Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Ferrobattuto » 2 ott 2015, 22:00

He he he..... :D Meno male che non sono l'unico a non avere il tempo di montare dei pannelli..... :lol:
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 3 ott 2015, 9:29

Io riesco a fare i "grossi lavori" solo durante le ferie estive,poi il resto a quando si apre una finestra di tempo.
Anche perchè nel tempo ho trovato il giusto modo per realizzare il tutto in maniera modulare in modo da non dover rimetter mano su tutto l'impianto,ma semplicemente aggiungendo.
Quindi da quando hai cominciato Max,hai sufficente capacità immagino,se non hai sentito la necessità impellente di montare ulteriori pannelli,significa che il necessario cè.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 3 ott 2015, 15:00

Si, ma ora le richieste energetche sono in aumento per via dei computer... Uno solo non mi basta più purtroppo. Inoltre devo anche aumentare le batterie perché le ore notturne sono le più produttive per la programmazione.
Cogito, ergo NO SUV !!

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da paolo.pincelli » 5 nov 2015, 17:03

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da eneo » 31 ott 2016, 0:25

Hal9000 ha scritto:Ciao a tutti,
interessante discussione, di fatti una moderata sovratensione in fase di carica fà bene al ripristino dei reagenmti chimici, il problema con le batterie commerciali è di natura meccanica costruttiva, sulle batterie che comprate, che siano da avviamento (automobile) o stazionarie abbiamo le materie attive (gli ossidi) pressati su piastre o dentro tubicini su anime conduttive quindi una generazione vigorosa di gas (il bollire quando si và a 15V e oltre) tende a formare delle forze meccaniche espansive dall'interno della materia attiva pressata che con il tempo tende a sbriciolare e mandare in giro a spasso e poi sul fondo gli ossidi, ovvero la componente che determina il valore di aper ora.
[glow=red]Inoltre con tutti questi ossidi che se ne vanno a spasso c'è anche un effetto galvanico di trasporto del piombo verso il negativo, in quando appena una molecola di PbO2 staccatasi dal positivo se prima di depositarsi sul fondo entra a contatto con l'elettrodo negativo crea una micro cella + e - trasformandosi in PbSO4 per poi "ricaricarsi" subito in materia negativa ovvero Pb posoro, di fatti nella mia piccola esperienza con elementi stazionari vecchi si evidenziano depositi di piombo spugnoso sulle piastre negative.[/glow]

Questo per dire che una ricarica a tensione superiore sicuramente effettua una carica completa anti-solfatazione, ma di contro determina una usura meccanica sulle piastre convenzionalmente costruite commercialmente, quindi bisogna trovare una via di mezzo tra solfatazione ed usura meccanica perchè ai due estremi entrambi i mali portano alla morte della batteria!

Un altro problema di una ricarica a tensione più elevata sugli accumulatori commerciali è anche il fatto che con la "migrazione" del piombo dal positivo al negativo essendo tali batterie oggigiorno costruite con separatori porosi pressati tra le piastre senza spazio libero si andrebbero a creare ponti conduttivi di deppositi di piombo inquinando i separatori portanto quindi a corti nelle celle.

Per questo motivo i regolatori più decenti caricano le batterie fino a 14,7V poi dopo 2 ore o al raggiungimento del valore C100 di corrente scendono a 13,5V ed occasionalmente portano la fase dei 14,7V a 15V, la cosidetta equalizzazione, di solito effettuata 1 volta al mese dai morningstar o dopo una scarica profonda, è risultato essere la pratica migliore, il miglior compromesso, sulle batterie commerciali oggigiorno realizzate.

