Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da Ferrobattuto » 29 nov 2012, 10:22

@ elettrauto:
Ho scritto: "un tentativo di Lucia Stove", non che sono riuscito e replicarla..... :D In realtà è stato un tentativo veloce e poco convinto, più che altro per vedere cosa ne usciva fuori, ma o ho sbagliato qualcosa o le misure non andavano bene, fatto stà che ne ricavavo normalissima cenere, e per quella basta una stufa comune..... :D
Il fatto è che non mi interessa molto il sottoprodotto, che altro non è che legno carbonizzato, ossia carbonella di legna, che si può ottenere anche con altri modi meno tecnologici e meno eclatanti. La Lucia Stove in effetti realizza quella che una volta passava sotto il nome di "Distillazione della legna", in cui però brucia i prodotti di distillazione per ottenerne il calora necessario a distillarla. Il risultato è il residuo solido carbonizzato ma incombusto: carbonella, appunto. Il resto è sensazionalismo dell'inventore per pubblicizzarne la realizzazione. Può essere utile in alcune zone del mondo, ma da noi quì credo che abbia scarsa utilità
Siccome immagino già che partirai a spada tratta a fare una lunga diatriba difensiva sulla Lucia Stove ti prevengo: per favore, rimanda ad altri post e in altri momenti, non allunghiamo il brodo in questa discussione..... ;)

@ Mastrovetraio:
In passato ho provato anche io con uno stampo di ferro, ma anche semplice e per piastre piane, di una cera dimensione viene pesante e poco maneggevole, tanto che mi sarebbe necessitato l'aiuto di una seconda persona per movimentarlo. Si potrebbe fare in alluminio, che per il piombo dovrebbe andar bene. Però personalmente stavo pensando ad un sistema che potesse essere alla portata di tutti, non solo di chi ha a disposizione macchinari ed attrezzature. Questo non perché mi manchino le possibilitò di mettere le mani su un tornio o una fresa (so usarli.....), ma perché non tutti li hanno e non tutti possono permettersi di pagare un professionista che glieli realizzi. Questo è stato già fatto in un altro forum, in passato, anche se poi l'impostazione e la realizzazione furono fatti un po' da cani e alla fine il progetto è naufragato miseramente.....
Ad esempio Offgrid, per la sua posizione geografica e per le sue possibilità economiche è tra quelli che non può permetterselo, ma naturalmente non solo lui..... E anche io non nuoto nell'oro. ;) Così ho pensato che realizzzando un piccolo forno per fondere alluminio e piombo, e studiandosi bene come fare un modello e uno stampo temporaneo, si potesse fondere direttamente lo stampo in alluminio. Resta da stabilire bene la forna da dare le piastre, perché col tempo, da quello sfortunato tentativo andato a male, sono scaturiti altri problemi e altri accorgimenti per far si che le piastre, e perciò le batterie che andrebbero a costituire, siano più funzionali e più durature.
Sono convinto che i tuoi consigli e la tua esperienza possano dare un notevole contributo. ;)
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da mastrovetraio » 29 nov 2012, 16:59

Ho ancora qualche amico in una fabbrica di batterie. Ci ho lavorato come sorvegliante notturno per un paio di anni, ho spento due incendi (uno ridicolo e uno serissimo) sempre provocati dai vapori acidi e consequenti cavi in corto. Ricordi eroici a parte :: ) ricordo che quando stampavano le piastre usavano una emulsione di acqua e sughero come distaccante, spalmata sugli stampi. Ho usato la parola "stampare" perchè la cadenza era alta. I trucchi sono tanti, conviene far tesoro delle conoscenze acquisite. Se mi dite cosa può servire. Separatori ? ossido di piombo ? piombo per piastre positive e/o negative (loro usano leghe differenti) oppure cosa vi serve di sapere io mi darò da fare. Comunque concordo, non c'è trippa per gatti, le cose vanno fatte in economia e povertà francescana. Proprio per questo ripeto l'offerta, mii posso interessare per farmi fare lo stampo in acciaio GRATIS. Ovviamente posso chiedere un (UNO) favore, quindi si dovrebbe pensare ponderare e decidere quale sia la forma definitiva delle griglie. Dimenticavo, tanto di cappello a tutti voi, questo forum è fat
o da gente reale che fa ciò che sogna. Ben altra cosa è sognare ciò che non si sarà mai in grado di fare.
Ho ri/letto il tuo post, e finalmente ho capito (woot) . Loro non muovono gli stampi che sono pesantissimi, ma pompano il piombo dentro, poi si apre lo stampo, poi le piastre vengono espulse. Loro (i fabbricanti) stampano 4 piastre ogni 4/5 secondi, noi semplicemente dobbiamo evitare di farci male .
Domandona. Qualcuno di voi possiede il libro "The battery's builder guide" di Philliph Hurley ??

