Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da Dolomitico » 25 dic 2017, 21:44

Si,hai perfettamente ragione,mi trovi d'accordo.
Io è da un pò di tempo che osservo una cosa che non so se è una mia impressione,il costo delle batterie non è in base alle sue materie prime occorrenti,quanto al prezzo che una chimica deve avere in proporzione alla vita utile che può dare.
Insomma una piombo costa poco,ha tanti ampere,ma mediamente dura poco,mentre ni-mh/cd costano poco se sono piccoline,mentre quelle grosse si fa una fatica a trovarle,per le litio uguale,costo relativo più alto,ma durata relativa.
Insomma alla fine una nichel ferro,non dovrebbe costare troppo,visto che ferro e nichel non sono rari,e una piombo costa poco se dura poco,costa tanto se deve durare tanto.
E qui il discorso del servizio che fai tu calza a pennello,alla fine anche se hai pagato e quindi acquistato 100 o 200kg di batterie al piombo,a te non danno nulla per rendergli l'accumulatore esausto,anzi ti fanno pagare una tassa sul riciclaggio di una cosa che loro trasformano in materiali utili che poi rivendono sottoforma di altre batterie nuove.
Dicono che il costo delle batterie da accumulo sta calando,ma a voi sembra vero?

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da ITA815 » 26 dic 2017, 11:03

Si ... stranamente ho visto all' Iper Tosano batterie auto che costano un equivalente di 80 centesimi ad ampere della Uranio.

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da ITA815 » 26 dic 2017, 11:04

No ... scusa ... sono di avviamento e non di accumulo ... ma in generale si ... stanno calando.

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da angdanz » 26 dic 2017, 12:14

ciao Sono Angelo, vorrei sapere quanti cicli è in grado di fare una batteria Plantè

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da ITA815 » 26 dic 2017, 14:15

Dipende dallo spessore delle piastre.

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da angdanz » 27 dic 2017, 9:44

Uno spessore di 3 mm? Nel migliore delle condizioni quanti cicli puo fare.

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da ITA815 » 27 dic 2017, 10:58

Almeno 10 anni con scariche profonde.

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da angdanz » 28 dic 2017, 18:41

Mi interessa sapere quanti cicli non la calendar life, avete questa informazione?

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da ITA815 » 28 dic 2017, 19:02

365 giorni all' anno di funzionamento.
Almeno 2 cicli al giorno di media.
10 anni di utilizzo.
7300 cicli con scariche e cariche al 100%.
29200 cicli con scariche all' 80% e cariche al 100%.
116800 con cariche e scariche all' 80%.

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da Ferrobattuto » 28 dic 2017, 20:11

ITA815 ha scritto:
28 dic 2017, 19:02
365 giorni all'anno di funzionamento.
Almeno 2 cicli al giorno di media.
10 anni di utilizzo.
7300 cicli con scariche e cariche al 100%.
29200 cicli con scariche all' 80% e cariche al 100%.
116800 con cariche e scariche all' 80%.
Sei sicuro di quello che scrivi? Hai fatto dei test di carico annuali su un banco funzionante e funzionale?
Guarda che la domanda non era su dei test di formazione di elementi singoli o piccole serie, ma sull'uso come banco primario in un sistema ad isola.
Per poter asserire quello che hai scritto sopra dovresti avere un banco di Planté e alimentarci casa da almeno un anno.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da ITA815 » 28 dic 2017, 20:26

Tutti i dati inseriti sono considerati con L' utilizzo di un carico C10.
Non ne conosco le eventuali differenze con carichi variabili o carico, ad esempio, C5.
I test sui carichi variabili e con il carico C5 non li ho mai eseguiti.

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da ITA815 » 28 dic 2017, 20:40

Ferrobattuto ha scritto:
28 dic 2017, 20:11
ITA815 ha scritto:
28 dic 2017, 19:02
365 giorni all'anno di funzionamento.
Almeno 2 cicli al giorno di media.
10 anni di utilizzo.
7300 cicli con scariche e cariche al 100%.
29200 cicli con scariche all' 80% e cariche al 100%.
116800 con cariche e scariche all' 80%.
Sei sicuro di quello che scrivi? Hai fatto dei test di carico annuali su un banco funzionante e funzionale?
Guarda che la domanda non era su dei test di formazione di elementi singoli o piccole serie, ma sull'uso come banco primario in un sistema ad isola.
Per poter asserire quello che hai scritto sopra dovresti avere un banco di Planté e alimentarci casa da almeno un anno.
I test sono stati eseguiti su celle partendo da piastre con uno spessore di 3,5 millimetri.
Eseguite le formazioni delle celle ed eseguito circa il 90% di formazione è stato estruso un lembo di ossido ed è stato rimisurato con un calibro centesimale lo spessore.
Sono state avviate 2 celle.
Cella 1 composta da 1 positiva e 2 negative.
Cella 2 composta da 3 positive e 4 negative.
Ora non ricordo la sequenza ma 1 cella ha eseguito cicli di un giorno con carica e scarica per 4 mesi con carica massima e scarica massima ... altri 4 mesi con scarica all' 80% e carica massima e altri 4 mesi con carica e scarica all' 80%.
Ogni tot periodi dei 4 mesi veniva estruso un lembo di ossido e misurato lo spessore delle piastre.
Guardando i centesimi di millimetro che andavano persi e la rimanenza del piombo compatto rimasto, lasciando un' anima in piombo di un millimetro per il sostegno degli ossidi, il calcolo si aggira sui 10 anni di utilizzo con carichi variabili con picchi di C5 quando si arriva negli orari serali.
Ma i dati che ho inserito con il carico C10 effettuato per un anno con l' altra cella sono dati certi.
Ameno che il piombo non cambi la sua struttura negli anni avvenire il test eseguito per un anno con piastre formate ha dato questi risultati controllando semplicemente gli ossidi persi.

