Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 3 gen 2018, 11:51

Sulla cella-ita ero arrivato a 9 ore di accumulo con un carico da 150 mA ... pensavo fosse un 180 mA ma mi ero sbagliato.
Quando poi ho portato il carico a 360 mA (C10) era andata a 3 ore e 30 minuti ... poi ho fatto 3 inversioni di polarità ed era scesa a 3 ore.
Il fatto è che a una densità molto bassa le piastre non si convertono sino alla fine.
Anche se gli dai una tensione di fine carica sino a 3,10 volt, come ho fatto nell' ultima carica prima di spostare le piastre in una cella con densità acida a 1150 e invertito immediatamente la polarità, il risultato non cambia.
Le negative diventavano molto scure a fine carica.
Anche le positive risultavano scure ... non si scaricavano.
L' unica cosa che facevano molto bene era la solfatazione ... li proprio a volte non si riconosceva la positiva dalla negativa.
Altra cosa stupenda è che non perde una briciola di materia attiva in inversione di polarità.
Per cui ... come immaginavo ... la bassissima densità è ottima per fare ossidi ma poi in accumulo non serve a nulla.
Ora vediamo cosa mi rende in accumulo avendo inserito le piastre in soluzioni di acidità più consone per l' accumulo.
Staremo a vedere.
Nel frattempo, mentre aspettavo una risposta al mio interrogativo, le positive della cella-capi32 sono diventate nere per cui le ho messe in scarica.
Tutto quella solfatazione si è trasformata in materia positiva.
Ore vediamo che accumulo mi restituisce.
Nel frattempo la cella-ita, che è in inversione di polarità, si è sbloccata e si sta molto lentamente caricando.
Le positive sono diventate nere ma le negative non hanno dato un minimo accenno a cambiare colore ... sarà una lunga inversione di polarità.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 5 gen 2018, 18:29

Ecco la batteria-cella in bagnomaria by ITA.
Attualmente l' acqua ha 40 gradi.
La potenza della resistenza della piastra elettrica è stata portata da 1500 watt a 500 watt.
Allegati
Batteria-cella in bagnomaria 1.jpg
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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 5 gen 2018, 18:30

La batteria è sollevata dal fondo della pentola con 4 pezzi di pietra.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da Ferrobattuto » 5 gen 2018, 18:58

Forse mi sono perso qualcosa...... A che serve mettere in pentola l'elemento in prova?
Sai che cambiando le temperature cambia anche la reazione chimica? Varia la densità dell'elettrolita? Si modificano completamente tutti i parametri?.......
Se veramente stai cercando il sistema per farti una serie di elementi Planté per accumulo, dovresti lavorare a temperatura ambiente (temperatura "vivibile", naturalmente), dove poi andrai a posizionarle quando le avrai realizzate.
Secondo me molte delle prove che stai facendo, se lo scopo è quello di cui sopra, sono inutili e fini a se stesse.
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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 5 gen 2018, 19:26

Dai dati che ho reperito in internet questo potrebbe essere un sistema valido per accelerare la formazione.
In tutti i modi le celle con temperature vicine a zero gradi non vanno avanti con la formazione.
La temperatura minima deve stare sui 20 gradi ... ora la cella sta a 35 gradi.
Tieni presente che in inverno ho sempre avuto le celle e batterie bloccate ... andavano a fine formazione solo in estate.
Se poi non funziona amen ... al limite ci ho provato.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 6 gen 2018, 4:35

