Batterie: "LE CILINDRICHE" a tubi concentrici

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giuseppe
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Re: Batterie:

Messaggio da giuseppe » 8 feb 2016, 21:40

Ciao Osmotico complimenti x il lavoro ..... però se posso darti un consiglio dalla mia esperienza (diverse delle batterie che ho costruito qualche elemento è andato nonostante triplo isolamento in corto )sarebbe quella di interporre della rete di plastica tra un elemento e l'altro se non ti vanno in corto in quella maniera ritieniti fortunato ciaoo e buon proseguimento

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OSMOTICO
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Re: Batterie:

Messaggio da OSMOTICO » 9 feb 2016, 11:42

ciao Giuseppe grazie per i complimenti ,
io ho fatto di piu della rete in plastica : ho costruito dei separatori in plastica forata e rivestiti con i fogli separatori, recuperati dalle vecchie batterie, da entrambe le parti fermati con la colla a caldo , in piu il pacco delle negative lo rivesto ancora prima di inserirlo fra i separatori , come si vede anche dalle foto ...

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giuseppe
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Re: Batterie:

Messaggio da giuseppe » 9 feb 2016, 20:28

Scusami non avevo intuito che quella forata é plastica in questo modo non dovresti aver problemi a meno che qualche pezzo di griglia ti buchi le buste . Comunque tienici aggiornati. Io al momento sono in pausa x quanto riguarda le batterie adesso sto ampliando il carico fotovoltaico ho preso 6 pannelli 230-240 W da 60 celle 2 (in serie)li ho accopiati a quelli amorfi che sono sulla tettoia gli altri 4 sono ancora in stendby li metterò sul tetto quando avrò predisposto x il fissaggio
ciao Giuseppe

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OSMOTICO
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Re: Batterie:

Messaggio da OSMOTICO » 16 feb 2016, 0:46

1455186032791.jpg
1455186032791.jpg (13.68 KiB) Visto 3598 volte

FINE

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Re: Batterie:

Messaggio da Dolomitico » 16 feb 2016, 10:39

Come "fine",e i risultati non ce li dai? ;)
Veramente una bella vista.....

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Re: Batterie:

Messaggio da Ferrobattuto » 16 feb 2016, 13:00

Ha ragione Dolomitico: dovresti almeno postare i risultati su tensioni e correnti, qualcosa sui rendimenti e sul sistema, e magari mettere una foto un po' meglio, quella lì è così piccola che non si capisce un granché.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

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Re: Batterie:

Messaggio da OSMOTICO » 16 feb 2016, 14:29

Be daccordo, snocciolo alcuni dati ...
Finalmente ho terminato i 12 elementi per un totale 24V per oltre 700 kg di batterie , ma come si vede dalla foto non posso fare a meno di lasciare in parallelo alcune batterie da trazione di recupero , questo perchè pur avendo una grande capacità la scarica è bassa , certo è che per la verità con un inverter da 5 KW ci attacco di tutto compreso una saldatrice quando mi occorre, comumque d'altro canto non so quanto potranno ancora resistere queste vecchie batterie.
Ma non mi fraintendete tutto sommato mi posso ritenere molto soddisfatto , le nuove batterie da me costruite si stanno comportando egregiamente , prova ne è che quando la tensione sale oltre i 30 V , cioè 15 V per parte, loro non si scaldano mentre le altre batterie da trazione si .
Dovrei costruirne altrettante , per essere completamente autonomo con le mie batterie , ma forse anche così non so se basterebbe ...
Comumque come anticipato adesso sto lavorando ad un nuovo progetto per coniugare la facilità di esecuzione e la resistenza come le attuali , ma con delle prestazioni decisamente superiori e comparabili alle batterie in commercio .
Appena pronto apro una nuova discussione ... per questo ho messo la parola FINE.

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Re: Batterie:

Messaggio da Hal9000 » 21 giu 2017, 15:49

Complimenti Osmotico, è sempre bello vedere altre persone cimentarsi in imprese simili, questa discussione era un pò sepolta ma piano piano mi stò leggendo tutto l'arretrato....
Anche io all'inizio ero convinto che le piastre negative fossero "eterne" e pensavo riutilizzare così com'erano per fare prima, ma poi vedendo cosa stà accandendo sulle negative dei miei elementi commerciali opzs dove a causa della stratificazione dell'acido la parte inferiore delle piastre viene scaricata completamente le materie attive si staccano lasciando li una bella griglia di piombo, per carità intatta e perfetta, ma VUOTA!

