Batteria cilindrica

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Hal9000
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Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 15 lug 2011, 19:50

Ciao a tutti,
da una lunga serie di esperimenti e prototipi sono giunto a voler testare questa forma per la realizzazione di un accumulatore piombo-acido fai-da-te con l'intenzione di risolvere alcuni problemi legati alle batterie nei sistemi ad isola e alcune problematiche relative alla costruzione in modo semplice, economico e veloce.

I problemi di longevità degli accumulatori commerciali possono essere riassunti in:
1) piastre positive e negative che vanno in corto a causa di sedimenti o separatori inquinati di sedimenti di piombo
2) parziale o completa corrosione delle anime conduttive di piombo delle piastre positive
3) distaccamento della materia attiva dalle anime conduttive di piombo
4) eccessiva dilatazione delle materie attive e discattamento dovuto ad eccessiva scarica
5) solfatazione dovuta ad eccessiva scarica seguita da lungo periodo prima di ricarica completa

Con questo prototipo su cui stò lavorando nel poco tempo libero vorrei verificare se riesco a risolvere tutti questi problemi, di fatti, anche grazie a molti esperimenti precedenti, sono fiducioso di riuscire a risolvere tali problemi in questo modo:
1) avere acido libero come separatore, nessuno contatto meccanico tra materie attive positive e negative
2) realizzare una solida piastra alettata di piombo a spessore elevato come anima conduttrice positiva, mentre le batterie commerciali vanno a 1 a 3mm io ho voluto spingermi fino a 5mm e con struttura piena non a griglia o tubetti
3) per mantenere le materie attive nella loro posizione e a contatto con l'anima di piombo conduttrice di polarità ho scelto di usare una struttura cilindrica concentrica di materiale plastico, che sia resistente/inerte all'acido solforico, con una certa robustezza meccanica per sopportare il peso del piombo ed ovviamente elettricamente isolante, così ho scelto del comune tubo pvc da fognatura forellandolo opportunamente a colabrodo con una punta a tazza del 30
4) usando una struttura plastica contenitiva le materie attive anche dilatandosi non possono "scappare" via dalla sede e dovrebbero restare in contatto elettrico con il circuito esterno
5) visto che questi elementi non soffriranno di perdita e sedimentazione di materia attiva a causa di scariche profonde anche fino a 0 è possibile usare circuiti di ricarica a rilasci induttivi per ovviare al problema della scarsa conducibilità elettrica del solfato di piombo, sistemi già da me testati su altri accumulatori con ottimi risultati

Avendo poi accesso al fondo del contenitore nello spazio pieno solo di elettrolito tra un tubo e l'altro, nell'eventualità che vi sia dispersione di sottili polveri di piombo ed ossidi a formare sedimenti sul fondo stesso, è possibile recuperare tali sedimenti con un tubicino di gomma ed una grossa siringa, quindi togliendo eventuali ed eccessivi accumuli di sedimenti prima che raggiungano l'altezza dei primi fori dei tubi per poi ridepositarli dall'alto dentro le anime di piombo conduttive, eseguendo questa operazione come normale manutenzione negli anni è quindi possibile adempiere ad un duplice scopo:
- evitare corti a causa di eccessivi sedimenti (ma me ne aspetto pochi)
- riutilizzare tutta la massa di piombo presente nell'accumulatore nel corso degli anni senza perdere capacità ed avere materia attiva inerte sul fondo

Per trattenere le sottili polveri delle materie attive positive e negative dentro i due tubi di contenimento andrò ad applicare uno strato di tessuto in polipropilene attorno ai due tubi, questo materiale, essendo un tipo di plastica, è inerte e quindi resistente all'acido solforico, è quel famoso tessuto utilizzato per fare le magliette ad uso sportivo che non si bagnano sudando...
In alternativa al tessuto di polipropilene, qualora fosse difficile da reperire, credo sia anche possibile ritutilizzare i separatori in gomma porosa delle batterie dismesse che andremo a smontare per recuperare le materie attive, il piombo e l'acido solforico.

