Energia sostenibile senza aria fritta

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Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da maxlinux2000 » 2 apr 2011, 9:59

È immaginabile un futuro prossimo senza combustibili fossili? Può una nazione avanzata utilizzare solo energie rinnovabili? Molti scienziati predicano la necessità di ridurre l’uso dei combustibili fossili per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera. E se questo non bastasse c’è chi pensa che il picco del petrolio sia ormai dietro l’angolo. E se anche non lo fosse condizioni economiche e geopolitiche potrebbero rendere questo combustibile molto costoso. Insomma, è il caso di porsi seriamente queste domande.

Prima o poi il petrolio finirà, ma sole e vento ci saranno ancora, per cui è opportuno investire in questa direzione. Spesso però ci si focalizza troppo sulla fattibilità economica dei vari metodi di produzione di energia mancando completamente il quadro generale. Si discute se l’eolico sia più o meno costoso del nucleare, ma ci si dimentica di chiedersi quanto vento c’è per far girare le pale e quanto uranio è rimasto sulla terra. Lasciamo quindi da parte per un attimo le considerazioni economiche: il costo di produzione di un kWh (kilowattora) varia a seconda del luogo, della legislazione, del mercato, della maturità di una tecnologia e così via. Dobbiamo invece porci una domanda più fondamentale: le limitazioni intrinseche (le leggi fisiche ad esempio, o la superficie disponibile in un paese) quali restrizioni impongono ai vari modi di produrre energia? In altre parole, anche ammettendo che produrre un kWh di energia eolica o solare sia gratis, quanta energia al massimo posso sperare di produrre?

Il progresso tecnologico e le diverse condizioni di mercato possono rendere competitiva una fonte energetica, ma non possono cambiare le leggi di natura: anche aumentando l’efficienza odierna dei pannelli solari non si può aumentare la quantità di energia solare che cade su un metro quadro. La turbina eolica più efficiente dipende comunque dalla velocità e dalla disponibilità del vento, e così via.

David MacKay è un fisico dell’Università di Cambridge. Irritato dalla vaghezza numerica e dalla mancanza di punti fermi che spesso contraddistingue le discussioni pubbliche sull’energia, MacKay si è seduto al tavolino e, armato delle leggi della fisica, ha stimato il potenziale teorico di tutte le principali fonti energetiche rinnovabili. Raramente discorsi scientifici quantitativi e ricchi di numeri arrivano sui media, che spesso invece danno più risalto a intellettuali e filosofi come Serge Latouche, il teorico della decrescita. Discutendo di energia e di consumi è invece obbligatorio partire dai numeri e dai dati accertati. Considerazioni politiche, economiche, sociali etc. sono benvenute e necessarie, ma non possono prescindere dai fatti e dalle leggi fisiche che, volenti o nolenti, regolano questo universo.

MacKay ha messo nero su bianco le sue stime e il suo libro Sustainable Energy – Without the Hot Air (Uit Cambridge 2008, ma scaricabile liberamente) sta cambiando il modo con cui si discute di questi temi, almeno in Gran Bretagna. MacKay è stato nominato recentemente Chief scientific advisor del dipartimento dell’energia e del cambiamento climatico del governo britannico con il compito di affinare le sue stime per costruire un percorso verso il cambiamento energetico della Gran Bretagna entro il 2050.

Vi consiglio vivamente, se il tema vi interessa, oltre che di leggere il libro (purtroppo per ora solo in inglese) anche di ascoltare questa sua conferenza tenuta all’Università di Harvard

Unità di misura e consumi

È molto difficile per il cittadino padroneggiare i numeri dell’energia senza avere dimestichezza con le varie unità di misura. Purtroppo misuriamo il petrolio in barili, la benzina in litri, le centrali elettriche in megawatt, ma tutte queste unità sono lontane dal quotidiano, dai nostri consumi e dai nostri sprechi. In più nelle discussioni pubbliche e sui media spesso si confondono energia e potenza, o si leggono unità di misura completamente prive di senso come il kW/h.

