Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 29 ago 2014, 13:33

Visto che sto sistemando un pò l'impianto e ho sempre 2 batterie da 6V sbilanciate,ovvero sono leggermente indietro sulla tabella di marcia,2 segnano 15.4V,le altre 2 segnano 15.1V.
Allora sulle più alte ho collegato un'inverter a onda quadra a 12volt con lampada alogena da 150W,cosi da creare un'assorbimento fittizzio sulle 2 batterie più alte,in modo che nelle altre 2 passasse più corrente,e come da pronostico nell'arco di 15/ min la tensione si è man mano alzata fino a 16 volt netti.
Questo lasciando inverter e carichi collegati.
In pratica dalle batterie più cariche vene prelevata la corrente che serve per ricaricare le 2 batterie rimaste indietro,inoltre abbassando la tensione in maniera proporzionale al carico le altre 2 ovviamente vanno su, io ho impostato 30.8V massimi sul regolatore,quindi 30.8-16=14.8
Risultato nessuna batteria soffre o viene logorata in scariche inutili e si possono portare a 16.2 volt tutte le batterie del banco applicando semplicemente dei carichi,possono essere lampadine o un'inverter è uguale,basta che le batterie cariche al max facciano scorrere la corrente che serve alle altre per caricarsi per bene.
E' un sistema un pò particolare,ma valido se come me si ha l'inverter che entre in protezione e le ricariche bisogna limitarle a 15.4V (per banco da 12V)

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Marko » 29 ago 2014, 15:00

Scusa, ma le batterie sono in serie (12+12) e gli colleghi un unverter ad una da 12v che rimane + alta in tensione? o ho capito male? :huh:

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 29 ago 2014, 19:50

Marko ha scritto:Scusa, ma le batterie sono in serie (12+12) e gli colleghi un unverter ad una da 12v che rimane + alta in tensione? o ho capito male? :huh:


Le batterie sono da 6+6+6+6,si può cmq dire che siano da 12+12,un banco è a 15.4v,e l'altro è a 15.1v,quindi 0.3volt di differenza.
Se metto l'inverter da 12 sulla batteria più alta la tensione ovviamente scende,permettendo alla corrente di fluire e quindi le altre 2 da 6V cominciano ad alzarsi di tensione fino a 16volt,questo permette a queste 2 che sono sempre indietro sulla carica di recuperare terreno.
Ho notato che quelle belle cariche stanno fisse sui 15.4V,le altre erano partite da molto più indietro,piano piano con la tensione maggiore a 15.4v per banco hanno recuperato parecchio,ma manca cmq qualcosa per la ricarica completa.
Avevo provato con un'alimentatore esterno,ma oltre che dispendioso era cmq lento,solo 5 ampere.
Invece con l'inverter da 12v e una lampadina alogena (che è tutto fuorchè delicata sulla forma d'onda)assorbo la corrente che farebbe da tappo sulle batterie cariche permettendo a quelle più deboli di recuperare capacità.
E' un sistema diverso dall'equalizzazione,l'equalizzazione alza la tensione a 15v,o 15.3 per un paio d'ore,ma a me serve arrivare a 16.2V senza smontare ogni volta mezzo impianto,e quindi con il sistema dell'inverter (o cmq un carico che assorbe corrente) permette ciclicamente,prima uno e poi l'altro,di arrivare a 16.2v su entrambi i banchi senza staccare nulla e senza grosse noie.
Basterebbero 2 sezioni di lampadine,si attivano prima un banco da 12 e poi l'altro,cosi da ricaricare a fondo le 2 branche senza staccare nulla,per adesso lo trovo un sistema alquanto valido.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 21 set 2014, 13:28