Dunque ... ricapitoliamo.
Questa batteria-cella aveva raggiunto la fine della formazione calcolando i 6mAh/cm^2.
Per arrivare ai 7 mAh/cm^2 avrebbe lavorato sotto fotovoltaico.
Avrebbe una capacità di 21,6 Ah ... l' avevo portata a 20 Ah.
Poi ho estratto le piastre dalla batteria-cella.
Le positive erano imbustate e le ho ripulite perché, avendo fatto un sacco di inversioni di polarità, le buste erano piene di residui.
Le piastre le ho poi appoggiate fuori in giardino su una gettata di cemento mettendole in posizione verticale e hanno preso di tutto ... intemperie, gelate notturne, sole e altro.
Le ho lasciate li circa un mese.
Ho lavato la batteria-cella ... ho dato una ripulita alle piastre con una spazzola con setole in plastica ... sono tornato ad imbustare le positive e ho rimesso insieme la batteria-cella.
Poi, come si vede in foto, ho messo la batteria-cella a bagnomaria in una pentola.
Nella batteria-cella ho messo solo acqua demineralizzata.
La temperatura delle piastre è sui 55 gradi.
Ho fatto una ricarica parziale per vedere la tensione di riposo.
Dopo 5 ore di ricarica con 10 ampere di corrente (le positive sono 12 per cui ho dato 0,83 mA per piastra) la batteria-cella è andata in scarica.
Aveva collegato ancora il carico del test precedente che era di 180 mA ... è stata in scarica per 4 ore e la tensione da inizio scarica era di 1,84 volt.
In parole povere in 4 ore di scarica la tensione era fissa e 1,84 volt ... a differenza degli altri test con la percentuale di densità praticamente quasi a zero le due celle che stavo testando stavano tra gli 1,75 volt e gli 1,68 volt.
Con piastre attaccate la tensione, una volta tolto il carico da 180 mA stazionava a 1,85 volt.
Poi ho cambiato il carico e lo portato a 1,70 Ampere e la tensione è scesa a 1,82 volt.
Più tardi quando metterò in scarica la batteria-cella porterò il carico a 2 Ampere.

Per cui ora si riprende il test precedente con la formazione degli ossidi con sola acqua demineralizzata e verranno eseguiti i cicli di carica-scarica per vedere se l' accumulo aumenta.
In sostanza è tutto invariato ... cambia solo la temperatura di esercizio della formazione che da 2/9 gradi è stata portata a 55 gradi.
Il libro di Plantè parla di 50 gradi ... più avanti vedo di regolarla giusta.
Lucky aveva portato a fine formazione le sue celle già ad una temperatura di 30 gradi usando un riscaldatore di acqua per acquario ... solo che lui per velocizzare la formazione aveva usato piastre impastate negative.
Dal momento che nelle 2 celle precedenti, con percentuale di densità acida prossima allo zero, le inversioni di polarità non avevano portato alcun distacco di materia attiva su entrambe le tipologie di piastre ho rimesso le positive in busta senza più il problema di doverle ripulire.
In questo modo tutte le piastre sono attaccate come in una batteria auto e posso vedere le cadute di tensione che si hanno quando si applicano vari tipi di carico.
Ora la batteria-cella staziona sui 2,35 volt ... tecnicamente sarebbe la tensione di fine carica con questa densità della soluzione liquida ... ma aspetto per vedere, come ho visto in altri casi, se si è caricata solo una tipologia di piastre ... generalmente sono le negative a caricarsi per prime e poi si ricaricano le positive ... ma questo lo si vedeva quando si usa una soluzione acida con acido solforico ... qui di acido in pratica non ce ne sta ... se non come residuo dei cicli precedenti eseguiti dalle piastre ... per cui qualche traccia di acido solforico sugli ossidi delle piastre sicuramente è presente.
Nel frattempo la cella-ita, che era bloccata a 3 ore di carica, da quando viene scaldata con un termo ventilatore ha una temperatura di 20 gradi e l' accumulo inizia ad aumentare.
Alla prima scarica si era portata a 3 ore e 30 minuti e nella seconda scarica si era portata a 3 ore e 50 minuti sempre con un carico C10.
A questa cella è stato messo un po' di acido solforico e ora lavora a 1050.
Ora vediamo che succede.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 6 gen 2018, 5:00

La pentola è in grado di ospitare anche una batteria auto da 80 Ah per cui, se il tutto dovesse funzionare, le prossime formazioni saranno eseguite direttamente sulle carcasse di queste batterie auto.
Le batterie-celle avrebbero una capacità di 40 Ah.
Naturalmente dovrò fare una stazione di formazione un po' più adeguata ... attualmente la piastra elettrica sta supportando una peso di 50 chilogrammi tutto compreso.
Se andrò a mettere dentro la pentola una batteria da 80 Ah, ora ne ha una da 50 Ah, dovrò mettere ai bordi delle pentola degli spessori in metallo appoggiati a terra per fare in modo che la piastra elettrica non debba sopportare tutto il peso.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 6 gen 2018, 16:47

Terminata la scarica della batteria-cella.
Tempo di accumulo 9 ore con carico C10 calcolato a 25 gradi ... temperatura della batteria-cella in tutto il periodo di scarica pari a 45 gradi in bagnomaria.
Ora inizio il secondo ciclo di carica/scarica.
Abbasserò la temperatura a 40 gradi perché evapora parecchia acqua.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 6 gen 2018, 16:56