Il Kilowatt (kW) è una misura di potenza, cioè di energia prodotta (o consumata) in un certo intervallo di tempo. Se moltiplichiamo (non dividiamo) una potenza per un intervallo di tempo, ad esempio un’ora, otteniamo l’energia totale prodotta (o consumata, lasciamo perdere la questione che in realtà l’energia si trasforma): in questo caso un kilowattora (kWh = kW moltiplicato per 1 h). Vi confesso che quando leggo articoli, anche su questo sito, che parlano di energia, non appena trovo un errore così grossolano mi viene la voglia di smettere di leggere, e mi chiedo comunque che affidabilità possa avere un articolo scritto da chi mostra di non conoscere l’ABC dell’argomento. Come sosteneva Antonio Pascale nel suo articolo per Saturno di qualche settimana fa, dareste credito ad un articolo letterario che esordisce dicendo che Dante ha scritto il Decameron? No di certo. Ecco, per gli argomenti scientifici è la stessa cosa.

Conscio di questi problemi di comunicazione, MacKay per parlare di produzione o consumi energetici sceglie di usare un’unica unità di potenza “a misura d’uomo”: il kilowattora per giorno per persona (kWh/d per persona). Il cittadino europeo medio consuma 125 kWh/d. Possiamo visualizzare questo consumo “personale” in termini di lampadine: è come se ognuno di noi tenesse accese 125 lampadine da 40W per 24 ore al giorno. L’americano medio consuma il doppio: 250 kWh/d mentre il consumo energetico medio di un essere umano sulla terra è di 56 kWh/d.

Un kWh/d è anche grossolanamente la potenza che potremmo avere da uno “schiavo umano personale”, quindi se usiamo 125 kWh/d è come se avessimo 125 servitori alle nostre dipendenze.

Rinnovabili

Le fonti rinnovabili hanno solitamente una bassa densità per area. Hanno cioè bisogno di grandi superfici per poter ricavare grandi quantità di energia. MacKay analizza il fotovoltaico, i biocarburanti, le maree, il solare termodinamico, l’eolico, il geotermico e così via, e per ognuno stima la potenza prodotta in watt per metro quadro di superficie utilizzata. MacKay analizza anche, sempre dallo stesso punto di vista, la produzione da energia nucleare. E questo perché è difficile, per non dire impossibile, parlare di “sostenibilità” e di “autosufficienza” energetica se non si mettono sul tavolo contemporaneamente tutti numeri in gioco.

Consideriamo ad esempio l’energia eolica. I parchi eolici in zone ventose ad esempio producono 2 watt per metro quadro. MacKay calcola che se, realisticamente, si coprisse anche il 10% della superficie britannica, l’eolico non fornirebbe più di 20 kWh/d: un sesto del consumo energetico medio attuale. Le coltivazioni per biocarburanti forniscono 0,5 watt per metro quadro. Se tutta la superficie britannica ora dedita ad agricoltura (il 75% del totale) venisse sfruttata per produrre biomassa combustibile, otterremmo 24 kWh/d. Ben lontani dai 125 kWh/d. E non dimentichiamoci che dobbiamo pure produrre mele e zucchine! Con il fotovoltaico non siamo messi meglio, e MacKay mostra come riempire i tetti delle abitazioni di pannelli può certo fornire una percentuale importante del proprio consumo personale di energia elettrica, ma per incidere sul consumo energetico totale è necessario un utilizzo su larga scala di campi solari.

Implacabili i numeri mostrano come al livello attuale dei consumi britannici (e probabilmente di altri paesi densamente popolati come l’Italia) anche sommando eolico, solare, biocarburanti, idroelettrico e altre fonti rinnovabili non è possibile purtroppo sostituire i combustibili fossili. E che in ogni tipo di opzione le rinnovabili debbano occupare una frazione significativa della superficie di un paese come la gran Bretagna. E questo senza neppure considerare i costi economici e le svariate opposizioni alle diverse forme di produzione energetica. MacKay stima che in Gran Bretagna tenendo conto dell’opposizione sociale attualmente le rinnovabili non possano fornire più di 18 kWh/d per persona. Siamo quindi molto lontani da 125. Le alternative puramente numeriche sono quella di ridurre notevolmente i consumi oppure di utilizzare fonti energetiche con una alta densità di energia per metro quadro, come le centrali nucleari. Una opzione per i paesi ricchi potrebbe essere quella comperare energia prodotta all’estero, magari in un deserto dove si possono produrre fino a 20 watt per metro quadro.