Oggi ho provato a vedere cosa succede con delle batterie completamente scariche,tempo fa ho trovato delle pile cilindriche da 2v 2.5A modello C come da foto.
Completamente scariche e presumo asciutte.
Essendo delle agm,ho scoperto che proprio al centro fra i 2 terminali sotto la plastica cè la famosa valvola di sfiato,quindi trapanato con attenzione,e mediante la solita siringa l'ho rabboccata d'acqua.
Erano 9 elementi,quindi un'oretta per il tutto.
Le ho lasciate riposare per qualche tempo,e stamattina mentre facevo altro ne ho messa una in carica senza desolfatatore,solo un alimentatore tarato sui 2,7V.
Curioso,nell'arco di 1h e mezza,l'assobimento è passato da 0.00A a 0.05A,e alla fine il voltaggio era passato da 0.1V a 1.8V,anche la capacità era LEGGERMENTE migliorata,riusciva a far girare un piccolo motorino,non molto vigorosamente,ma cmq era migliorata.
Quindi alla fine si può ipotizzare che anche senza desolfatatore si potrebbero recuperare delle batterie semplicemte aplicando il voltaggio giusto.
La chimica è lenta,ricordo che avevo provato a alzare il voltaggio anche a 10/12V su un solo elemento,ma non avevo avuto risultati,mentre con un pò di pazienza e senza esagerare la chimica si riprende piano piano.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 26 set 2014, 22:33

Ho trovato un bel manuale che spiega le varie problematiche legate agli impianti fotovoltaici a isola,dai pannelli,ai regloatori,passando ovviamente per le batterie,una breve guida che forse può portare un pò di luce.
Guardate i collegamenti che suggeriscono sui banchi di batterie in parallelo,non delle strighe di batterie e poi il parallelo,ma su ogni elemento un parallelo.

Ps:ho modificato il link,cosi che il manuale si trova sul forum.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 26 set 2014, 23:45

leggiti anche la parte che parla dedicato al pannelli solari amorfi
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 27 set 2014, 8:07

Vi è piaciuto? :P
Si Max,l'ho letto un pò alla veloce,l'ho trovato ieri sera e ero stanco,gli ho dato una letta veloce agli argomenti più rilevanti,ma lo devo aprofondire.
Ho visto della differenza di resa fra i vari pannelli,vien da chiedersi se conviene avere pannelli di varie tipologie,sicuramente cè parecchio da prendere spunto per i nostri impianti.
Avete letto la sezione che dice che non servirebbero banchi batterie troppo grandi come voltaggio?
Il contrario di quello che si stima di solito,banchi da 12v o al max 24V altrimenti l'equalizzazione diventa un problema.
UNa cosa che non mi torna è il voltaggio,il grafico della ricarica a pag 23 si ferma a 15.7V,quindi è corretto sostenere che per le batterie solari un 15.6v è sufficente?
Recita cosi:
"If the charge controller never lets the battery voltage rise to 15.2 volts, the charge process will NEVER finish."
tradotto"Se il regolatore di carica non lascia mai l'aumento di tensione della batteria a 15,2 volt , il processo di carica sarà mai finire ."

Altro passaggio interessante:
"In spite of the fact that incomplete charging is the underlying problem, 48 volt battery systems fail more quickly than 24 or 12 volt systems. In fact, long series strings of cells, like 48 volt battery systems, are simply more difficult to maintain in “like new” condition for long periods of time."
traduzione "Nonostante il fatto che la ricarica incompleta è il problema di fondo , 48 sistemi di batteria volt sicuro più rapidamente rispetto ai sistemi a 24 o 12 volt . In realtà , le stringhe lunghe serie di cellule , come i sistemi di batteria 48 volt , sono semplicemente più difficili da mantenere in " come nuovo" stato per lunghi periodi di tempo ."

Io lo vedo con le mie,ho 2 batterie su 4 che se lasciate a 30.6 volt ne ho 2 che fanno 15.4V e 2 che fanno 15.2V,e sto diventando matto per tirarle in pari.
Avere il doppio delle batterie significa avere il doppio degli squilibri.
Max,questo manuale ci starebbe anche nella sezione Fotovoltaico,che dici?

