Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 31 lug 2014, 21:11

E pensare che fino a poco tempo fa si riteneva un'eresia oltrepassare la barriera dei 15.5v,invece pare che le piombo gradiscono parecchio una sovracarica.
Io avevo ripristinato i 15v per un periodo causa eccessivo consumo d'acqua,e visto il tempo pessimo è una settimana che le ho rimesse a 15.4v,e già ho notato che cè stata una mancata ricarica,ovvero stanno di nuovo riprendendo pian piano la posizione,gli farebbe bene una spintarella a 16 volt.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Arex » 2 ago 2014, 14:36

Ciao ragazzi, scusate l'intrusione!
Ne ho combinata una delle mie ... ieri sera ho collegato al caricabatt piccolo una Fiamm da 100Ah e ce l'ho lasciata tutta la notte ... oggi alle undici era bella carica e l'ho staccata, fin qui tutto ok. Poi l'ho messa in un angolo e a posto (pronta per l'utilizzo).
Poi avevo del ferro da tagliare e con la flex grossa mi sono messo a lavorare incurante della batteria e ad un certo punto .... Booom!!!
Ecco il risultato:
IMG_20140802_141553.jpg
IMG_20140802_141553.jpg (121.3 KiB) Visto 13645 volte

Dopo lo scoppio ho misurato i Volt e la batt da ancora quasi 13V ... (sembra buona)... diciamo che se risistemo il coperchio l'ho scampata anche stavolta... :sick:
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Marko » 2 ago 2014, 15:03

Veramente non si capisce molto dalla foto. Ma ti si è esplosa? a quanto la stavi caricando? (V e A??) Era scarica?
E' esplosa durante l'uso, o dopo la ricarica?
Il caricabatterie che caratteristiche ha?

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 2 ago 2014, 15:20

Da quello che racconti la ricarica ha lasciato tracce di gas (idrogeno e ossigeno) che erano dentro la batteria,le scintille delle smerigliatrice sono riuscite a innescarle creando il botto,e l'idrogeno crea dei bei botti.
Dalla foto non si capisce se la batteria abbia avuto danni seri o che,se la struttura è integra e non ci sono fuoriuscite di liquido non credo ci siano danni,d'altronde cè scritto di non ricaricare vicino a scintille o fonti di calore,ma cmq è facile trascurare queste cose,tanto non succede quasi mai.
Il pericolo semmai è che crepi la scatola riempiendoti di elettrolita che non è una bella cosa,oltre che corrodere tutto quello che trova,ma il coperchio è danneggiato o sono solo saltati tappi?

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da mastrovetraio » 2 ago 2014, 16:02

Mi ricorda i tempi in cui facevo la guardia alla fabbrica di batterie, gli enormi banchi-piscina dove mettevano in carica le batterie nuove di zecca.... lì si che facevano bei botti... alla tua batteria, coperchio a parte, non è successo nulla Arex, e non ti sei intromesso per niente, anzi. Mi hai fatto ricordare una cosa che c'entra molto con la discussione. Lo avevo già scritto tanto tempo fa, ma alla luce di quanto si legge in questa discussione lo riscrivo. I banchi di carica della fabbrica erano dei vasconi in acciaio inox con le batterie (almeno un centinaio x banco) con l'acqua che quasi raggiungeva il coperchio. C'era un controllo termostatico per tenere l'acqua sempre al di sotto di una certa temperatura !! con tanto di pompe di ricircolo, torre evaporativa di raffreddamemto con scambiatore acqua/acqua (necessario in quanto l'acqua primaria era inquinata dall'acido). Non vi so dire i valori V/A con cui si faceva la carica, sono passati troppi anni. Comunque era un ciclo ben preciso, computerizzato. Niente a che vedere con un caricabatterie. Tornando all'argomento, fino ad ora avete variato il voltaggio di carica tenendo costante una temperatura di 25° Mi chiedo cosa può succedere ad una batteria di automobile se la SCARICHIAMO a temperature estreme, per esempio a 0° oppure a 80°( a quanto bolle l'acido?) Perchè così a spanne, (forse) esiste una temperatura alla quale la batteria può essere scaricata in (poniamo) C5 senza che si solfati, e senza danni.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Arex » 2 ago 2014, 20:14