Da così:
Immagine

A così:
Immagine

Putroppo tutta esperienza che acquisisci con il tempo e con batterie trasparenti ma lo avevo intuito già quando feci le cilindriche nei secchi ed era per quel motivo che ho scelto di mettere le materie attive tritate sia sul positivo che sul negativo, non voglio vedere distaccamenti ne da una parte ne dall'altra, il materiale attivo deve restare attivo fin che campo se no tanto vale stare li a percerci tempo e fatica ;)

Ho notato che alla fine anche se hai messo diversi strati di separatori e una piastrina di plastica forata le due masse positiva e negativa sono comunque pressate tra di loro, tieni presente che i corti sulle batterie tradizionali non avvengono solo per colpa di forature dei separatori ma più facilmente per deposizione di ossidi e metallo nei pori dei separatori, chi ha smontato svariate batterie avrà sicuramente notato che in alcune i separatori sono come incollati alle piastre, devi tirare un pochino e si staccano, specialmente a quelle negative che è dove il metallo si deposita.

In pratica è come se il piombo cercasse di creasi una via vero il negativo, sia a causa delle inevitabili polverine che vanno in sospensione nell'elettrolita a causa della movimentazione delle bollicine di elettrolisi sia per una modesta elettrodeposizione come in una cella galvanica, questo lo vedi sulle batterie ad elementi in contenitori trasparenti molto vecchie dove si formano baffi di piombo sulle negative.
Quindi a mio avviso se l'obiettivo è una batteria che duri una vita è imperativo evitare contatti fisici e parti in orizzontale tra le due masse positive e negative su cui possano depositarsi particelle di piombo oppure ossidi vaganti in sospensione nel liquido che quando vengono a contatto con il negativo in fase di ricarica si convertono in piombo e formano lentamente lunche e microscopiche catene conduttive che aumentano l'autoscarica fino ad arrivare ai corti, serve inevitabilmente spazio vuoto (acido libero) nessun contatto a parte il fondo dove appoggiano ma li sei obbligato ma se il fondo è raggiungibile con un tubicino si può sempre rimuovere eventuali sedimenti causati dalla sospensione degli ossidi da elettrolisi vigorosa.

Per il discorso dell'elevata resistenza interna di questo tipo di batterie mi trovi d'accordo sul fatto che basta farne tante stringhe in parallelo fino ad arrivare alla corrente minima necessaria per i carichi più onerosi, di fatti io qui mi sono atrezzato per averne almeno 20 stringhe in parallelo, ma non parlo delle cilindriche a secchio bensì di un altra variante più piccola visto che l'età avanza e bisogna tenere in considerazione di poterle spostare anche tra 40 anni....

Con le cilindriche a secchio la lampadina da 1,5A restava accesa per circa 7 giorni da cui ho calcolato i famosi 250Ah ma da 1,5V ad elemento giù fino a 0V restava li ancora un paio di giorni.
Invece sulla nuova variante in contenitori opzs di cui ho parlato nella nuova discussione la stessa lampadine resta accesa per circa 3 giorni da cui ho calcolato 100Ah, ho fatto anche prove di scarica più rapide per esempio a 4A e resta accesa 18/20 ore da cui si deduce uno sfruttamento minore delle materie attive siamo sugli 80Ah ma comunque funzionale considerato che bene o male comunque ogni giorno abbiamo il sole che carica e ripristina il 100%.
Mntre una versione in cui ho ridotto la resistenza interna ad 1/4 ho però dovuto sacrificare 30Ah di capacità scendendo a 70Ah sempre con carico 1,5A.

Ma alla fine hai fatto una misura della capacità?

E' molto importante sia per confrontare i vari esperimenti che farai sia per pianificare come comporre il banco di accumulo finale, senza contare che chi ha seguito la tua sperimentazione alla fine ha bisogno di 2 dati fondamentali per vlautare se replicare: capacità e tepo di scarica ottimale per sfruttare la massima capacità.
Fagli una bella carica a 2,7V per elemento per almeno 2 giorni, poi gli attachi una lampadina di quella degli stop delle macchine che consuma circa 1,5A e calcoli le ore che passano prima che scenda a circa 1,5V per elemento ma anche meno.

Sulle tensioni che cedono in questo tipo di batterie io non mi preoccupo più di quel tanto, io qui ogni tanto vado a ruota libera con la mente e immagino un accumulo stagionale dove abbiamo cicli di carica di almeno 120 giorni e altrettanti cicli di scarica e uno stoccaggio di qualche megawattora, per cui quando poi apro gli occhi e torno con i piedi per terra anche un banale accumulo che mi dia un autonomia di 10 giorni rientra perfettamente in questo tipo di batterie, parliamo di scariche di almeno 240 ore è inevitabile mettere assieme centinaia di celle limitate in dimensioni solo dal fatto che possano essere manovrate a mano, inoltre è importante capire che se si vuole una batteria che duri una vita e che sia facile da costruire in tempi ragionevoli la soluzione dei due grossi elettrodi con grossa massa di materia attiva mi pare l'unica via percorribile.

Poi ciascuno è libero di sperimentare quello che crede più valido alle sue necessità, si possono fare tante piastre sottili che amuentano gli spunti ma andremo a finire su una architettura classica, poi magari ad uno va bene che duri solo 10 anni, insomma ciascuno ha differenti necessità non è detto che dobbiamo per forza fare tutti la stessa cosa ;)

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