Ovviamente il piombo di recupero dalle sole batterie usate non sarà sufficente a realizzare le pesanti anime conduttive necessarie per una lunga vita dell'accumulatore in questione, di fatti integro molto piombo con rottami di recupero, in questo modo relaizzo la piastra positiva centrale per colata in uno stampo di legno, mentre per quanto riguarda l'anima conduttiva negativa, per velocizzare la costruzione di tanti elementi, uso dei comuni fogli di piombo per edilizia di spessore non inferiore a 2mm.

Credo che per via del fatto che l'accumulatore così realizzato dovrà derivare la maggior parte della sua capacità dalle materie attive di recupero da batterie usate, scariche e probabilmente solfatate, sarà necessario effettuare da 4 a 6 settimane di desolfatazione e diversi cicli di carica e scarica prima di poter apprezzare la sua reale capacità, ed avendo inserito molta materia attiva in un unico grosso tubo per questioni di praticità di realizzazione questo accumulatore è del tipo a scarica lenta, azzardo in regime C200, ma essendo che questo esperimento è mirato alla realizzazione di accumulatori per grossi banchi di accumulo stazionari è buon senso credere che tali elementi lavoreranno in sistemi di accumulo calcolati per durare giorni o meglio settimane, quindi ne deriva che le correnti in gioco saranno basse, permettendo così alla maggior parte delle materie attive di prendere parte alle reazioni di scarica nel generare corrente elettrica.

Di fatti se scaricate troppo velocemente avviene un fenomeno per cui la materia attiva più vicina all'anima conduttrice reagisce per prima convertendosi nello stadio scarico ovvero in solfato di piombo, il quale è poco conduttivo se non isolante, e quindi il fenomeno della sdcarica rapida crea uno strato isolante di solfato di piomb attorno alle anime conduttive isolando elettricamente dal circuito esterno la maggior parte delle materie attive in stato carico, che quindi anche se presenti e pornte a reagire resteranno elettricamente isolate fino alla prossima ricarica dove lo strato isolante di solfato si rconvertirà in piombo (negativo) o biossidi di piombo (positivo) che sono conduttori.

Sono ancora nelle fasi preliminari di realizzazione delle varie componenti e vorrei realizzare da subito 6 elementi di queso tipo per poter formare una batteria a 12V su cui effettuare i test e le verifiche, questo perchè la tensione di 12V mi permette di utilizzare caricabatterie desolfatanti, inverter e apparati in genere che ho già per caricare e scaricare gli accumulatori e calcolarne sperimentalmente con scariche fino a 0 la reale capacità.

Appena avrò finito la realizzazione delle parti per i 6 elementi dovrò procedere con l'apertura di svariate batterie auto per recuperare le giuste quantità di materie attive e acido solforico, dopo di chè si riverseranno dentro gli elementi prototipo e procederò con le settimane di desolfatazione e cicli di caric a ecarica.

Allego delle foto relative allo stato attuale di avanzamento e vi terrò aggiornati sugli sviluppi della sperimentazione, ma non meravigliatevi se le cose procederanno a rilento poichè il tempo a disposizione è veramente molto limitato! :D

Stampi in legno per le colate di piombo a formare le spesse anime alettate delle polarità positive:
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Piastra positiva estratta dallo stampo e ripulita dalle sbavature (non deve essere precisa o esteticamente di bella presenza, le reazioni chimiche non dovrebbero farci caso e funzioneranno ugualmente):
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Tubi pvc tagliati e forati a dovere, ho messo tutti i componenti affiancati per far capire come andranno a comporsi:
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Prova di innesto della piastra positiva nel suo tubo di contenimento per le materie attive da aggiungere dall'alto alla fine:
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Ho inserito anche il tubo più largo per far capire come esso terrà le materie attive negative lontane e ben separate da quelle positive lasciando acido libero come separatore:
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Tessuto (altamente poroso) in polipropilene ed esempio di come andrò a posizionarlo per evitare che le sottili polveri delle materie attiva possano uscire degli enormi fori nei tubi in pvc, fori del resto necessarri per far scorrere le correnti ioniche e per garantire un minimo ricircolo e rimescolamento dell'acido consumato dentro le materie attive in fase di scarica o prodotto in fase di ricarica, perchè ricordiamoci che nelle batterie al piombo acido l'elettrolita prende parte alle reazioni e viene consumato o prodotto a seconda della fase:
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Retina in plastica "da giradinaggio" che userò per sostenere il tessuto in polipropilene in sete attorno al tubo:
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Dolomitico » 15 lug 2011, 23:09