Ciao ragazzi, chiedo scusa per coloro che non han capito ...
La batteria è stata in carica tutta la notte ... alle 11 di stamani l'ho staccata dal caricabatterie e alle 11,30ca con la flex ho fatto scintille verso la batteria ed è esplosa.
Vi mostro il danno:
IMG_20140802_200310.jpg
IMG_20140802_200310.jpg (176.26 KiB) Visto 13636 volte

IMG_20140802_200258.jpg
IMG_20140802_200258.jpg (141.61 KiB) Visto 13636 volte
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Ferrobattuto » 2 ago 2014, 20:16

Dalla foto si vede che è saltata via solo una parte del coperchio di uno degli elementi centrali, mentre un altro ha solo il coperchio fratturato. Evidentemente era solo da quello rotto che fuoriusciva temporaneamente del gas. Prova a pulire bene il resto del coperchio, anche con un solvente tipo acetone o diluente nitro, nel caso puoi incollarci sopra un altro pezzo di plastica, con colla per plastica o PVC o al limite con un po' di silicone.
La batteria è sicuramente ancora integra, e se usata in modo "stazionario" può tirare avanti ancora per molto tempo......
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 2 ago 2014, 20:22

Cavolo che botta.... :o: è proprio saltata,anche il liquido interno pare sia volato in giro,avevo visto delle goccie sul coperchio,ma non si capiva che si fosse aperta una sezione.
A sto punto è una scommessa,rabboccare l'elettrolita aggiungendone di nuovo e sigillare il tappo è una possibilità,non una certezza che funzioni,sul libro americano loro hanno un mastice apposita per chiudere le scatole batterie,non penso si trovi qui da noi,magari silicone o affini,assolutamente no colla a caldo,ho provato io e non lega bene,quando la cella va sotto pressione comicia a sbordare da tutte le parti,per pressione intendo durante la ricarica.
Hai avuto anche fortuna che sono a cella singola,in certe che sono comunicanti salta una saltano tutte....

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Arex » 2 ago 2014, 20:53

Ragà posso essere onesto? è andata di C**O! Sono uno sprovveduto e un'incosciente! Per favore, che nessuno mi imiti perché prima o poi ci si fa male in modo grave!
Torno per un momento alla Fiamm, poi vi lascio proseguire in pace: l'elemento è ancora coperto da più di un cm di soluzione, per fortuna ne sono uscite proprio poche gocce ... praticamente un bèl botto (sembrava che qualcuno avesse sparato un colpo di fucile dietro di me) e nient'altro ... Lunedì se ho tempo provo ad attaccare al 3200 4 cilindri la batteria (se parte senza fatica non ha avuto danno) ... a quel punto o proseguo le ricerche del pezzo di plastica (sarà in orbita? :lol: non credo) oppure mi procuro un pezzo di plastica e risolvo come mi avete suggerito. Grazie a tutti.
Ragà okkio a giocare con acidi, reazioni chimiche, idrogeno ecc ... non lo senti finché non ti ha ciulato e poi ... è tardi!!!
Vabbè ... ne sapete una più del diavolo quindi i miei consigli sono superflui ma non dimenticatevene.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 2 ago 2014, 21:08

sono cose che càpitano, meno male che ti è andata bene! :D
CMQ come dice Ferro, anche se dal punto di vista meccanico è ancora in ordine, non la puoi più usare in un mezzo mobile, visto che difficilemente riuscirai ad incollare come si deve la plastica
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Marko » 3 ago 2014, 11:27

Una bella botta...l'importante che non ci siano feriti..Le mie batterie le tengo con i tappi svitati totalmente H24. E il locale dove son situate(mansarda) è anch'esso sempre arieggiato. Non si sa mai.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da badgir » 6 ago 2014, 16:30

Sono ormai anch'io preso dal virus di collezionare batterie vecchie da auto. Sono arrivato a quota 7 anche se per ora riesco ad adoperare solo 3: 2 da 62Ah in serie per l'impianto "grande", a 24V che da qualche settimana svolgono un lavoro discreto. Attualmente le ricarico a 30V con il regolatore di carica (che più di quella tensione non può).