“Ogni piccolo risparmio aiuta”

MacKay non è tenero verso la retorica del “ogni piccolo risparmio aiuta”.

“Non illudetevi. Per raggiungere il nostro obiettivo di eliminare i combustibili fossili le riduzioni nella domanda e l’aumento dell’offerta devono essere grandi. Non fatevi distrarre dal mito che “ogni piccolo accorgimento aiuta”. Se ognuno fa una piccola parte otterremo solo una piccola cosa. Dobbiamo fare molto. Ciò che è richiesto sono grandi cambiamenti nella domanda e nell’offerta.

“Ma sicuramente se 60 milioni di persone fanno un piccolo gesto, sommati tutti insieme non otterremmo qualche cosa di grosso?”

No. Questo “se tutti facessero” è solo un trucco moltiplicativo per far sembrare grande qualche cosa di piccolo.”

Certo, moltiplicando un piccolo risparmio per 60 milioni otteniamo un numero che sembra molto grande. Dopo tutto l’abbiamo ottenuto moltiplicando per 60 milioni! Purtroppo questi numeri, fuori dalla portata “umana”, li dobbiamo confrontare con numeri enormemente più grandi.

Consumi e soluzioni

MacKay non si limita a sfatare alcuni miti e a riportare sulla terra le discussioni a ruota libera sul futuro energetico, ma offre anche dei suggerimenti e delle possibili soluzioni. Uno ovvio è quello di ridurre i consumi poiché è più facile risparmiare un kWh che generarne uno. Prendendo però di mira i settori che più contribuiscono e non perdendosi in mille rivoli inconcludenti. Riscaldamento e trasporti consumano la maggior parte dell’energia. Preoccuparsi di tutti gli apparecchi in standby della casa può portare ad una rispettabile riduzione dell’8% del consumo elettrico casalingo (fonte IEA) ma non certo un contributo significativo rispetto al totale. È come pretendere di svuotare il Titanic con un cucchiaino.

In Gran Bretagna ben 40 kWh/d di quei 125 kWh/d sono attribuibili al trasporto su auto e altri 40 kWh/d al riscaldamento. È qui che ha senso cercare di aggredire i consumi energetici, non certo con l’autoproduzione del burro o del sapone, per dire ;-) , che possono essere attività gratificanti a livello personale (io ogni tanto faccio il burro) ma nulla più.

L’elettrificazione di tutti i trasporti ridurrebbe le emissioni di CO2 aumentando l’efficienza. Le auto elettriche moderne consumano 15 kWh per 100 km, mentre le auto a benzina dai 70 ai 90 kWh. Un treno ad alta velocità invece è efficientissimo: consuma solo 3 kWh per passeggero per 100 km se a pieno carico, “solo” il triplo di una bicicletta con il suo singolo kilowattora.

Per il riscaldamento degli edifici, a supplemento del solare termico, MacKay suggerisce un uso massiccio delle pompe di calore, anche queste funzionanti a elettricità, oltre alle misure per ridurre la dispersione termica.

MacKay non propende per nessuna tecnologia in particolare, ma sostiene che, con i numeri sul tavolo, ogni paese deve disegnare un piano energetico che copra totalmente i bisogni. A chi lo accusa di essere pro-nucleare lui risponde che è solo pro-aritmetica, e che i numeri parlano da soli.

Le sue stime possono essere rese più precise, ma il vero valore di questo approccio è nel mostrare un metodo per le discussioni pubbliche sulle scelte energetiche. “Numeri, non aggettivi” dice MacKay. “Qualsiasi discussione sensata sull’energia richiede dei numeri”. Lo scopo dichiarato di MacKay è quello di mettere in grado il pubblico di avere delle discussioni sensate sull’energia e di prendere decisioni informate. In Italia avremmo un gran bisogno di un approccio così. C’è qualche fisico che voglia adattare il libro di MacKay alla situazione italiana?

Ps: Una versione ridotta di questo articolo è apparsa sul numero 2 dell’11 Marzo 2011 dell’inserto Saturno. Ho voluto riportarla qua perché ancora in molti non sanno che nel sito potete trovare online alcuni articoli pubblicati sull’inserto.