Ciao Haal9000
Alla faccia cosa vedono i miei occhi,mi piacciono queste fotografie che hai postato.
Complimenti per l'ottimo lavoro che direi ottimo,vedo anche che sei ben preparato in materia,è sempre bello vedere chi si fa le pile in casa col fai da te.
All'inizio credevo che tu volessi realizzare una plantè,e gia era una bella bestiola,poi ci sono rimasto di stucco nel leggere che intendevi recuperare gli ossidi da vecchie batterie.
Per la solfatazione degli ossidi ho letto che se si fanno bollire gli ossidi in una miscela di acqua e soda caustica il solfato si disgrega liberando gli ossidi,ma devo trovare il passaggio dove l'avevo letto.Ferro potrebbe ricordarlo forse.
Una cosa che non so se è sufficente è la parte negativa,se ci pensi la positiva potrebbe arrivare a una bella capacità,e mettendo solo un foglio di piombo potresti avere un collo di bottiglia per mancanza di superfice sulle negative.
Una bella pensata la tua,hai fatto una tubolare con un singolo "tubo" :lol: :lol: Bravo

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Ferrobattuto » 15 lug 2011, 23:12

Immagino che un elemento di quelle dimensioni abbia alla fine una capacità "terribile". :D
Credo però che avrà una resistenza interna tutt'altro che trascurabile, sia per la notevole distanza tra gli elettrodi, con molto elettrolito in mezzo, sia per la quantità e lo spessore degli ossidi e dei solfati rispettivamente nell'elettrodo positivo e in quello negativo. Sia gli ossidi che i solfati non hanno una eccelsa conduttività, e nonostante le grandi dimensioni e la notevole superficie, immagno che la corrente abbia delle difficoltà a transitarvi dentro. Sarebbe buona cosa che anche la piastra negativa avesse la superficie alettata verso l'interno, così da avere contatto con la maggior quantità possibile di materiale attivo.
Il materiale attivo di recupero da vecchi accumuletori esausti è molto polverulento, constatato per esperienza, per cui anche con un tessuto fitto avresti comunque la tendenza ad avere sedimento di fanghi sottili, a meno di un controllo e una rimozione praticamente giornalieri, per cui i due elettrodi sarebbe opportuno che siano sollevati leggermente dal fondo. Eventuali sedimenti formano una via di passaggio preferenziale per la corrente in trasito nell'elettrolito, anche senza che necessariamente venga a contatto con gli elettrodi, rendendo non omogenea la densità di corrente nello spazio tra gli elettrodi. E' ciò che fa "bollire" gli elementi delle vecchie batterie d'auto....
Progetto piuttosto ambizioso, ma che ti auguro sinceramente di riuscire a portare a termine. ;)
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 16 lug 2011, 8:10

Ciao Dolomitico,
ma a dire il vero a me piace il solfato di piombo, non lo volgio perdere ma solo ricaricare, di fatti abbiamo piombo + acido solforico in quel sale proveniente dalle vecchie batterie usate, credo che se per ripulire il piombo dal solfato lo facessi reagire con una base andrei a perdere la parte "solfato" che si legherebbe con la base e otterrei solo il piombo, ma a me interessa anche l'acido solforico, di fatti nelle batterie rotte abbiamo sia il piombo che l'acido solforcio, solo che metà, se non di più, dell'acido solforico è cristallizzato nel solfato di piombo, ma alla fine è solo materia porosa scarica che necessita solo della giusta ricarica per rilasciare l'acido solforico mentre si trasforma in piombo e biossido di piombo, così oltre a recuperare le materie attive recuperiamo anche tutto l'acido che ci serve, che non è una quantità indifferente...