Non ho ancora capito quanta autonomia posseggono in quanto alcuni giorni anche a mezzanotte la tensione sul display segna oltre 24V mentre altri giorni, anche alle 10 di sera l'inverter comincia a protestare non appena si accende più di una lampadina, ovvero la tensione scende sotto 22V. Sicuramente centra il prelievo effettuato durante le ore di sole. Evidentemente quando il regolatore di carica mostra 29,9V questo non vuol dire necessariamente che le batterie siano davvero cariche. Purtroppo non aiutano molto le Ampere in ingresso dal fotovoltaico riportate dal caricatore in quanto il display, quando la tensione batterie è al massimo, salta avanti e indietro tra diversi valori, probabilmente a causa del PWM. A questo si aggiungono ovviamente i carichi - come frigo o computer che sono accesi in quel momento. Immagino che non esiste altro metodo (semplice) per conoscere lo stato di carica (SOC) tranne mediante un (costoso) battery monitor.

Poi c'è una batteria da 55Ah recuperata che attualmente sta sull'impianto "piccolo" a 12V. Fa benissimo il suo lavoro in quanto i carichi sono bassi - generalmente solo le luci a 12V (al massimo 3-4) nelle ore serali e durante il giorno il caricabatterie universale (per le LIFePO4 della bici e le varie terapie sulle batterie al piombo in fase di riciclo). Qui eventualmente aggiungerò altre batterie con il metodo dei diodi in modo da poter collegare un alimentatore da portatile a 12V e - in vista del ripristino del ADSL - il router e l'access point.

Vorrei chiedere però alcuni consigli pratici riguardo alle batterie che sono qui in attesa di convalescenza, messe più o meno tutte sotto carico con qualche caricatore di fortuna (caricabatterie classico con trasformatore e senza elettronica attaccato alla 230V, funzione caricabatteria di qualche UPS riciclato e per le più fortunate il caricabatterie universale da aeromodellismo spinto a 15-16V).

Grazie alle vostre istruzioni sono riuscito ad accedere ai tappi di una batteria (Exide Heavy Duty da 63Ah) dopo che questa dava segni di cedimenti (era stata mesa in serie con una simile nel impianto a 24V). Sono neofita in materia (fin'ora non andavo mai oltre i contatti elettrici non conoscendo la chimica interna).

Eccola:

Immagine
Infatti, bastava aprire lo sportello sotto l'etichetta per accedere ai tappi che si sfilano facilmente.

A quanto ho capito dispongo di uno strumento di lusso per vedere il peso specifico dell'acido - un rifrattometro. Per chi non lo conoscesse è questo:

Immagine
Si preleva una goccia di acido con una pipetta di plastica e si poggia sul vetro blu. Po si chiude sopra lo sportello premendo leggermente in modo che la goccia si spalma e si guarda la scala attraverso il visore. Ho riscontrato i seguenti valori (dovrebbero essere Kg./Lt se non vado errato).

Cella 1: 1,20
Cella 2: 1,20
Cella 3: 1,18
Cella 4: 0 !!!
Cella 5: 1,19
Cella 6: 1,20

Ho misurato più volte la cella 4 ma mi dava sempre lo stresso risultato - non zero ma sotto la scala leggibile, praticamente in basso al visore. Immagino che questa sia la cella difettosa che ha fatto crollare la performance della batteria. Significa che devo buttare questa batteria?

Cosa si può dire delle altre celle? Sarebbero sane?

Va detto che in tutte le celle le piastre erano coperte dal liquido, quindi non ho aggiunto acqua distillata. A proposito, quale acqua distillata prendere? Quella dei ferri da stiro al supermercato e/o ferramenta o quella in farmacia?