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 27 set 2014, 8:13

Questo è pure fondamentale direi:
Per essere onesti , ci sono alcune persone là fuori che hanno capito come fare il loro lavoro di sistemi di energia solare con silicio cristallino pannelli solari e regolatori di carica MPPT . Ma di solito hanno un generatore di back- up e si misero la loro tensione di equalizzazione a circa 15,4 volt . Finché top periodicamente la banca batteria ( pareggiare a 15,4 volt ) , la solfatazione rimanente può essere risolto nelle batterie , e la loro vita utile estesa . I sistemi che pareggiare con un ambiente al di sotto di 15 volt stanno lentamente uccidendo le batterie

testo originale:
To be fair, there are a few people out there who have figured out how to make their solar power systems work using Crystalline Silicon solar panels and MPPT charge controllers. But they usually have a back-up generator and they set their equalization voltage at about 15.4 volts. As long as they periodically top the battery bank (equalize at 15.4 volts), the remaining sulfation can be resolved in the batteries, and their useful life extended. Systems that equalize with a setting below 15 volts are slowly killing the batteries.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 28 set 2014, 20:48

Ho letto un pò meglio il manuale,che alla fine va detto,ha sicuramente delle basi valide,ma cè un velato tentativo di pubblicità ai loro prodotti (direi anche ovviamente,in quanto diffondono notizie per invitare all'acquisto dei loro prodotti,se uno vuole)....
Ma questo non ci interessa,a parte il discorso dei pannelli che andrebbe trattato nella sezione fotovoltaico,volevo capire il discorso della curva di carico delle batterie.
Qui mostra un grafico modificato che si limita a 15.2V al max 15.4V....
Ora non capisco se questo "abbassamento" del voltaggio sia per rietrare nei voltaggi degli inverter,come ben sappiamo quasi tutti gli inverter cominciano a entrare in allarme quando ci si aggira sui 15.5Volt o loro multipli (31volt o 62 volt,per i rispettivi impianti da 24 e 48v).
Oppure sia semplicemente una informazione a metà per comprare l'altra lezione sui segreti della batteria.
Fatto sta per chi non si fosse letto tutto che il manuale del 1922 riportava che mediamente il voltaggio adnava portato a 16.2V per le batterie da avviamento,e 15.6V per quelle stazionarie.
Non so se un 15.2v prolungato possa nel lungo periodo dare buoni risultati,sicuramente è nettamento meglio dei 14.4/14.8V classici dei regolatori che compriamo,quindi SICURAMENTE la vita media si allungherà rispetto alle ricariche classiche,la domanda è se semplicemte è sufficente.
Io l'impianto l'ho impostato a 15.4V (30.8V che va a 24V) e anche oggi sperimentavo che passando dal voltaggio standard a quello rialzato (da 14.8V a 15.4) l'assorbimento ripartiva per ancora un bel pò.
Secondo voi è pubblicità o adattamento agli inverter?

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Ferrobattuto » 28 set 2014, 22:50

Sinceramente a me Peter Lindemann non stà simpatico..... Il suo continuo mescolare le energie rinnovabili con la sua strabiliante "free energy", la "energia trasversale", la "energia radiante", il suo sensazionalismo all'americana mi danno molto fastidio. Non nego che in diverse sue argomentazioni possano esserci basi scentifiche o pratiche, ma il fatto che chiaramente in tutto questo ha trovato il modo di lucrarci e camparci sopra me lo rende estremamente sospetto e sicuramente antipatico. Ha l'abitudine di dare le notizie a metà, lasciando intendere che chissà cos'altro ci possa essere appresso.
Da parte mia la vedo un po' come sospendere la carota davanti all'asino in modo che tiri il (suo) carretto tentando di morderla..... Il carretto può anche trasportare doni di Natale, ma il sistema che lo muove è scorretto.
Detto questo, nulla vieta che quanto affermato da lui possa corrispondere a verità, ma dubito che si preoccupi delle caratteristiche degli inverter commerciali, semmai ne denuncerebbe le limitatezze. Penso piuttosto che voglia scoprire le sue carte molto lentamente, per i soliti motivi.....
È probabile che abbia avuto accesso a manuali simili a quelli che hai scovato tu, ma ne stia "rilasciando" le notizie molto lentamente. Penso che dipenda tutto da cosa ne vuole ricavare: soldi o gloria. ;)
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 28 set 2014, 23:24