Per la parte negativa non c'è problema, è dimensionata appropriatamente, di fatti un amico mi ha scritto un programmino di calcolo per avere i due volumi di materia attiva uguali, in pratica inserisci le dimensioni del secchio ed ottieni i diametri dei due tubi da usare, ho provato ad allegare il programma ma c'è il limite di 256Kb ed il software è poco meno di 4Mb, se no lo avrei inserito nella discussione, contiene anche il calcolo della capacità inserendo potenza del carico, ore e minuti di funzionamento, utile per le fasi successive di test.
Si di fatti il foglio di piombo per il collettore negativo lo taglierò come fosse un pettine per poi rigirare le alettine in modo da farle puntare perpendicolarmente verso il centro in modo da aumentare la circolazione ionica e di elettrolita ed aumentare il più possibile l'area di contatto.

Ciao Ferrobattuto,
si la resistenza interna sarà elevata, ne ero ben consapevole ancora prima di iniziare la sua realizzazione, ma non tanto per quel 1cm di elettrolita, perchè credimi se ti dico che ho provato una cella piombo-zinco e con 1cm quadrato di zinco immerso in acido solforico alla distanza di 6-7cm dal piombo positivo scorreva una corrente di corto di qualche ampere, il problema non è l'acido solforico perchè di tutti gli elettroliti che ho provato fino ad ora è uno dei più conduttivi che io abbia avuto modo ti testare, il problema sarà l'ammasso di materia attiva, che tra le altre cose cercherò di pressare leggermente dentro le cavità degli elettrodi, poichè lascerà poco spazio all'acido solforico dimminuendone la conducibilità nelle parti più profonde, ma ci tengo a sottolineare che questo accumulatore nasce per essere usato su impianti ad isola ad accumulo stazionario a scarica lenta, qui parliamo di accumulo per 5-10 giorni minimo quindi stò cercando di ottimizzare le fasi costruttive di tanti di questi elementi per non perderci troppo tempo sapendo che non serviranno ad avviare un motore ma a tenere accesi i carichi di casa per 1 settimana, la densità di corrente nelle materie attive dovrà essere bassissima.
In pratica si vuole progettare un accumulatore ben consapevoli del contesto in cui andrà utilizzato, l'idea di usare questa forma mi è venuta copiando le comunissime pile zinco-carbone, di fatti esse hanno un grosso ammasso di materia attiva positiva (biossido di manganese) al centro con l'elettrodo di carone a bacchetta conficcato nel mezzo, capirete che in quelle pile il contatto tra il collettore di corrente e la materia attiva positiva è irrisorio eppure funzionano benone qualora la corrente di scarica è bassissima, di fatti leggevo un datasheet della energizer e per le pile torcia parlano do 20Ah con una scarica protratta per 200-300 ore, è così che mi è venuta l'idea, visto che le scarichiamo lentamente non perdiamo tempo a fare mille piastrine ma facciamo due blocchi unici di materia attiva e vediamo cone si comporta.
Tra le altre cose che mi ero scordato di menzionare cìè anche il fatto che dentro l'accumulatore bisogna evitare in tutti i modi di fare guinzioni e saldature, smontando dei vecchi elementi tudor mi sono reso conto che si sono rotti proprio dove il collettore di polarità viene saldato alle piastre, di fatti il biossido di piombo si infiltra in qualsiasi micro-frattura corrodendola dall'interno, proprio come fà l'acqua con le roccie e poi gelando e aprendo la crepa, quindi ho scelto di realizzare la piastra alettata positiva con la sua polarità di uscita verso l'esterno tutto in una colata unica così che il tutto duri come l'accumulatore stesso, è inutile realizzare una batterie che vive 40anni se poi cede la giunzione delle piastre dopo 5-10 anni :D

Per la ricarica di questi elementi, o qualsiasi altro che proverò con riutilizzo di materie attive di recupero, userò il caricabatterie messo gentilmente a disposizione da Keyosz:
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Ferrobattuto ho previsto 1cm di accumulo sedimenti sul fondo, di fatti il cilindro positivo è chiuso sul fondo con un tappo per tubi pvc incollato con colla a caldo e i fori sui lati partono da una certa altezza, se si accumulano sedimenti conduttivi sul fondo restano comunque isolati dal positivo dando il tempo di raccoglierli tra una manutenzione e l'altra, ho già usato quel tessuto su svariati prototipi e le polveri che lasciano passare sono veramente poche, ecco perchè sono fiducioso, ad ogni modo come dicevo se qalcuno vorrà replicare può benissimo provare a sostituire il tessuto in polipropilene con i separatori di gomma porosa di recupero sempre dalle batterie smontate, per un ulteriore risparmio.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 16 lug 2011, 11:26