A lavoro fatto ho richiuso tutto, contento di essere sopravvissuto senza mani bruciate e vestiti bucati :)

Immagine

Con un altra batteria (Varta 12v L2 400/640 - apparentemente di 62Ah) sono stato meno fortunato. Ha dei tappi strani che non riesco ad aprire senza sforzarle e/o danneggiarle. Forse ci vuole una chiavetta speciale. Ma ho anche paura di schizzare l'acido in giro quindi non sono andato avanti.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 6 ago 2014, 17:16

che bella pulita la tua batteria :D

per i gradi, prendi come riferimento questa pagina:
http://www.cantierino.it/Aarticoli/C-Ba ... eria1.html

Densità Stato di Carica

1,300 = Massima
1,275 = Alta
1,245 = 3/4 di carica
1,215 = 1/2 di carica
1,180 = 1/4 di carica
1,120 = Scarica Completa

Come vedi 1.180 equivale a 1/4 di carica.....e quella che non segna niente.... significa che la cella è andata in corto probabilemnte.

In ogni caso faresti bene a dotarti di un densimetro graduato classico... costano poco e non hanno problemi di fuori scala.

Per aggiungere acqua deve essere "Demineralizzata", va bene quella per i ferri da stiro, ma di solito sull' etichetta c' è scritto che serve anche per le batterie.

Oppure visto che li da voi piove parecchio, prendi una tanichetta di plastica con un grosso imbuto e mettilo sotto la pioggia. Appena smette di piovere, vari a recuperare la tanichetta e mettici il tappo.
Non prendere l'acqua dalla grondaia perché oramai non è più demineralizzata avendo assorbito minerali dalle tegole.

È normale che le batterie auto cedano presto quando sono sottoposte alle torture che gli facciamo noi con il fotovoltaico.
I tuoi esperimenti con il nuovo inverter non gli hanno giovato davvero :D :D

Per questo, visto il tuo consumo e inverter usato, ti suggerisco di arrivare almeno a 15 batterie (meglio 20) da 60Ah cad. circa.
Sicuramente la batteria lifepo4 che hai sará di grande aiuto per reggere i picchi, ma dovrai in ogni casi proteggerla con i diodi in modo che la tensione elevata delle batterie al piombo non possa arrivare alla lifepo4.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da badgir » 6 ago 2014, 21:08

Grazie per i consigli preziosi.

maxlinux2000 ha scritto:che bella pulita la tua batteria :D

Mi porto uno straccio già all'isola ecologica per darle una pulitina, altrimenti mia moglie non me le farebbe entrare in casa :)

Per questo, visto il tuo consumo e inverter usato, ti suggerisco di arrivare almeno a 15 batterie (meglio 20) da 60Ah cad. circa.

Non c'è dubbio. Comunque, per il momento mi piace l'idea di un sistema misto LiFePO4/piombo, magari con quel regolatore di carica con due ingressi da batteria che ho citato nel thread delle LiFePO4.

Sicuramente la batteria lifepo4 che hai sará di grande aiuto per reggere i picchi, ma dovrai in ogni casi proteggerla con i diodi in modo che la tensione elevata delle batterie al piombo non possa arrivare alla lifepo4.

Per ora di LiFePO4 ho solo la batteria della bici che lavora completamente in autonomia tranne essere ricaricata - manualmente - tramite il caricatore universale delle rete piccola a 12V.

Comunque, la tensione fine carica delle celle LiFePO4 è 3,6V ma possono essere caricate fino a 4V o 3,8V a secondo il modello. Siamo quindi nel range del piombo. Comunque, la soluzione che sto pensando non prevede un esercizio parallelo ma una distribuzione netta - scarica diurna (picchi) con le LiFePO4 e consumi serali, deboli, con il piombo.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 6 ago 2014, 23:04