a mio parere il manuale ha buoni fondamenti, ma serve per vendere il suo regolatore "tesla" :D

in ogni caso questo conferma molte delle nostre esperienze... tra l'altro ho conosciuto in questi giorni il propietario di un negozio Fotovoltaico spagnolo, cui lavoro principale peró è quello di vendita di batterie e recupero delle stesse.
Praticametne il suo lavoro oltre a vendere batterie è quello di prendere banchi batterie "stanchi" e svegliarli con cariche prolungare, ciclandole fino a togliere il solfato dalle piastre, e sostituendo gli elementi che non reggono, dopo aver riportato la resistenza omnica dell' elemento a pari di una nuova... ha un serie di srumenti che fa questo ed altro (italiani :) )
Bene... ma la cosa importante è che m iha detto che un banco da 24 elementi di batterie opzs di ottima marca, normalmente dopo 6 anni perdono l' 80% della capacità nonostante i regolatori siano degli mppt outback/victron/xantrex e sul tetto ci siano dai 3 al 10kWp di pannelli e che non viene mai superato il 40-50% di scarica con controlli automatici per impedirlo.
E siamo in spagna, qui il sole non manca di certo.

Quindi potrebbe essere vero i discorso che le catene lunghe di elementi fanno male.
Abbiamo Bridge che ci contraddice con la sua lunghissima serie di 65elementi da 200Ah... ma sappiamo anche che lui stesso dice che le scarica pochissimo... un 10-15% se ricordo bene.... quindi è anche logico che in queste condizioni durino cosí a lungo senza solfatarsi. Ma in un uso normale fino la 50%, le cose cambiano radicalmente.

riguardo ai pannelli amorfi... sappiamo da tempo che funzionano meglio quando è nuvolo, ma che hanno un rendimento per m² inferiore ... se è certo quello che dice nel manuale significa che i pannelli monocristallini per fare 1000W a mezzogiorno hanno bisogno di 4 m², mentre quelli amorfi 6.6m².
...vabbè... ma lo spazio occupato sule tetto non è importante ( a parte certe situazione)... quello che conta è che venga fuori 1kW.
Mi ha incuriosito il manuale, e voglio provare a mettere un pannello amorfo sul tetto per poter fare paragoni con i miei monocristallini.... per la cronaca, oggi con il cielo comperto stavano producento un 2% :( eppure ci si vedeva benissimo.
Sarebbe un bel colpo se con le nuvole rendesse anche solo un 30%.... le batterie ringrazierebbero.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 29 set 2014, 8:28

maxlinux2000 ha scritto:a mio parere il manuale ha buoni fondamenti, ma serve per vendere il suo regolatore "tesla" :D


Questo si è ampiamente capito,anzi,forse la chiave del tutto sta qui,se quel regolatore carica a 15.2V come mi pare sia scritto e tramite impulsi desolfata la batteria può essere verosimile.