Ecco Ferrobattuto, ho fatto un paio di foto per evidenziare come il fondo del tubo centrale che conterrà il polo positivo sia chiuso e ben sigillato:
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Poi volevo anche farti vedere come ci siano circa 2cm da fondo fino all'altezza dei primi fori, sono fiducioso che quei 2cm di spazio non si riempiranno in 1 anno di attività, magari in 3-4 anni si, ma con una semplice e regolare manutenzione sono convinto che si possano tenere in ottime condizioni riciclando tutta la materia attiva presente nella cella.
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Questa mattina ho avvolto i due tubi con il tessuto in polipropilene, ho dovuto inserire il tessuto tra due retine di plastica sottili per mantenerlo in posizione in quanto è molto morbido e per non fargli fare la "pancia" in corrispondenza dei fori nel tubo portante in pvc, visto che poi avrà alle spalle parecchi chili di piombo in "polvere".
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Ho avvolto dall'interno il tubo più piccolo perchè le materie attive saranno versate nell'interno, mentre ho avvolto dall'esterno il tubo più grande perchè le materie attive negative saranno versate nella circonferenza esterna tra il tubo e le pareti del secchio:
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Ho tagliato ed incollato 3 tubi da impianto elettrico del 16 attorno al tubo più piccolo in modo che facciano da distanziali tenendo i due tubi concentrici ben centrati ed equidistanti, se notate bene non c'è nessun appiglio per eventuali sedimenti, non possono depositarsi sulle strutture portanti delle due polarità della cella ma possono solo scendere fino al fondo, in questo modo dovrei evitare qualsiasi deposito intermedia che faccia da ponte per i corti:
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Poi ho ritagliato due fogli di piombo ed ho piegato le striscioline a formare l'alettatura di cui parlavo sopra, vi mostro le foto così sarà più chiaro quello che intendevo fare, ho scelto due fogli di piombo speculari invece che uno unico per bilanciare equamente sulla circonferenza la resistenza homica di distribuzione della corrente elettrica, quindi sono due mezze lune che si giuntano ad una estremità, la giunta la farò esterna saldando a stagno dove salderò anche il cavo, ingrassando bene di grasso di vaselina in modo che non vi siano trasudazioni di acido:
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Inserzione del tubo più esterno:
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Assemblaggio completato, ora resta solo da versare le materie attive e l'elettrolita, ho tenuto le polarità uscenti sui dua lati opposti in modo da bilanciare bene la distribuzione della corrente nella cella:
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Ora mi devo mettere ad aprire un pò di batterie rotte per avere sufficente materie prime e poi posso attivarla, alla prossima!

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da maxlinux2000 » 16 lug 2011, 12:35

ciao Hall9000

sei veramente geniale. Sono curioso di vedere come funziona. Anzi ti auguro che funzioni davvero, sia per te che per tutti noi. :mrgreen: Se davvero riesci a fare questo, replicare il tuo progetto non mi sembra troppo difficile, inoltre si potrebbe addirittura evitare di fare colate usando anche per il positivo, una lamiera di 2-3mm di piombo avvota a spirale con molti buchi, oppure una specie di elica... le possibilità sono parecchie.

Perfetto il suggerimento riguardo al fatto che bisogna evitaree a tutti i costi le saldature.

Una cosa che non ho capito. L'ossido di recupero che usi è quello del polo negativo? O vuoi usare quello del polo positivo?
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Ferrobattuto » 16 lug 2011, 13:20

Che lavorone Hal9000!!!
Per carità, le mie volevano essere solo critiche costruttive, insomma esternavo i miei dubbi. :roll: Ma vedo che hai previsto tutto e di più. ;) Meglio così.
Di quei secchi ne ho buttati in giro diversi anche io, e con buona probabilità ne accumulerò altri. se il tuo sistema funziona l'unico problema sarà rimediare abbastanza batterie scassate! :D Una variante ai secchi potrebbero essere altri tubi in PVC di diametro maggiore. Credo se ne trovino fino a 32cm di diametro. A questo punto il limite di capacità è dato solo dalla lunghezza. :shock:
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da maxlinux2000 » 16 lug 2011, 14:02

Pensavo anche un'altra cosa... Hall,
L'acido o meglio la densità dell'elettrolita varia parecchio da una batteria e l'altra a seconda dallo stato di carica dei vari elementi e dalla solfatazione.