Dario Bressanini

Articolo tratto da:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03 ... ta/100774/
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da mastrovetraio » 2 dic 2012, 21:11

Più che le risorse del pianeta, mi preoccupa la quantità degli umani che lo abitano. Mi spiego. Se metti 10 galline in 100 mq saranno felici. Se negli stessi 100 mq ce ne metti 1000 creperanno tutte, anche se gli dai da mangiare e da bere in abbondanza, perchè si ammaleranno, o meglio si ammalerà una gallina, il giorno dopo 10, il giorno dopo tutte. Oltre ad essere troppi, gli umani fanno cose geniali come maxiallevamenti di maiali, e per non farli crepare li rimpinzano degli stessi antibiotici che usano loro, convertendo di fatto gli allevamenti in fabbriche di armi biologiche. Salute !!!

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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da maxlinux2000 » 2 dic 2012, 22:11

... sulla terra credo si possano vivere tranquillamente anche 100 miliardi di persone... il problema è che tutti vogliono vivere in centro del paese, e i figli non allontanarsi a più di 10km dalla casa dei genitori :)

in africa per esempio ci sono vastissime zone da popolare, previa bonifica e costruzione di acquedotti ovviamente.
Poi ci sarebbe anche tutto il sudamerica... tanto per dire il solo brasile è grande come l'europa intera :)
Il nordamerica potrebbe ospitare almeno 5 miliardi di persone pur conservando ampi territori da coltivare.

insomma, il 90% del pianeta è disabitato e quando sará necessario le zone che attualemente consideriamo desertiche o steppose saranno bonificate.

Tanto per dire... il territorio attualemnte desertico della Libia, 2000 anni fa era il granaio dell'impero romano... cosa è cambiato? Semplicemente i romani avevano fatto acquedotti che sono rimasti in funzione per secoli.... poi con la caduta dell'impero e l'incuria dell'uomo, ha permesso l'avanzata del deserto.... ma la situazione è perfettamente reversibile in caso di necessità.... certo, i costi finanziari sono ingentissimi e il ritorno economico ci sarebbe solo 100 anni dopo, ma ripeto... in caso di necessità, si fa questo e altro.
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da Ferrobattuto » 3 dic 2012, 13:32

Mi spiace contraddirti, ma accurati studi scientifici hanno dimostrato che per vivere con l'agricoltura e l'allevamento naturali e rispettare l'ecologia il numero massimo di abitanti umani sulla terra NON dovrebbe eccedere il miliardo di persone........ 500-700 milioni sarebbero un numerop perfetto.
La situazione che prospetti tu, Offgrid, significherebbe vivere accatastati gli uni sugli altri come nelle grandi città, ossia trasformare il mondo in una unica grandissima città sovraffollata, coi risultati che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: intolleranza e violenza gratuiti. Mancanza di "spazio vitale". Che non significa solo giardinetti pubblici e verde urbano, ma agricoltura naturale estensiva, allevamento naturale allo stato brado, foreste per la riproiduzione di tutta la fauna mondiale e il ricambio di ossigeno naturale. Rispettare il mondo e la fua ecologia.
L'alternativa è quella che vediamo: allevamenti in batteria, OGM, ormoni artificiali, pesticidi, edulcoranti e additivi alimentari artificiali ecc ecc. E' un orrore già così....
Ma non c'è problema: il ciclo ecologico naturale rimetterà tutto a posto, primao poi, come succede quando c'è eccedenza di predatori in un territorio, alla fine scarseggiano le prede e i predatori muoiono di fame e si uccidono tra di loro.
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da mastrovetraio » 3 dic 2012, 14:12