Da come l'ho capita io e l'ha spiegato bene Ferro,prendono vecchi manuali,e ci costruiscono sopra un castello per darti una notizia piccolina.
La lezione intitolata "battery secrets" ci mette quasi un'ora per spiegarti che una batteria va caricata a 16.2V perchè cosi va fatto,ha preso lo stesso manuale che noi avevamo e ha riscoperto sta cosa,vero che è obsolescenza programmata,ma io al contrario di Ferro,non ci vedo nulla di male,o meglio la vedo cosi,la gente muove le chiappe solo per i SOLDI,quindi si qualcuno trova un segreto di qualche tipo se lo terrebbe,se invece ci sarebbe la possibilità di fare dei soldi lo rilascerebbe a piccole dosi,col tempo molte persone hanno accesso a quella notizia che cosi diventa di dominio pubblico.
Esempio,noi il manuale con le info ce l'avevamo,ma nessuno si è fermato a riflettere sulla curva di carica,è solo dopo che ho visto il loro video che è partito tutto,un pò sotto l'effetto della curiosa scoperta,che poi si è rilevata vera.... :rolleyes:
Cè sempre una via di mezzo in questo.

Anche la storia degli amorfi può dare un discreto aiuto d'inverno,a mio avviso basterebbe avere un'impianto misto,e si potrebbe sfruttare le caratteristiche dei 2 tipi,che però hanno voltaggi molto diversi,ho visto pannelli da 70V 1.5A,ci vuole un regolatore mppt per gestirli.
Per le lunghe catene di batterie se ci pensi è tutto plausibile,basterebbe modificare l'impianto in 4 sistemi a 12Volt che caricano i singoli blocchi,cosi non hai una lunga stringa ma una carica più selettiva e omogenea.
IN ogni caso io tengo per buona una ricarica a fondo a 16volt di tanto in tanto,e una ricarica a 15.4v giornaliera,ho visto che fa solo bene....

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Ferrobattuto » 29 set 2014, 13:38

Non sono daccordo sul fatto che sia lecito lucrare su un "segreto" qualsiasi, è roba da medioevo..... Soprattutto se quel "segreto" è frutto di lavoro altrui, di qualcuno che ha tentato anche di divulgarlo e non gli è riuscito bene.
La conoscenza va condivisa, altrimenti ci sarà sempre chi soffre nell'ignoranza e nell'indigenza a vantaggio di pochi che se ne approfittano. Ma tant'è che questa pare una mentalità che stà ricorrendo nuovamente, anche se purtroppo è una regressione.....
Vi siete mai chiesti perché dall'inizio degli anni '50 (ma anche prima.....) ci fossero in giro tante pubblicazioni e tante riviste scientifiche? Perché i libri di allora spiegassero meglio di quelli di adesso? Perché gente della mia età pur non avendo una istruzione superiore riesca a "confrontare" più dati di discipline diverse e a ricavarne più "idee"? Perché si veniva da una mentalità di condivisione, di cooperazione, forse retaggio delle difficoltà di due guerre precedenti. Libri e riviste passavano di mano in mano, ci si raccontava l'un l'altro quello che si sapeva. Certo, anche in questo a volte c'era un po' di fanaticheria personale, ma intanto si condivideva.
Ricordo che io che lavoravo in officine meccaniche, nel tempo libero aiutavo gli amici a smontare e riparare motorini e vespette, e insegnavo loro quel che sapevo, ed ero avido di imparare dagli altri ciò che sapevano fare loro, di qualsiasi cosa si trattasse.
Ma vabhè, sono finito OT.... :D

Mi sembra strano che sistemi di accumulo a tensioni elevate siano sconvenienti. Ricordo che le centrali telefoniche avevano banchi a 60V, non proprio una tensione bassa, cioè almeno 30 elementi in serie, eppure non davano problemi per anni e anni..... È vero anche che venivano scaricati molto poco, come daltronde l'esperienza di Bridge ci conferma.
Sistemi di accumulo industriali si fanno anche a tensioni elevate, anche qualche centinaio di Volt. Ricordo che in una visita al Centro Trasmissioni di Telespazio, nella Piana del Fucino, vicino Avezzano, ci parlarono di un sistema di accumulo a 6KV! Gestito da un sistema a Tiristori di grossa potenza, sia come inverter che come ricarica. Non oso pensare che potenze di accumulo gestissero. Vidi soltanto che come come gruppi elettrogeni per i blackout prolungati avevano due motori diesel Breda turbocompressi da 1200HP ciascuno, con relativo generatore annesso......
Ma tornando a noi, anche Barabba ha avuto problemi con il suo sistema a 96V nominali, ma soltanto per il fatto che le batterie le aveva avute usate e già vecchie, e soprattutto per la sua inesperienza sugli accumulatori.
Non so, personalmente penso che quando e se potrò partire con un sistema fotovoltaico ad isola, me lo farò a tensione elevata, qualsiasi cosa possa pensarne Peter Lindemann. :lol:

P.S.
Riguardo al suo "Tesla chargers", che dovrebbe "ringiovanire" le batterie, penso che Keyosz col suo "Trasferitore di carica" abbia fatto qualcosa di altrettanto valido, se non migliore......
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 29 set 2014, 14:49

si, infatti, io non sono daccordo affatto nel comprare il regolatore "tesla"...anzi!!... che tra l'altro di vede in un video, e per non divulgare il "segreto" lo la messo dentro in bagno di resina, esattamente come il megapulse.... >:(

oggi mi sono informato circa alcuni pannelli amorfi a film sottile (quelli neri) e hanno una tensione sui 130V (voc) in uscita, quindi nella maggioranza dei casi serve un buon regolatore mppt.... ci penseró su!
Il tizio mi ha anche detto che gli sono arrivati 200 pannelli amorfi usati che mi mette a buon prezzo.... vediamo se me ne da un po'.... deve li metto 200 pannelli? :D :D

CMQ Ferro, i banchi di accumulo di bridge e tella telecom & company, non fanno testo, perché sono batterie tampone per assicurare la continuità in caso di backout, ma il 99.9% dell tempo, stanno in riposo.
Mi raccontava sempre il tizio, che alcuni mesi fa gli hanno portato a controllare un gruppo di 96 elementi da 1000Ah-2V al gel che usano nei ripetitori cellulari.
Avevano esattamente 10 anni, ma durante tutto questo tempo erano stati sotto carica, avevano sopportato alcuni blackout di pochi minuti, e sempre con aria condizionata....
Gli ha fatto una carica e poi un test di scarica....ed erano ancora al 100%, come nuove... ma grazie!!! non avevano mai lavorato e mantenute a 20º con umidità al 50% per tutto il tempo.... anche noi possiamo assicurare questo trattamento alle nostre batterie.... vero? :D :D

per la cronaca... da me con il banco che conoscete ho resistito 6 giorni di nuvolo scuro. Ora sono a terra, ma non è affatto male per un banco che attualmente ha 800Ah-12V, vero?

Ed è anche vero che gli attuali inverter hanno un grande efficienza e bassissimi consumi....il mio e quello di badgir, entrambi ad alta frequenza, consumano veramente poco (11W o meno)

Riguardo al trasferitore di keyosz... mi solletica perecchio :)

ciao
MaX
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Ferrobattuto » 29 set 2014, 19:02

maxlinux2000 ha scritto:.....Riguardo al trasferitore di keyosz... mi solletica perecchio.....

Anche perché con quello puoi indifferentemente caricare un banco a 48V con uno da 12V o viceversa uno da 12V con uno a 48..... Oltretutto carica ad impulsi, per cui è anche un desolfatatore. E scusa se è poco! :lol:
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 29 set 2014, 19:28

stavo ripensando al manualetto... ha un piccolo errore... almeno quando si supera una certa potenza.

li si dice che un sistema FV bilanciato è formato da:

100Wp di pannelli amorfi
10W di regolatore
100Ah-12V di batteria
400W di inverter.

il che potrebbe anche essere accettabile per un mini-sistema di emergenza.
Solo che li dicono che è possibile mantenre gli stessi rapporti anche con sistemi stazionari di grosse dimensioni.
..MA... non è cosí, alemno con le batterie al piombo-acido

il giusto rapporto si converter in:

100Wp di pannelli amorfi
10W di regolatore
100Ah-12V di batteria
100W di inverter. questo per mantenere un rapporto C10 con le batteria.