Per cui sarebbe meglio accumulare tutto l'elettrolita in una unica vasca, prima di versarlo nelle batterie cilindriche, in modo da renderlo di densità uniforme.

L'ossido invece potrebbe avere diversi gradi di solfatazione, ma immagino che alla finee del processo di desolfatazione elettronica siano uniformi.

altra domanda:
l'ossido di piombo hai detto che è in grado di passare attravverso microfessure, e non dubito che sia vero. Ma il grasso di vaselina è in grado di fermare il processo vero?
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 16 lug 2011, 21:34

Ciao maxlinux2000,
recupero sia le materie attive positive che quelle negative, mettendole nei relativi elettrodi sulla nuova batteria in costruzione, oggi ho recuperato materiale da 2 110Ah, spero che bastino, poi tutti i ponti di connessione e le parti di piombo rigide delle griglie li tengo da parte per la prossima fusione e colate negli stampi, costa anche il piombo meglio riutilizzare tutto!

Materia attiva positiva (PbO2 misto a PbSO4), le positiver si sono sgretolate come niente:
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Materia attiva negativa (Pb misto a PbSO4), devo ancora sminuzzarle ma sono più tenaci delle positive, oggi sono stufo lo farò domani o next week-end :P
Immagine

L'acido lo deposito in una tanica da 25 litri di fatti facendo quello che suggerivi tu, accumulandolo lì da ogni batteria che smonto si miscela tutto insieme prima che lo vado ad usare, ad ogni modo dopo qualche settimana di desolfatazione e qualche ciclo di carica e scarica di test verificherò anche la densità di ogni elemento andando a correggere qualora fosse necessario ;)

haha Ferrobattuto, ma sai ho scelto la forma cilindrica perchè alla fine mi risultava più semplice da realizzare e poi si sà il cilindro è più resistente, se non hai problemi di spazio meglio lasciar perdere i contenitori rettangolari classici, e poi questi secchi hanno già in dotazione un bellissimo coperchio, cosa essenziale per mettere in attività l'elemento!
L'unico mio dubbio è sulla tenuta nel tempo, insomma non è che siano molto robusti, spero che reggano il peso a cella finota con tutti i chili di ossidi da mettere dentro e che con glianni la plastica non secchi formando crepe, per sicurezza li metterò dentro a delle ceste di contenimento in caso dovessero perdere per non trovarmi un'inondazione di acido in sala batterie :P

Di sicuro sono il tipo di contenitore più ecomonico (0€ nel mio caso), diffuso e facile da reperire per tutti noi :)

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 16 lug 2011, 21:37

Dimenticavo, maxlinux2000 si i grasso di vaselina, se ben spamato sul piombo lucido prima che venga coperto dall'ossido, riesce a fermarlo, io lo cosparso su tutti i poli degli elementi del mio impianto ad isola, se ci fai caso forse si nota nelle foto nell'altra discussione, ad ogni modo fai attenzione perchè proprio a causa del suo potere coprente ed isolante se te ne và a finire dentro la batterie potrebbe avere l'effetto opposto, ovvero se si attacca alle piastre interne dove gli ossidi devono ragire poi ti inibisce le reazioni chimiche!

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Ferrobattuto » 16 lug 2011, 21:45

Che l'acido vada messo insieme e mescolato è meglio, chiaramente, ma a meno di ammucchiare tutti i residui e mescolarli per bene anche loro prima di inserirli negli elementi, alla fine della desolfatazione e della carica, sicuramente ci saranno ugualmente delle disparità nella densità dell'elettrolito tra un elemento e l'altro. Io però non me ne preoccuperei più di tanto, c'è molto "spazio di manovra" in quegli elementi, e fare una correzione in un secondo momento sarebbe molto facile.
Le briciole e le polveri provenienti da batterie esauste diverse avranno sicuramente percentuali di ossidi e solfati differenti dall'una all'altra. Se ne possono mescolare una certa quantità, ma ottenere una perfetta omogeneità è quasi impossibile, per cui dopo il trattamento e la carica le percentuali delle varie sostanze possono essere differenti. Sarebbe una meraviglia poter macinare e mescolare le piastre vecchie in una specie di tramoggia, ed "insaccare" il tutto compresa la polvere di piombo, tanto poi dopo il trattamento di formazione diventerebbe tutta materia attiva. :D
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 16 lug 2011, 21:47