Ferrobattuto ha scritto:Mi spiace contraddirti, ma accurati studi scientifici hanno dimostrato che per vivere con l'agricoltura e l'allevamento naturali e rispettare l'ecologia il numero massimo di abitanti umani sulla terra NON dovrebbe eccedere il miliardo di persone........ 500-700 milioni sarebbero un numerop perfetto.
La situazione che prospetti tu, Offgrid, significherebbe vivere accatastati gli uni sugli altri come nelle grandi città, ossia trasformare il mondo in una unica grandissima città sovraffollata, coi risultati che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: intolleranza e violenza gratuiti. Mancanza di "spazio vitale". Che non significa solo giardinetti pubblici e verde urbano, ma agricoltura naturale estensiva, allevamento naturale allo stato brado, foreste per la riproiduzione di tutta la fauna mondiale e il ricambio di ossigeno naturale. Rispettare il mondo e la fua ecologia.
L'alternativa è quella che vediamo: allevamenti in batteria, OGM, ormoni artificiali, pesticidi, edulcoranti e additivi alimentari artificiali ecc ecc. E' un orrore già così....
Ma non c'è problema: il ciclo ecologico naturale rimetterà tutto a posto, primao poi, come succede quando c'è eccedenza di predatori in un territorio, alla fine scarseggiano le prede e i predatori muoiono di fame e si uccidono tra di loro.

Concordo fino all'ultima virgola. E rilancio. Ho una nipotina (acquisita, non per questo meno amata) che ha la malattia di Lyme ovvero un orrore senza rimedio. Che è un'arma da guerra biologica USA sfuggita al controllo. Fate una richerchina se avete voglia,vale la pena. Ed ogni paese ha il suo arsenale, è "l'atomica dei poveri" Di conseguenza, io arrivo a ipotizzare che il "potere", quello vero, quando e se l'economia arriverà al punto di generare una rivoluzione mondiale avrà pronti i "vaccini" per eliminare una grossa percentuale dellla popolazione

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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da maxlinux2000 » 3 dic 2012, 15:25

Gli studi "scientifici" li uso come carta igenica, perché quando si tratta di argomenti sociali e politici, dicono SEMPRE quello che vogliono i paganti, ovvero il gruppo o lobby di pressione di turno.

Riguardo agli OGM... anche li dipende da che cosa si intende per OGM.... se si tratta di aggiungere un gene di una pianta resistente per esempio agli allagamenti al frumento o al riso, per poter salvare il raccolto, non ci vedo niente di male.
Se invece si rende una pianta resistente ad un determinato pesticida atomico per poter creare una sorta di monopolio... allora non ci siamo proprio.

Cosa mi fa pensare che ci sia moltissimo spazio? La semplice densità di popolazione dell'africa, della russia, del sud america! è veramente bassa, e si tratta per lo più di steppe semidesertiche, eppure negli stessi luoghi si trovano rovine a volte colossali che dimostrano che l'uomo ci prosperava un tempo....
Basta portare l'acqua e il deserto si converte in un giardino... come fanno in israele per esempio. Israele è campione di produzione agricola, mentre i loro vicini a malapena sopravvivono... la tecnologia se ben usata non è affatto negativa.

Dal mio punto di vista l'ideale sarebbe tutta una rete di paesi da 10-20.000 abitanti, distanti una decina di km l'uno dall'altro in modo da formare una rete che possa coltivare queste enormi aree disabitate.

Attualmente queste aree steppose non vengono coltivate perché non c'è ne volontà politica ne commerciale per farlo.
Il mercato protegge se stesso e cerca stabilità... il che significa anche proibire l'ingresso di nuova concorrenza.

Immaginiamo per un attimo che improvvisamente arrivino sulla terra degli alieni, umani come noi, che in pace vogliano semplicemente commerciare con alimenti e prodotti semplici o di bassa tecnologia.... come la prenderebbero i mercati nostrani? :mrgreen:

Oppure.. immaginiamo che improvvisamente la pace regni sovrana in tutta l'africa e che in un decennio riescano a bonificare le savane rendendole fertili campi di grano.... come reagirebbero gli altri mercati?

La Cina, pochi anni fa, ha dichiarato che se l'europa non avese comprato molti prodotti cinesi, gli avrebbe dichiarato guerra militare... pensate che stesse scherzando?

No, il buonsenso mi dice che tutti gli studi fatti dai sociologi, antropologi, politici ecc, sono atti a mantenere gli equilibri attuali, e quindi come conseguenza fare in modo che le città siano sempre più sovraaffollate.