Con questo mini-sistema è possibile avere 240Watt/hora (0.24kWh) al giorno. Un sistema più che sufficiente in casi di emergenza per ricarica pile e cellulari.

quindi se moltiplica x10 otteniamo questo:

1kWp di pannelli amorfi
100W di regolatore
1000Ah-12V di batteria
1000W di inverter

E con questo sistema otteniamo 2.5kWh di energia al giorno.... in inverno, mentre in estate il doppio.
Se usato in questo modo e ricaricando le batterie a 15.2V (batterie tubolari dpiombo-antimonio/selenio a 2V) o 15.4V (batterie piombo-calcio)

è un sistema molto, ma molto conservativo, che peró permette alle batterie di durare moltissimi anni.
Praticamente per mettere un inverter da per esempio 3kW, bisogna avere sul tetto altrettanta potenza in pannelli FV.
In effetti qui in spagna a parte le linee a 48V ricaricate a solo 58V, fanno esattamente cosí.
Qualche cosa del genere lo fanno anche keyosz e bridge.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 29 set 2014, 22:54

maxlinux2000 ha scritto:si, infatti, io non sono daccordo affatto nel comprare il regolatore "tesla"...anzi!!... che tra l'altro di vede in un video, e per non divulgare il "segreto" lo la messo dentro in bagno di resina, esattamente come il megapulse.... >:(


Io non intendevo proprio di comprare alcunchè,io stesso ho comprato la lezione sui segreti della batteria per scoprire poi che le notizie le avevo già in casa,ma ribadisco che dal mio punto di vista se questi qui mentre cercano di propinarci i loro prodotti devono mettere un'esca sul piatto,e tante volte quell'esca è uno spunto per ulteriore conoscenza,questo manuale è un'invito implicito a comprare il loro gingillo,ma nel frattempo ci ha dato degli spunti interessanti sui pannelli,sugli inverter e sulle stringhe di batterie.
Ferro,non sono in disaccordo con quello che dici,ma non ci sono semplicemente più quei tempi e quelle circostanze,molta gente non le vuole sapere neanche se gli spieghi gratis le cose.. <_<
Anche a me sono capitate queste circostanze di condivisione,ma solo e sempre se non ci sono interessi lucrativi in corso.
Non intendvo che sto lindemann ci deve star simpatico,ma se ci sgancia qualche perla tanto vale aspettare e valutare,questo non costa nulla.


maxlinux2000 ha scritto:.....per la cronaca... da me con il banco che conoscete ho resistito 6 giorni di nuvolo scuro. Ora sono a terra, ma non è affatto male per un banco che attualmente ha 800Ah-12V, vero?

Ed è anche vero che gli attuali inverter hanno un grande efficienza e bassissimi consumi....il mio e quello di badgir, entrambi ad alta frequenza, consumano veramente poco (11W o meno)

Riguardo al trasferitore di keyosz... mi solletica perecchio :)

ciao
MaX


:huh: :huh: cioè vuoi dire che lo stesso banco che all'inizio faticava a tirare una gionata (se non ricordo male,e io ero rimasto che avevi recuperato 3 giorni di autonomia)
E ora sei arrivato addirittura a 6 giorni solo con le tensioni rialzate? :o: :o:
Beh,che dire,questo è un GRANDE successo.
Che dire diciamo che siamo vittime di obsolescenza programmata anche qui? :unsure:
A quanti volt hai settato l'impianto per curiosità?
Mi fai venire una smania di prendere uno di questi inverter,ma intanto sto sistemando l'impianto da 24V per l'inverno,ho piazzato altri 2 pannelli da 100W cosi ho altri ampere e ne mancano ancora 2 da montare.
Con la scusa che sono scesi di prezzo ho potuto ampliare il campo fotovoltaico,una volta finito sono a 720wp,comincia ad essere un'impianto degno di nota,ieri ho fatto il test e generava 11 ampere di mattina,ma le batterie erano cariche quindi non è durato a lungo 31v X 11A sono ben 341W,calcolando che sono sul tetto e il sole si è abbassato parecchio non rendono per il loro max.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 29 set 2014, 23:20