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da Hal9000 » 29 dic 2017, 10:26

Ciao Dolomitico, spero che il trasloco sia in meglio, in tal caso vi faccio i migliori auguri!
Magari dopo avrai lo spazio per pannelli e batterie!!!

Come tutte le batterie commerciali anche le trojan sono giunte al capolinea per colpa dei separatori impergnati di piombo che mandano tutto in corto, però quelle batterie lì anche se di tipo a griglia hanno piastre spesse, magari tienile da parte vai a sapere che un giorno le apri, cambi i separatori e le rimetti in funzione?
Se fossero batterie da auto non ne varrebbe la pena neanche a parlarne, ma quelle mi pare siano grosse.

Sul discorso che fate in merito al fatto che si paga un servizio invece che il materiale, si e no, insomma sono d'accordo solo per metà, nel senso che è vero perchè è proprio quello che succede, ma d'altro canto quel piombo l'ho comprato, l'ho pagato, perchè dovrei regalarlo indietro dopo tot anni se ha smesso di funzionare solo perchè si è spostato di pochi millimetri dentro la scatola?
Tutto il tempo che ho perso a provare a costruirle nasceva dalla consapevolezza che un giorno anche io mi troverò nella stessa condizione di dolomitico, al momento ne sono passati 14 di anni ma il punto di arrivo è lo stesso, è inevitabile, per cui mi dà fastidio regalare quintali di materiale che mi hanno fatto pagare per benino, chissà se sarò in grado e avrò il tempo di riutilizzarlo grazie agli esperimenti fin qui operati.
Comunque sia mi stò innamorando delle nife, ma come tutto sarà il tempo a decretare la sentenza!

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da angdanz » 30 dic 2017, 18:13

Come si esegue la formazione degli ossidi, quanti cicli occorrono per essere operativi alle condizioni nominali?
Thx

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da Dolomitico » 30 dic 2017, 21:09

Ciao Hall, ben riletto.
Si, hai ragione in merito che il piombo l hai pagato, ma la prassi sarebbe che tu lo riportassi agli ecocentri e verrebbe smaltito, e questo succede nella stragrande maggioranza dei casi.
Siamo in pochi a cimentarsi in questo, anche perché serve spazio.
Col trasloco sono in fase di ristrutturazione con l impianto elettrico, che ovviamente lo predispongo anche per il fotovoltaico, ma ci vorrà tempo.
Le vecchie batterie non ho intenzione di buttarle, so già che le positive sono andate, c'erano segni di fratture sulle piastre positive, cmq le aprirò per vedere il da farsi. Erano un po' gonfie causa il tristar, ma cmq sono state parecchio maltrattate, vedremo cosa ne salterà fuori, adesso ho troppe cose per la testa, poi quando ho sistemato tutto lo spazio per sperimentare sarà di gran lunga maggiore.
Con le trojan le prendevo anche per avere le scatole uguali per avere poi i contenitori pronti, ho ancora le vecchie che usavo per l impianto a 12,serve materiale per sperimentare, queste si sono in corto, ma le piastre sono ancora da sfruttare.

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Re: Considerazioni dopo 4 anni di funzionamento

Messaggio da Dolomitico » 1 gen 2018, 20:04

Oggi mentre sistemavo delle cose ho notato che i 2 elementi che ho messo in carica del banco da 24v che ha ceduto ma che credevo validi in realtà non lo erano, insomma per farla breve, su 4 scatole da 6v solo 2 sono operative, le altre hanno una cella in corto entrambe.
E qui si torna al vecchio dibattito sulle serie troppo lunghe di accumulatori, visto che l oscillazione di voltaggio fra carica e scarica è da 21 volt a 30v,è possibilissimo avere una cella in panne e l impianto va lo stesso, ci sarebbe una perdita di capacità, ma solo al cedimento della 2a cella lo scompenso si fa sentire pesantemente, ora passando a 48v il discorso si amplifica, da 42v a 60v l ampiezza é ancora maggiore, (presumo che le soglie siano queste, non ho inverter a 48v).
Si può comunque dire che una volta arrivati ai corti bene o male tutte le celle sono compromesse, ma resta il problema di bilanciarle per bene nel lungo periodo..

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