire equamente le correnti circilanti su titti gli elementi e comunque anche se alcuni si scaricasseri prima di altri visto che sono batterie fatte per le scariche totali non è che importi poi molto.

Concordo con Ferrobattuto sull'inutilità dei fusibili sui pannelli solari, nel senso che il pannello lavora già in corrente di corto (o quasi) e un fusibile andrebbe dimensionato per una corrente almeno il 20% superiore a quella massima del pannelo per cui il pannello anche in corto non farebbe mai saltare il fusibile, però concordo che è utile avere un interruttore nel caso bisogna operare sul regolatore così ho messo dei fusibili da 100A lato pannelli su ogni regolatore da 80A con relativo portafusibile che quindi funge solo da interruttore.

Occhio ai magnetotermici a lato batterie perchè sono calcolati per correnti AC e hanno un potere di impasto di solito dai 1000 ai 4000A ma le batterie, specie i banchi grossi e se cariche al 100%, posso generare correnti istantanee di corto molto superiori che fonderebbero in un decimo di secondo il metallo dei contatti del magnetotermico saldandoli insieme!
Almeno il fusibile è un conduttore che fonde a basse temperature e che quando diventa allo stato liquido in caso di corto si interrompe proprio perchè cola e quelli grossi sono immersi in una polvere che estingue eventuali archi voltaici, quindi per le batterie sono molto meglio i fusibili che magnetotermici!

Guardate i corti di un banco batterie come vaporizzano il rame del conduttore in un istante!
https://www.youtube.com/watch?v=DpQeDcEpEn0

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