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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da maxlinux2000 » 29 nov 2012, 18:26

x mastrovetraio
per le batterie planté dai una occhiata qui:
http://faidateoffgrid.org/viewtopic.php?f=7&t=294
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da mastrovetraio » 29 nov 2012, 19:39

offgrid2 ha scritto:x mastrovetraio.....
Sì, lo avevo già letto, ci sono parecchie cose che non mi tornano. Spessore piastre, misure, quantità di acido che non può essere decisa dalle misure del contenitore ma devono essere strettamente relazionate alla geometria e tipologia delle piastre.. ..per questo volevo documentarmi meglio, prima di esprimere "ragli" e chiedevo se qualcuno ha scaricato il libro che ho citato. Io ho scaricato una prewiew gratuita, e a giudicare dall'indice e dalle poche illustrazioni "dovrebbe" essere la bibbia del Plantè. Se qualcuno lo ha scaricato e lo giudica valido lo acquisto anche io, altrimenti risparmio 19 dollari.
Ultima modifica di mastrovetraio il 29 nov 2012, 20:19, modificato 1 volta in totale.

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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da Ferrobattuto » 29 nov 2012, 20:12

Se il preview è quello di 18 pagine, direi che già dall'inizio, nonostante resti una ottima dimostrazione sul fai-da-te, ci sono anche lì delle cose che non mi tornano, come i ponticelli tra un elemento e l'altro fatti di piombo filettato e avvitato, che durerebbero tra Natale e S.Stefano..... Nella filettatura si infiltrerebbe l'elettrolita acido e dopo un po' si isolerebbero gli uni dagli altri. Esattamente come succede a certe batterie per auto che hanno gli stessi ponticelli fatti con tondini punzonati. Un giorno vai a mettere in moto e si spegne tutto, anche se il giorno prima hai spento l'auto che "andava tutto bene". Però può darsi che mi sbagli: io non so leggere correntemente l'inglese e può essere che qualcosa non lo capisca.....

La quantità di elettrolita non è fondamentale, ossia, basta che sia leggermente esuberante, in modo che non ci siano "carenze" di acido e non si abbassi troppo la densità in caso di scarica. Se invece è esuberante la densità cala di meno e si può tenerla bassa anche a carica completa, in modo che sia meno aggressiva e procuri meno solfatazioni. Insomma ci si può aggiustare tranquillamente. Se pensi che nelle batterie per auto, che hanno le piastre strette strette tra di loro con i separatori pressati sottili sottili, e praticamente senza spazio intorno, ti rendi conto che lì dentro di elettrolita non ce n'è un granché, eppure funzionano ugualmente.....

Le leghe..... Le planté originali erano fatte semplicemente di piombo..... E basta. Ora si parla di antimonio, zinco, calcio, ecc ecc. Tutte leghe che servono alla parte meccanica, ma ben poco a quella elettrochimica. Servono a rendere più rigide le sottilissime griglie che reggono il materiale attivo, forse a renderle meno corrodibili nella speranza che reggano un po' di più, ma quelle che si vorrebbero fare quì sono batterie che debbono starsene lì buone buone per qualche decennio, forse consumandosi pian piano, ma facendo il loro lavoro tranquillamente e senza pretese. Senza cercare rendimenti astrusi e senza necessità di scariche eccezionali.
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da mastrovetraio » 29 nov 2012, 20:27

Sì concordo, quella foto ha lasciato basito anche me, anche perchè in altre foto si vede mentre salda......sai la novità??? sabato vado a caricare la postepay con lo stretto necessario e poi lo acquisto, così mi levo un pò di dubbi. Io l'inglese tecnico lo mastico bene, poi ti farò sapere.

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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da mastrovetraio » 29 nov 2012, 20:41

.