Del resto chi andrebbe ad abitare in africain questo momento? Che garanzie civili ci affrono? nessuna... ma se ci fosse la volontà politica non sarebbe semplice far fare piazza pulita dei vari briganti e pirati moderni, all'esercito?
Poi si affida il territorio ripulito alla polizia in modo che mantenga la criminalità in termini accettabili.... a a noi occidentali e orientali non interessa affatto. Tenere semispopolate queste enormi aree, significa proteggere il mercato attuale.

Facciamo un caso contraio.... che domani si scopra che lo Stargate esiste e che dall'altra parte c'è un'altra terra vergine da popolare.... pensate che i mercati e i governi permetterebbero a molta gente di andarsene, facendo cosí crollare la domanda di prodotti e servizi?

Queste cose erano possibili e tollerabili nei secoli scorsi, ma all'epoca il sistema finaziario poggiava sul sistema aureo (oro e argento) ed inoltre non esistevano multinazionali... ogni stato era potenzialmente in guerra con il vicino quindi non potevano formarsi coalizioni... o lobby per definirlo con un termine atuale.
Oggi, che usiamo carta identica di alta classe come moneta al posto dell'oro, il sistema è diventato particolarmente instabile, quindi se il vicino starnuta, in tutti i paesi arriva un terremoto finaziario.

Due secoli fa se avessero fatto esplodere il centro del potere di uno stato come l'attuale america pensate che il resto del mondo avrebbe avuto qualche problema?

..No, oggi abbiamo la tecnologia e la potenza per trasformare la terra in un giardino, ma non vogliamo ne possiamo farlo per non provocare altre guerre mondiali.
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da Ferrobattuto » 3 dic 2012, 20:20

Il mondo è bello perché vario..... Soprattutto nelle idee e nei modi di guardarlo. :mrgreen:
La Terra era già un giardino, senza che l'Uomo cominciasse a metterci le mani pretendendo di migliorare quello che Nostro Signore aveva già fatto.
Mhà, lasciamo perdere...... :(
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da mac-giver » 3 dic 2012, 21:52

mah.. io penso che l'uomo è un elemento della natura stessa, come un ape,una rosa,una sequoia, un cactus..abbiamo sempre funzioni di interazione con essa, il rispetto verso la natura è il rispetto verso noi stessi, e quando non la rispettiamo abbiamo fatto solo un torto a noi stessi.. per quanto riguarda le risorse condivido con Off, abbiamo un pianeta esageratamente ricco, il corrotto sfruttamento di tale ricchezza globale peggiora la vita dei molti rendendoli schiavi di risorse falsamente limitate..

le piccole comunità, (come può essere anche questa qui di offgrid) capiscono questo e si danno da fare in modo autarchico per potersi salvare dalla schiavitù di quelle risorse, è utopistico pensare che la massa delle grandi città possa smanettare come noi che abitiamo nella maggior parte in campagna..

ben venga la diversità di azione e pensiero, che è quella che ha fatto sempre andare avanti questo mondo, fino a che un bel giorno un vulcano incazzato o un asteroide gigante non faccia un reset completo per far ricominciare il ciclo di nuovo e con altre forme di vita.. :: )
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da maxdef » 4 dic 2012, 9:07

...io sono dell'idea che già adesso siamo in troppi,ci siamo già mangiati in un paio di secoli o poco più, quasi tutte le risorse del mare che apparivano come infinite,l'agricoltura moderna, figlia del petrolio, ha permesso una popolazione mondiale in crescita esponenziale,ma ha sfruttato una fertilità residua immagazzinata in milioni di anni rendendo vasti territori sterili e salinizzati,anche i vasti territori che sembrano disabitati e potenzialmente utilizzabili spesso hanno delicati equilibri e non sopportano l'opera dell'uomo industrializzato,il rischio è di fare su scala mondiale quello che fecero i Norvegesi intorno all'anno 1000 d.C. quando colonizzarono la Groenlandia"terra verde"dopo poco scoprirono che l'agricoltura e l'allevamento che veniva praticato in Europa non era compatibile con quelle terre e queste pratiche portavano la distruzione totale del delicato terreno fertile accumulato in milioni di anni,il risultato fu che quelle colonie, per la forte erosione che ne conseguì, fecero una bruttissima fine complice anche una nuova oscillazione del clima verso un periodo più freddo.Questo invece non intaccò le colonie di Inuit che abitavano e vivevano con un approccio diverso la stessa terra e che continuarono ad abitare anche durante la piccola glaciazione....ma poi fondamentalmente, perchè ci dovremmo per forza espandere a discapito di tutto il resto noi che siamo l'unico animale che può fare una scelta? :: )

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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da mastrovetraio » 4 dic 2012, 10:49

In natura le specie animali sacrificano il singolo per il benessere del gruppo/branco/comunità. Gli umani sacrificano comunità intere in favore del singolo interesse. Siamo una specie aliena in grado di consumare molto più di quanto rendiamo. Qualunque animale dà e toglie qualcosa alla madre terra, gli umani la stuprano.