Attualmente la batteria-cella ha le seguenti temperature:
L' acqua a cui è messa in bagnomaria ha una temperatura di 37 gradi sul fondo e 35 in superficie.
All' interno della batteria-cella, partendo dal fondo con piastra elettrica accesa, sta sui 35 gradi e a piastra spenta arriva a 30 gradi.
Sulla parte alta della batteria-cella la temperatura oscilla tra i 27 gradi con la piastra elettrica accesa e i 25 gradi con la piastra spenta.
Ho quasi terminato la seconda ricarica ... alle 17:00 la metto in scarica.
Nella scarica precedente aveva una tensione di fine carica a 2,36 volt ... in questa ricarica ho aumentato la corrente e ora staziona sui 2,42 volt
La batteria-cella inizia l' elettrolisi a 2,24 volt ed è in forte elettrolisi a 2,27 volt.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 7 gen 2018, 2:22

Terminata la scarica della batteria-cella.
Tempo di accumulo 9 ore e 20 minuti con carico C10 calcolato a 25 gradi ... temperatura della batteria-cella in tutto il periodo di scarica pari a 30 gradi in bagnomaria.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 7 gen 2018, 4:19

Invertita la polarità alla batteria-cella.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da mastrovetraio » 7 gen 2018, 9:08

Una domanda...valutando il proprio tempo almeno 10€/ora, quanto costa costruire una plantè ?

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da Ferrobattuto » 7 gen 2018, 12:14

Mastro, 10€/h con l'andazzo attuale fanno oltre 2000€ al mese...... Beato chi li prende..... :D
Comunque per rispondere alla tua domanda, con un minimo di automatismi a farti le cariche le inversioni e le ricariche ci vuole circa un mese.
Il costo del materiale dipende dalla sua reperibilità e dalla capacità finale che vuoi ottenere, poi se vuoi aggiungerci quei 10€ aggiungi 2000€ alla spesa.
Ma il proprio tempo non ha prezzo......
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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 7 gen 2018, 12:28

Se si costruire un stampo a due facciate manuale tipo le macchine che stampano materie plastiche a fare le piastre ci vuole poco.
Se le piastre, una volta create, non devono essere fatte lavorazioni particolari sono pronte per metterle in formazione.
Attualmente per la formazione ci vogliono 6 mesi ... io sto studiando nuovi tipi di formazioni per abbreviare i tempi.
Il lavoro manuale sta nello stampaggio e nell' assemblaggio di tutta la cella.
Il prezzo varia tantissimo dai materiali che usi per creare la cella.
Fare un calcolo partendo da 10 euro ora per la manodopera non è del tutto semplice.
Io sono ancora in fase sperimentale sia per la formazione che per l' assemblaggio dei materiali che uso.
Io uso le carcasse della batterie auto ... per cui bisogna aprirle, ripulirle ... riutilizzare il riutilizzabile e assemblare il tutto per la formazione.
Terminata la formazione si smonta tutto, si ripuliscono le piastre dalle scorie create causa le inversioni di polarità e poi si rimonta il tutto in modo definitivo.
Non ne ho proprio idea di quanto costi per quello che riguarda il tempo di manodopera da impiegare per fare il tutto ... questo perché non devo poi costruirle in serie per venderle ... le faccio solo per me stesso.

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da mastrovetraio » 7 gen 2018, 13:17

Capito. Se posso esprimere un consiglio...credo che si dovrebbe trovare un sistema per rendere il piombo microporoso, piuttosto che andare alla ricerca di un metodo rivoluzionario per la formazione. Immagino (è una ipotesi) di mescolare il piombo a segatura, in fusione. O qualunque altro "corpo estraneo" microscopico, non conduttivo, e facilmente solubile in acido... comunque, sinceramente, non riesco a trovare interesse nel "rapporto quotidiano" dei valori di carica/scarica/ricarica/riscarica/ricarica/riscarica/~~~~ ma ti auguro di trovare un sistema VERAMENTE rivoluzionario..

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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da Ferrobattuto » 7 gen 2018, 14:55

ITA815, hai un messaggio privato.
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Re: Nuove sperimentazioni su celle e batterie Plantè

Messaggio da ITA815 » 7 gen 2018, 16:50

Grazie Ferro.

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