La quantità di elettrolita non è fondamentale, ossia, basta che sia leggermente esuberante, in modo che non ci siano "carenze" di acido e non si abbassi troppo la densità in caso di scarica. Se invece è esuberante la densità cala di meno e si può tenerla bassa anche a carica completa, in modo che sia meno aggressiva e procuri meno solfatazioni. Insomma ci si può aggiustare tranquillamente. Se pensi che nelle batterie per auto, che hanno le piastre strette strette tra di loro con i separatori pressati sottili sottili, e praticamente senza spazio intorno, ti rendi conto che lì dentro di elettrolita non ce n'è un granché, eppure funzionano ugualmente.....

Le leghe..... Le planté originali erano fatte semplicemente di piombo..... E basta. Ora si parla di antimonio, zinco, calcio, ecc ecc. Tutte leghe che servono alla parte meccanica, ma ben poco a quella elettrochimica. Servono a rendere più rigide le sottilissime griglie che reggono il materiale attivo, forse a renderle meno corrodibili nella speranza che reggano un po' di più, ma quelle che si vorrebbero fare quì sono batterie che debbono starsene lì buone buone per qualche decennio, forse consumandosi pian piano, ma facendo il loro lavoro tranquillamente e senza pretese. Senza cercare rendimenti astrusi e senza necessità di scariche eccezionali.


Concordo sulla non necessità di leghe strane, solo mi dà da pensare il fatto che in fabbrica ci fosse 1 piombo per il positivo ed 1 per il negativo. Tenevano separati anche i ritagli per riciclarli ! Una cosa è certa, quella fabbrica non è in grado di fare batterie a scarica profonda, avrebbero dovuto cambiare completamente gli stampi delle placche. Appunto, le placche. Nella batteria cubica cono pressocchè quadrate, mentre quelle dei muletti sono altissime e strette. Non ho capito se la batteria "pozzetto" la volete fare da 12, 6 o 2 volt.

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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da maxlinux2000 » 29 nov 2012, 20:53

ovviamente si tratta di un elemento da 2V

Ma anche il contenitore è in forse.... nel frattempo è saltata fuori la vernice al politerolo+ diluente poliuretanico, il che permetterebbe di costruire li elementi da 2V con misure standard usando compensati marini o similari più economico ma robusti.
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da Ferrobattuto » 29 nov 2012, 22:00

No, penso che il contenitore convenga che resti quello, semmai si può irrobustire esternamente con quello che hai detto sopra. Però ho il sospetto che anche diluita molto quella vernice non penetri un granché, in quanto asciuga subito. Ma ne riparliamo nella discussione apposta.

@Mastrovetraio:
La forma della batterie, bassa e larga o alta e stretta, in certi casi è dettata dall'uso e dal posto in cui deve essere inserita.
Per le leghe la vedo così: al negativo c'è molta produzione di solfato di piombo, mentre al positivo molta formazione di biossido di piombo. Per cui necessitano due leghe differenti che non risentano di queste composizioni chimiche. La lega è solo per le griglie e i ponticelli, non per il materiale attivo, per quello serve solo il piombo.
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da Ferrobattuto » 6 mar 2013, 23:30

Grazie alla generosità e alla disponibilità di Mastrovetraio, che mi ha spedito un rotolone di quella meravigliosa fibra refrattaria, posso continuare questa discussione e completare il forno. Il rotolo in questione è questo:

Immagine

E' bianca e soffice, come del feltro da imbottiture, invece è una sorta di fibra refrattaria minerale che resiste ad alte temperature. Ha la consistenza della lana di vetro, con cui però non ha niente a che vedere. ;) E' piuttosto delicata, per cui si sfilaccia facilmente, e va trattata con cura.
Mastrovetraio nella mail che seguiva mi si è raccomandato di non respirarne le polveri, e io Obbedisco! per cui ho usato guanti e mascherina da verniciatore.
Si taglia molto facilmente con una semplice forbice.

Immagine

Ne ho ritagliate due strice con cui ho rivestito internamente il forno fatto con la bombola.

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Con un po' di "manipolazione" e molta delicatezza è andata a posto tutt'intorno.
Non avendo, almeno per ora, filo in nichel-cromo con cui fissarla, ho ripiegato su della rete elettrosaldata, resto di una gabbia per conigli ormai smessa.
Prendendo le misure con un po' di precisione, l'ho ritagliata, e con cautela inserita all'interno. Le misure sono tali che la rete preme la fibra contro il cilindro esterno, e le punte dei ferri con cui è fatta fanno da fermi, incastrandosi gli uni sotto gli altri. Le punte superiori sono ripiegate a tenerne ferma la sommità.