Concordo con Max che usando batterie da auto bisogna attrezzare un discreto banco.
Poi la probabilità di trovarti batterie con elementi in corto è altina,la maggior parte lo sono,ti conviene misurarle sul posto se segnano 10 volt o meno è già segno di pericolo.
Una valida alternativa sono gli sfasciacarrozze,le paghi,ma almeno hai batterie ancora valide.
Per l'alta tensione Max ci ha messo un bel pò per avere i primi progressi significativi,ci ha messo qualche mese,sono cose lente,stiamo parlando di chimica,prima ha notato una maggiore resistenzaai carichi e poi progressivamente una maggiore tenuta,ma la tensione dovrebbe arrivare almeno a 15.4/15.6.
Non perderti d'animo,ti ritrovi a fare in poco tempo quello che noi abbiamo impiegato parecchio,la tua fortuna è che hai la strada abbondantemente spianata,l'incognita è che a 24 volt non l'abbiamo ancora sperimentato,quindi sarà un'altra storia interessante,anzi se si riesce a far funzionare anche questo sistema abbiamo aperto un'altro scrigno.
Quindi forza e coraggio. :P

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da mastrovetraio » 7 ago 2014, 8:55

Senza aprire una discussione apposita "come scegliere una buona batteria allo sfascio" mi spiegatecome fare ? Immagino di dover collegare il voltmetro alla batteria, in parallelo ad una grossa resistenza. Ma da quanto deve essere ? Perchè penso che per una batteria da 45Ah ci vogliano x Ohm , mentre per una da 90Ah ci vogliano 2X Ohm. Ma poi che devo leggere sul voltmetro ? Sempre andando "a naso" penso che se aggiungiamo la variabile "tempo" si possa stabilire che 2 batterie siano più o meno uguali tra di loro, ovvero misurando la caduta di tensione sotto carico per un tempo di almeno 5 minuti esatti/cronometrati, si possa avere una indicazione abbastanza precisa per poter dire che 2 batterie siano uguali. Mi illuminate ??

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 7 ago 2014, 9:37

Io mi armavo di un filo di rame,e passandolo a modi frusta sui poli osservavo quelle che facevano più scintille.
Ricordo di una bosch che hanno portato mentre ero lì che giravo,l'ho provata con sufficenza,pensando fosse rovinata,mi ha fuso il cavo in mano,una parte della guaina si è sciolta,da quel giorno fa bella mostra nella mia legnaia per l'illuminazione.
Cmq un voltmetro che segni almeno 11volt,se meno cominciano e esserci problemi,e il sistema del vedere se la batteria ha spunto è sempre valido tramite il cavo.
Per il resto le variabili sono troppe,come fai a sapere la capacità?anche perchè se sono lì in ottima salute non lo sono,un conto è accendere una lampadina,un conto è tener su un'inverter con 40 o 80 ampere di carico,poi cè la solfatazione.
L'uinico modo è sperimentare,portarle a casa metterle in desolfatazione collettiva,ricordo anche che avevo provato a collegare a 1 megapulse 4/5 batterie contemporaneamente,prima le caricavo singolarmente e poi una volta che l'assorbimento era basso via in parallelo secco con caricabatterie 24h su 24.
Un megapulse desolfata fino a 300A quindi di quelle da avviamento ne metti parecchie,una settimana di trattamento e poi misuri la densità.
Da lì vedi se qualcuna è rimasta indietro.
E lì dovresti fare un test di scarica fino anche a una frazione.
Io li faccio fino a 12V.
Metti un carico conosciuto,una lampadina da 50Wsono 5A circa e poi la scarichi fino a 12volt tondi.
Puoi farlo anche con 2 batterie contemporaneamente,se le 2 batterie in esame arrivano nello stesso tempo a 12volt "12.00v" allora puoi dire che siamo di simile capacità.
Se invece una arriva 1ora o 2 prima cè una bella differenza tra le 2 e non sono simili come capacità.
Mi raccomando di scrivere sulla scatole la capacità presunta rilevata.
Ampere X ore di funzionamento=capacità
Da tenere presente che una scarica completa va fatta fino a 10.5v e che 12v è una scarica al 50%.
Quindi se rilevi 25A con scarica a 12volt significa che con buona probabilità hai una batteria da 50A
Con le agm vanno rabboccate e scaricate a fondo.mi sono capitate più batterie che davano l'intera capacità da 11.9 volt in giù.
E mi raccomando la ricarica a fondo fino a 15.5/16volt