sempre a 15.4V e notare che ho perso tre batterie nel fare la prova a metterle senza diodi, quindi il banco da 1000Ah è passato da 700-750Ah circa.

Si, la ricarica a oltre i 15V funziona,,, ora se sono 15.2 o 15.4 non so, cmq funziona.
a mio parere 15,4V per le batterie auto, e 15.2 per le tubolari

CMQ ci sono anche altri spunti interessanti su quel manuale circa il reoglatore "tesla"

Il tizio dice che è fondamentalmente un amplidicatore audio collegato alle batterie.... nel senso che lo schema assomiglia ad un ampli.
i pannelli non "vedono" le batterie e la resistenza omnica in ingresso è tale da ricavare il maggior numero possibile di watt dai pannelli.
l'energia ottenuta viene fatta passare appunto per questo amlificatore "audio" che a sua volta ricarica le batterie.
Arrivato a 15.2V, scende dopo pochissimi secondi a 14.8V.
è un cirquito analogico senza microcomputer.

Ferro, con questi dati sarebbe possibile fare qualche cosa?
In realtà forse basterebbe il solito sensore di soglia che una volta arrivato a 15.2V, aziona un piccolo temporizzatore a condensatori analogico (non occorre che sia preciso) e poi scenda a 14.8V.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da Dolomitico » 30 set 2014, 8:35

Ottimo,anzi ancora meglio,con meno batterie hai battuto il record,quindi anche i diodi sono una parte importante,i paralleli secchi sono rognosi.
Mi chiedevo per i voltaggi se noi collegassimo all'inverter il famoso diodo per abbassare il voltaggio,e ne collegassimo un'altro in senso inverso per le spurie dell'inverter non credo sia sbagliato.
Cosi non si ostacola la tensione nei 2 sensi,semplicemente si adatta alle nostre necessità,poi basterebbe un'interruttore di potenza che bypassa i 2 diodi per avere il collegamento diretto semmai,ma non credo sia necessario,semplicemente si dissipa un pò di energia,ma l'inverter funziona sempre in base ai parametri.

L'amplificatore sarà una sorta di mppt,non è altro che un convertitore dc-dc che prend il massimo in entrata per portarlo alle batterie.
Io da quello che ho capito il cuore i un desolfatatore è un'oscillatore e la bobina da 100uH con la resistenza di caduta,tutto lì,altro caso che su una cosa da 5€ di valore te lo fanno pagare a peso d'oro.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo

Messaggio da maxlinux2000 » 30 set 2014, 8:51

potrebbe essere una idea.... la corrente per poter circolare da una batteria all'altra, la tensione deve essere più elevata su una delle due.
Ma se noi mettiamo un diodo in mezzo, è come se la facessimo scendere di 0.3V e dubito che nel banco ci siano queste differenze.

alla luce di questa idea, e gli spunti presi dagli schemi spagnoli, direi che è ora di fare un altro tentativo..... ma devo aspettare che passi questa lunga burrasca.... qui da quanta umidità c' è, stanno crescendo i funghi!!!
Mai vista una cosa del genere, sta piovendo tutti i giorni da una settiamana. Ora c' è sole, ma per oggi pomeriggio è previsto un altro temporale.... :(

vabbè... non lamentiamoci che l' acqua fa sempre bene. CMQ quando finisce la burrasco voglio provare ad aggiungere un diodo, eliminare la batteria tampone e aggiungere la spia rossa che avvisa se c' è una batteria in corto.

ciao
MaX
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