Immagine

Il crogiolo si inserice bene, lasciando un paio di centimetri tra lui e la fibra per il passaggio della fiamma del bruciatore.

Immagine

Vista d'insieme.

Immagine

A questo punto non resta che rimettere il coperchio, con il camino, al quale ho saldato quattro linguette per tenerlo centrato sopra il cilindro e un paio di maniglie per metterlo e toglierlo.

Immagine

Il coperchio serve, sia per non disperdere il calore, che per impedire che l'aria esterna venga a contatto col metallo fuso. Specialmente nel caso dell'alluminio l'ossigeno dell'aria è molto deleterio: produce un sacco di ossidi che galleggiano sul metello fuso sottostante e rischiano di cadere negli stampi. Il coperchio invece lascia circolare intorno al crogiolo solo i gas combusti, senza più l'ossigeno. Naturalmente il responso definitivo lo darà la prima fusione....
A questo punto non restava che provare il bruciatore dalla parte di sotto. Dopo pochi secondi che era acceso il fondo del crogiolo si è fatto rosso!

Immagine

La foto è ripresa da sopra il foro del camino. Sotto invece è dopo tolto il coperchio.

Immagine

Ho l'impressione che dovrò usare un riduttore di pressione..... :-/
Adesso stò facendo il supporto regolabile per applicarci il bruciatore, in modo da non doverlo reggere a mano. Appena fatto posterò le foto. :D
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da maxlinux2000 » 6 mar 2013, 23:39

CLAP CLAP CLAP!!!!

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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da eugenio61 » 7 mar 2013, 8:36

bellissimo,complimenti!!!!!!!!!!!! non vedo l'ora del seguito,ciao da eugenio61 (woot)

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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da mastrovetraio » 7 mar 2013, 10:14

Sono contento come un bambino. Hai fatto un bel lavoro ! Dovresti consumare molto meno gas. Se poi con il nichel/cromo riesci a coibentare anche la "campana" e magari regoli il tiraggio (basta un pezzo di refrattario a chiudere parzialmente l'uscita fumi) dovrai poi stare attento a non squagliare il crogiolo !!

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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da Bridge » 7 mar 2013, 12:15

Ottimo Ferro, ...come sempre del resto!.-

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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da Ferrobattuto » 7 mar 2013, 13:12

Oggi ho fatto qualche prova fondendo del piombo. Avevo un sacco di ritagli e rimasugli vari, per cui appena fatto il supporto del bruciatore ho messo su il crogiolo e ho provato. In effetti ho dovuto usare il riduttore di pressione, altrimenti rischiava di diventare tutto rosso. Cosa che è quasi successa in un momento di distrazione, e infatti quando ho estratto il crogiolo e versato il metallo fuso nella forma, si è formato immediatamente un velo di ossidi sopra la superficie. Finché il crogiolo stà dentro non si ossida niente, e se si regola bene la temperatura se ne forma pochissimo anche quando lo estrai.
Per ora sono solo prove, per prenderci pratica, poi vedrò di fare qualcosa di più "serio". :D
Alla fine oltre al riduttore, ho preferito usare anche la manopola di regolazione presente sul bruciatore, senza azionare la leva del "tutto aperto" per la fiamma massima. Per il piombo va bene così, per l'alluminio poi si vedrà.
Come avevo previsto il crogiolo col piombo è meglio non riempirlo, altrimenti poi non ci si fa a manovrarlo, con l'alluminio sicuramente sarà più leggero.
Per il piombo mi toccherà cominciare a "pensare" a qualche stampo...... ;)
Poi farò qualche altra foto, oggi non ne ho avuto il tempo. Tra l'altro pioveva e stavo sotto una tettoietta, col pericolo di schizzi d'acqua e di piombo fuso.....