Dimenticavo di dire un altra cosa per Ferrobattuto, ho sceltoquesti secchi anche perchè sono piccoli, avevo dei bidoni da 50 litri anche belli robusti con tanto di tappo a vite ma il problema è che mi sono reso conto che riempendoli di piombo diventavano ingestibili, troppo pesanti anche solo da trascinare, così ho optato per usare contenitori non troppo grandi pensando al futuro quandodovrò spostarli, devono essere cose gestibili da 1 persona massimo 2!!!

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 16 lug 2011, 21:50

p.s.
se vi sporcate le mani di quel odioso biossido di piombo o sporcate della roba vi sonsiglio di usare la pasta lavamani, si è dimostrata eccezionale nel lavarlo via bene, anche il cif funziona bene, ma la pasta lavamani mi pare meno agressiva verso la pelle e funziona uguale, appena scoperto oggi....

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Ferrobattuto » 16 lug 2011, 22:01

Se si sporca la roba no problem..... Si lava in qualche modo e finisce lì, ma le mani CONVIENE NON SPORCARSELE!!!! Meglio usare dei guanti di gomma robusti, se ne trovano dai ferramenta. I composti di piombo sotto forma di poltiglia sono assimilabili alla lunga da qualsiasi foro della pelle, compresi i pori o eventuali tagli e punture. Vanno in circolazione e sono TOSSICI! Perciò Hal, mi raccomando: guanti e protezioni varie. Sciacquarsi subito le mani, lavandole con qualsiasi cosa tu abbia visto funzionare bene.
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 17 lug 2011, 9:21

haha tranquillo Ferrobattuto, uso sempre guanti di gomma di quelli robusti appositi per acidi che prendo in ferramenta, costano un pò, devo ammetterlo, ma la salute viene prima di tutto!

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da maxlinux2000 » 18 lug 2011, 10:22

Hal9000,

oggi pomeriggio metto online il tuo programma, ma non posso provarlo per la mancanza di computer x86.

Potresti farmi un favore e calcolare nel tuo computer le dimensioni per una batterie differente? Vorrei provare a replicare il tuo metodo in miniatura usando tubi da 40mm per l'anima ove metterei l'elettrodo positivo e l'ossido, uno da 50mm per l'isolatore e uno da 100mm come vaso al posto del tuo bidone della pittura.

Praticamente:

    anima: diametro 40mm x 300mm di altezza
    isolatore: diametro 50mm x 300mm di altezza
    Vaso: diametro: 100mm x 350mm di altezza

Non c'è fretta ovviamente,tanto prima di settembre non comincio.
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 18 lug 2011, 12:52

Ciao maxlinux2000,
il diametro esterno del contenitore che usi è praticamente uguale a quello dei secchi che stò usando io, quindi se fissiamo il diametro esterno a 100mm il tubo interno che conterrà il positivo risulta di circa 70mm per avere lo stesso volume di materia attiva positiva e negativa, calcolando una distanza tra i due tubi non inferiore a 10mm e non superiore a 20mm.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Ferrobattuto » 18 lug 2011, 14:23