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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da mac-giver » 4 dic 2012, 10:53

nivamax ha scritto:ma poi fondamentalmente, perchè ci dovremmo per forza espandere a discapito di tutto il resto noi che siamo l'unico animale che può fare una scelta? :: )


perchè non puoi proporre un programma di controllo nascite, quindi l'espansione è per forza di cosa dovuta al nostro messaggio biologico interno.. "prolificare" ergo, ottimizzare spazi e risorse con politiche di sfruttamento non corrotte ed eque..

il problema non è l'espansione, (che non puoi fermare, se no ti ritrovi nel giro di poche generazioni con troppi anziani e pochi giovani) il problema è il come questa espansione viene gestita..
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da maxdef » 4 dic 2012, 12:03

...e no,"prolificare" è un messaggio biologico adatto ad animali allo stato naturale,dove poi la natura con le sue regole ottimizza e gestisce,noi siamo animali ormai fuori da quei meccanismi e possiamo e dobbiamo trovare un sistema diverso che non siano carestie, guerre,epidemie, ecc ecc

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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da mastrovetraio » 4 dic 2012, 12:21

perchè non puoi proporre un programma di controllo nascite, quindi l'espansione è per forza di cosa dovuta al nostro messaggio biologico interno.. "prolificare" ergo, ottimizzare spazi e risorse con politiche di sfruttamento non corrotte ed eque..

il problema non è l'espansione, (che non puoi fermare, se no ti ritrovi nel giro di poche generazioni con troppi anziani e pochi giovani) il problema è il come questa espansione viene gestita..

Parole esatte, che rispecchiano la realtà. Ma bisogna tener conto anche di altre realtà. 500 anni fa, che a noi sembrano tanti ma sono un nulla comparato con l'età dell'ecosistema in cui viviamo, la vita media era sui trentanni, chi nasceva con un problema (anche piccolo) moriva, e ogni tanto arrivava qualche epidemia o calamità naturale a rinvigorire il genere umano. Per farla breve, gli umani si stanno "eternizzando", non hannopiù nulla a che vedere con la natura. In altri tempi una bella gnocca avrebbe scelto il più forte, ora cerca il portafoglio più pingue. E forse è questo che mi addolora di più ;)

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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da mac-giver » 4 dic 2012, 12:42

nivamax, non siamo assolutamente fuori dai quei meccanismi.. raccontalo ad una donna che si avvicina ai 40 senza aver ancora avuto figli e senti cosa ti dice..

se qualcuno "piu evoluto" decide di non farne perchè già siamo troppi, è una goccia nel mare e non fa testo..

in generale non è così e non lo sarà mai..

controllare le nascite significa poi controllare le vecchiaie.. che non dovrebbero durare troppo a lungo.. e ci vuole poco a finire in programmi di riduzione degni di un film dell horror..

la natura deve fare il suo corso e noi siamo parte di essa, e faremo il nostro corso in base all nostro istinto coadiuvato dall'esperienza..
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da Ferrobattuto » 4 dic 2012, 13:31

mac-giver ha scritto:.....la natura deve fare il suo corso e noi siamo parte di essa, e faremo il nostro corso in base all nostro istinto coadiuvato dall'esperienza..