@Mastrovetraio:
Si, in effetti, almeno per il piombo, si consuma molto meno gas, e si fa anche molto prima. Avevo pensato pure io di coibentare anche il coperchio, ma sicuramente mi servirà di più per l'alluminio.
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da Ferrobattuto » 7 mar 2013, 20:46

Non ci crederete ragazzi, ma sono riuscito a bruciare il crogiolo..... :blushing:

Immagine

No, non per la temperatura troppo alta, come diceva Mastrovetraio, no, ci sono stato attento, quello che mi ha fregato sono state delle vecchie piastre negative.... :devil:
Insomma, stavo approfittando del "giocattolo nuovo" per fondere e pulire un catino di ritagli, briciole, sgocciolature, ecc ecc di piombo, rimasti da prove precedenti. Fonderli e riunirli in lingotti, più facili da stipare e mantenere in vista di futuri utilizzi. Ho seguitato ad aggiungere materiale e colare nello stampo per un paio di lingotti (del peso di circa 5Kg....), poi si erano accumulate troppe scorie, ed allora ho aggiunto qualcos'altro e ho alzato leggermente la temperatura. Nel "qualcos'altro" c'era un gruppo di piastre negative, ancora attaccato al pettine di collegamento, perciò con un bel "malloppo" di piombo da fondere. Ho rimesso il coperchio per far aumentare un po' la temperatura, in modo da finir di fondere bene quanto rimaneva, e all'improvviso..... Fumata bianca dal comignolo!!! Abemus fusionem!!! (woot)
Di corsa ho abbassato la fiamma e tolto il coperchio, mentre di sotto gocciolava piombo fuso. Fortunatamente i fori si sono fatti più o meno al livello della superficie del piombo fuso, e non sotto, altrimenti...... :barf:
Estratto il crogiolo e versato il metallo liquido nello stampo, ho rovesciato il resto in una vecchia padella di alluminio, e ho visto due buchi.... :*(

Immagine

Ho riconosciuto la fumata per quello che era...... Vapore di zolfo..... E pure la puzza! (:) Infernale.
Infatti il coperchio all'interno è diventato tutto bianco.

Immagine

Questo conferma il fatto che se si aggiungono ritagli e truccioli di ferro nella fusione, lo zolfo si combina con questi e rilascia il piombo metallico. Peccato che stavolta il ferro se l'è preso dal crogiolo..... Se avessi avuto il crogiolo in materiale refrattario avrei potuto fare direttamente lì una riduzione. E' da tenere a mente per il futuro...... ;)
Un po' preoccupato, ho dato un'occhiata al rivestimento interno del fornello, e invece...... La fibra refrattaria di Mastrovetraio, non ha fatto una piega!!!!

Immagine

Dovrò rimediare un altro estintore..... :mrgreen: Meglio sarebbe qualcosa di più spesso, e meglio ancora un crogiolo di materiale refrattario, ma costano un botto! Poi trovarlo di quella misura..... Ci penserò su.
Comunque ho altri 3 lingottini, che sommati agli altri 7 fanno 10, per un totale di circa 50Kg di piombo.

Immagine

Poi ho ancora altrettanto peso circa in tubi e lamieracce varie, e poi almeno 5 o 600 Kg di batterie vecchie da riciclare.
Diciamo che un "primo nucleo" per un banco di accumulo ci uscirebbe fuori..... ;)
Devo solo rifarmi un crogiolo. :: )
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da maxlinux2000 » 8 mar 2013, 8:53

azz!! mi spiace!! :(

ma non si può fare un crogiuolo per il piombo+ossidi, usando la malta refrettaria?
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da Ferrobattuto » 8 mar 2013, 13:27

No, la malta refrattaria da sola si sbriciola, serve solo per legare i mattoni refrattari di un forno.
Almeno per quel che ne so io.....
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da Ferrobattuto » 8 mar 2013, 20:03

Con la temperatura lo zolfo è passato dal piombo al ferro, generando solfato di ferro. Probabilmente il solfato di piombo si è ritrasformato in piombo metallico, ma a discapito del ferro del crogiolo.
Il ferro del crogiolo si è rovinato, intorno ai buchi è corroso e assottigliato, non da più affidamento e probabilmente è cristallino. Mettere "pezze" saldate servirebbe a poco, posto che non si buchi di nuovo durante la saldatura, potrebbe cedere attorno.
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Re: Forno e crogiolo per metalli a basso punto di fusione.

Messaggio da marcobr » 1 ago 2013, 22:58

Questa discussione si è fermata sul + bello Aspettavo si parlasse della fusione dell'alluminio e di cosa si può fare con le fusioni in genere a parte stipare piombo per accumulare il tesoretto per la vecchiaia (che non sarebbe male ) Il mio ricambista ritira le batterie esauste quando compri la nuova e te la paga 2 € ma il piombo nella batteria fuso in lingotto vale di + ?

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