Non so dalle vostre parti, ma quì quei tubi si trovano a misure standard: 40mm - 50mm - 60mm - 80mm - 100mm - 120mm - 150mm e 200mm. E almeno quì dalle mie parti si trovano fino a 320mm di diametro. A meno che non si abbiano già a disposizione ritagli a costo zero, dovendo acquistarne, conviene studiarsi bene i diametri per lasciare quel famoso centimetro di elettrolito. Partendo con un tubo interno da 40, per lascire il centimetro ce ne vuole uno intorno da 60 (ne rimane meno, perché il tubo è spesso 4mm....) e il contenitore intorno ancora almeno da 80, ma forse meglio da 100. Oppure si parte dall'esterno con un 120 (diametro interno 112mm) con dentro uno da 80 (diametro interno da 72mm) con dentro l'anodo positivo fatto con tubo da 50 (diametro interno 42mm). Essendo in PVC gli spessori sono consistenti, altrimenti non si avrebbe resistenza meccanica adeguata. I tubi superiori a 120 credo abbiano spessore ancora maggiore.
Quanti ne ho dovuti mettere quà a casa...... :( :mrgreen:
Piuttosto Hal, come fai a tagliarli dritti? Senza che i tagli vengano sbieghi e poi i cilindri rimangano "storti"? ;) A tagliarli col seghetto rimane difficile fare il taglio dritto, si possono anche tagliare con una tagliatubi per il rame o per il ferro, ma solo fino a 50 o 60mm di diametro, poi le "normali" tagliatubi per idraulica non ci arrivano più. La tagliatubi ha anche l'inconveniente di lasiare il taglio leggermente "conico" e con delle sbavature rientranti all'interno, che sui tubi di metallo per idraulica fanno comodo, ma per le saldature sulla plastica credo di no.....
Il problema dei tagli dritti, a mio avviso, si pone perché dovendo mettere questi cilindri concentrici, se le basi non spianano bene si rischia che la distanza tra gli elettrodi poi non sia uniforme. Un altro problema è che "il piombo pesa" e se i fondi non spianano bene rischia di deformarsi tutto, o addirittura di rompersi.... :shock:
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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Hal9000 » 19 lug 2011, 13:04

Tagliati con segetto a mano, basta che ritagli un foglio di carta bello rettangolare dell'altezza che ti serve, poi lo arrotoli attorno al tubo e tracci una bella linea, dopo di chè con un pò di pazienza tagli seguendo la linea, ma fai solo un solco attorno a tutto il tubo inizialmente, poi lo ripassi e lo tagli fino in fondo, in questo modo ho eseguito dei tagli belli diritti nel giro di 10-15 minuti.

Si il peso sarà elevato, di fatti ho seri dubbi sul fondo del secchio da pittura, ma pensavo di posizionarli nel loro posto definitivo e poi riempirli di materia attiva e acido, mettendoli dentro a delle ceste con fondo ermetico nel caso iniziassero a perdere nel futuro, è tutto da provare, in alternativa si potrebbe mettere un bel asse di legno sul fonod su cui farlo appoggiare con un paio di corde sui lati per fare ma manici così anche se pieno in due sarà possibile spostarlo senza rischiare che il fondo ceda nel sollevarlo da terra.
Fin tanto che resta appoggiato per terra il fondo deve essere solo ermetico perchè anche se flette poggierà sul pavimento.

Per i diametri io non andrei oltre il 100 del contenitore, più che altro per non aumentare troppo il diametro del tubo positivo se non c'è troppa materia attiva e pocho scambio ionico, in teoria sarebbe meglio stretto ed alto ma poi si avrebbe il problema della stratificazione dell'acido, un problema da non sottovalutare.

Ad ogni modo l'idea base di questa cella può essere messa in pratica anche con altre forme che non siano cilindriche, io ho scelto il cilindro perchè avevo i secchi a costo 0 e perchè risulta più resistente a livello meccanico come contenimento dei pesanti fanghi di piombo, ma si potrebbero anche testare altre forme qualora vi siano contenitori e parti adeguate a costo 0.

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Re: Batteria cilindrica

Messaggio da Ferrobattuto » 19 lug 2011, 13:15

Hal9000 ha scritto:...........ma si potrebbero anche testare altre forme qualora vi siano contenitori e parti adeguate a costo 0.

Il costo zero è fondamentale..... :D
Buona l'idea della tavola coi manici di corda, però il legno a contatto con l'acido o i suoi vapori o le sue trasudazioni, alla fine si decompone. A meno di usare dell'ottimo compensato marino, di quello impregnato su tutto lo spessore, ma "addio costo zero". :D
Credo che nel momento di metterli "a dimora" ossia nel posto in cui debbono restare, forse un sottile strato di cemento che prenda la forma del fondo del secchio e ne distribuisca perfettamente il peso, potrebbe essere una delle soluzioni. Ovvio che poi da lì non si muoveranno più.....
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