Se però cambiassimo una variabile del problema, per esempio il metodo meccanico costruttivo, senza andare a toccare la chimica, la ricarica a 2,6 - 2,7V per elemento sarebbe perfettamente fattibile, per esempio con delle batterie realizzate in fai-da-te con contenimento forzato delle materie attive, per esempio la cilindrica su cui stò sperimentando, di fatti effetturare una adeguata desolfatazione su grossi banchi di accumulatori non è fattibile tenendo gli accumulatori on-line, ma per via dei potenti picchi di tensione e corrente da mandargli tramite grosse bobine è sempre meglio effettuare il procedimento scollegando il banco dal sistema off-grid in questione, ma se al posto di accumulatori "commerciali" fragilini, mettessimo degli accumulatori grossi, robusti e progettati meccanicamente per contenere le materie attive allora una ricarica profonda a 16V sarebbe pienamente fattibile ed essendo una corrente DC senza impulsi potenzialmente dannosi si potrebbe tranquillamente effettuare con gli accumulatori on-line nell'impianti, anzi basterebbe riprogrammare le soglie sui regolatori di carica, cosa semplicissima su regolatori outback o morningstar perchè già prevista tramite menù o programmazione già dal costruttore.


Questa discussione e' ancora attuale. Ho evidenziato una parte che mi ha colpito molto.
Impianto fotovoltaico 4.145kwp n.4 sharp 275wp n°5 canadian solar 180wp, n°1 trina solar 185wp, n°7 solarworld 185wp, n°2 Peimar 250wp, n°1 sp 175wp, batteria 48v 157Ah SMA tubolare + 48v 120Ah, regolatore di carica epever xtra 48v 30A e 40A, inverter Victron Multiplus 48/1600/20 e epever iplus3000w. Impianto camper pannello kyocera 140wp, regoltore steca prs1010 e batteria 80Ah SMa

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 31 ott 2016, 11:29

Già,però Hall non ha approfondito molto sul tema della ricarica a tensioni più alte,molte delle sue prove potrebbero avere avuto degli esiti diversi,come quando mise molti gruppi di piastre dentro una cassettina e collegato tutte le serie insieme.
Secondo me su batterie a scarica profonda di buona fattura non bisogna inventarsi chissà che sistema di tenuta,che poi sulle tubolari sarebbe già realizzato,sono dei tubicini con un guanto in pratica..
In ogni caso andrebbe fatto una differenza fra carica....sui 15.4/15.6v e sovracarica...16.2v
Molti manuali vecchi trattano la possibilità di fermarsi a 15.6v e poi equalizzare a 16.2V,l'importante è andare oltre i 15v
Altra cosa che trovo parzialmente giusta che dice Hall è il ribollimento che crea forza meccanica,giusta osservazione se si mantiene la tensione per molte ore e di continuo,non è la soluzione ideale,ma per una ricarica classica che dura in media 1 ora scarsa non ci sono pericoli di sorta....Anzi favorisce la chimica e il ripristino del ciclo.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da eneo » 31 ott 2016, 11:50

Ho evidenziato quello perche' secondo me e' stato il problema che hanno avuto le sma.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Ferrobattuto » 31 ott 2016, 13:16

Il fatto del ribollimento, se realizzato con tensione elevata ma a corrente molto bassa, in pratica favorisce il rimescolamento dell'elettrolita prevenendo il fenomeno della stratificazione, che nelle tubolari classiche con contenitore relativamente alto e stretto, può essere anche abbastanza concreto.
Insomma, arrivare ai 15,4 o ai 15,6 o anche ai 16,2 (per 6 elementi) è comunque positivo, purché l'elettrolita abbia l'aspetto dello "champagne con le bollicine", e non come quello dell'acqua della pasta che stà per bollire..... :lol:
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 31 ott 2016, 14:21

eneo ha scritto:Ho evidenziato quello perche' secondo me e' stato il problema che hanno avuto le sma.


Beh,non l'hai specificato.... ^_^ ...ma alla fine che qualità hanno le SMA rispetto alle NBA?
Io delle trojan posso arlare bene,anche se adesso sto notando delle spaccature nelle griglie positive,ma purtroppo lo devo imputare al fatto che il tristar non andava mai in float con tensione da 15.4v quando avevo messo i diodi......
Fin qui 3 anni le hanno fatte,ma sono cmq pochini.....sperando che durino ancora per un bel pò.....
X Ferro,si sono d'accordo,l'importante è che arrivino al punto da espellere l'elettrolito intriso nelle griglie...

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