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 7 ago 2014, 10:07

mi raccomando di leggere anche il "vademecum batterie":
http://faidateoffgrid.altervista.org/fo ... f=7&t=1497


... Dolomitico, Ferro, io credo che andrebbe aggiornato sulla parte della ricarica a 16V, che ne dite?
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 7 ago 2014, 10:32

maxlinux2000 ha scritto:... Dolomitico, Ferro, io credo che andrebbe aggiornato sulla parte della ricarica a 16V, che ne dite?


Si può certamente fare,anzi sarebbe una buona cosa,vediamo anche come prosegue il sistema di recupero a 12+12 di badgir e poi gli facciamo un upgrade.
Mi devo preparare un pò di cose,abbiamo trovato qualcosa di succoso da aggiungere sto giro.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da badgir » 7 ago 2014, 12:30

Dolomitico ha scritto:
maxlinux2000 ha scritto:... Dolomitico, Ferro, io credo che andrebbe aggiornato sulla parte della ricarica a 16V, che ne dite?


Si può certamente fare,anzi sarebbe una buona cosa,vediamo anche come prosegue il sistema di recupero a 12+12 di badgir e poi gli facciamo un upgrade.
Mi devo preparare un pò di cose,abbiamo trovato qualcosa di succoso da aggiungere sto giro.


Il vademecum è ottimo. Infatti, nelle mie visite all'isola ecologica vado sempre munito di tester, guanti e straccio. Quest'ultimo per dare una pulizia di massima ai "nuovi acquisti", altrimenti la signora non mi lascia entrare in casa :) E i guanti servono perché nel contenitore delle batterie c'è sempre un po' di acido in giro. Se allora vuoi spostare un po' i vari pezzi devi proteggerti le mani!

Comunque tutte le batterie che ho portato fin'ora misuravano >12V, poi a casa le ho ispezionate e cominciato con le dovute cure. Di 7 pezzi ora ne devo restituire 2 con le quali non si può fare più niente. Ad una probabilmente le ho dato io il colpo di grazia con i miei esperimenti con l'inverter e il piano di cottura ad induzione. Ma se non ha retto a 15 minuti di scarica a 15A (potenza nominale 62Ah) - andando in corto una cella - vuol dire che non era più buona.

Ora ho anche trovato un meccanico vicino casa che mi fa portare via le batterie, cioè selezionare nel suo contenitore di raccolta. Dal momento che a lui le pagherebbero 3-4 € a pezzo devo portagli una batteria morta per ogni pezzo che mi porto a casa. Ma lui ovviamente non ha lo stesso flusso in entrata dell'isola ecologica, quindi ci passerò ogni tanto. Con quello che mi avanza di batterie morte non e difficile avere un saldo in positivo con lui...

Per quello che riguarda l'esperimento a 24V con i diodi vi devo comunque chiedere pazienza. Fino al 12 settembre devo portare l'impianto offgrid in una stato di funzionamento stabile e e di facile uso, perché poi sarò all'estero per quasi un mese e in quel tempo il tutto dovrà funzionare senza impicci in quanto mia moglie e mia figlia possono sì seguire delle procedure di emergenza - spegnere qualcosa secondo uno schema prefissato - ma non sono certo in grado di intervenire in caso di guasti e/o malfunzionamenti.

Per ora mi concentro quindi sul "ripulire" la casa da fili volanti, caricabatterie varie e batterie in convalescenza in giro. Devo anche sistemare un po' il quadro generale della bassa tensione, magari raggruppando tutto (regolatore di carica, interruttori DC per campo fotovoltaico e batterie, controller dell'inverter, relais) in una scatola. Eventualmente sperimenterò i diodi sull'impianto piccolo a 12V, spostando alcune utenze come TV/Hifi e computer su quella rete (se riesco a far funzionare bene qualche UPS) - ma l'esperimento sulle 24V dovrà attendere il mio ritorno a ottobre.

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