Appunto..... perciò inutile scaldarsi troppo sull'argomento: a breve le risorse saranno al limite, se già non lo sono, e il più piccolo squilibrio, la più piccola "spintarella", ci catapulterà nel baratro, e la Natura avrà ripristinato gli equilibri. La "spintarella" potrà essere anche piccola, anche banale, basta un inverno particolarmente freddo, o un blackout prolungateo e abbastanza esteso, una temporanea mancanza di carburanti, magari data da uno sciopero, quisquilie, insomma. Dopotutto il nostro Mondo è un'isoletta nel mare del Cosmo, su cui superficie e risorse sono di una quantità "finita", per quanto a noi possano sembrare grandi, per cui i predatori che sono all'apice della catena delle risorse, ossia noi, appena rotti gli equilibri a causa dell'esuberanza del numero, periranno in gran quantità per le solite cause. Lo sono le guerre in giro per il mondo per accaparrarsi le risorse minerali necessarie alla tecnologia e il petrolio, le guerre agroalimentari portate avanti dalle multinazionali (Monsanto & Company....) con gli OGM, che uccidono le coltivazioni autoctone e rendono schiavi i Paesi del terzo mondo in quanto dipendenti dalle forniture occidentali, lo sono le guerre dei medicinali, che ci impongono dai media con le paure per epidemie che fin'ora sono state solo sui giornali e in TV, sponsorizzando vaccini e rimedi "miracolosi" che di miracoloso hanno soltanto il guadagno per chi li produce.
Non c'è problema, basta saper aspettare.....
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da maxlinux2000 » 4 dic 2012, 13:39

béh... se parliamo di sovrapopolazione, allora siamo proprio fuori strada. Tra meno di 150 anni, la "razza" bianca sará ridotta ai minimi termini. Il nostro mondo occidentale sta morendo di vecchiaia. Nel 2050, la maggior parte dei nati negli anni 60 sará morta di vecchiaia, nel 2080, la popolazione occidentale sará ridotta al 30% della attuale.
Non facendo figli ci siamo condannati....e purtroppo non c'è più rimedio. Anche se improvvisamente tutte le donne in etá di procreazione si mettessero a sformare 4 figli a testa, non potremmo contrastare il tread che abbiamo intrapreso.

Vabbè... meno male che non c'è solo la "razza" bianca

Del resto nessuno di noi sente nostalgia dei nostri fratelli di neanderthal.... bianchi di pelle, con i capelli rossi, molto forti, con ossatura più robusta della nostra, e con scatola cranica più grande della nostra.
Li abbiamo persi da poco in termini geologici, eppure la vita umana è proseguita lo stesso, anche se con altre forme, e proseguirá con altre varietá umane.


Metto tra virgolette "razza" perché noi homo sapiens sapiens, siamo tutti parente stretti el raggio temporale di 3000 anni, secondo le ultime scoperte scientifiche nello studio dell'ADN a livello mondiale.
Quindi, secondo queste scoperte, 3000 anni fa io (e tutti noi) e un maori della nuova zelanda, abbiamo avuto un genitore comune.


riguardo agli OGM... ce ne sono di due tipi... quelli buoni, che prendono una varietà di alimento normale e la rendono resistente a quache problema di una determinata zona... per esempio in africa esiste "l'erba del demonio"... una specie di graminacea che succhia la linfa dalle altre piante... quindi il grano cresce sano e bello, ma prima del raccolto, muore a causa di quest'erbaccia.
Hanno quindi aggiunto un gene al grano, che tiene a bada questa piaga e permette di coltivare terreni che altrimenti sarebbero inutilizzati e semiaridi.

Non so cosa vi dicono in italia, ma in europa sono 10 anni che mangiamo OGM in questo senso... forse in italia non ve lo dicono, oppure vi trattano con i guanti :)

Qui in spagna secondo le direttive europee. il 30% del grano è ogm, ma anche in francia, germaia, ecc.
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da maxdef » 4 dic 2012, 13:59

...razza bianca o no presto avranno comunque a che fare sempre con gli stessi limiti e il risultato non cambierà se non cercheranno un equilibrio

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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da Ferrobattuto » 4 dic 2012, 15:36

Fin'ora quì in Italia gli OGM erano proibiti, ultimamente purtroppo..... Quì non posso parlar male del Governo, ma......
Grazie, no, anche se "buoni" come dici tu, preferisco gli alimenti "antichi", "naturali", anzi, stò cercando semi autoctoni già da tempo, stò eliminando per quanto possibile varietà di frutta ibride o "nuove", preferisco mangiare frutta "piccola e brutta", insomma quella che cresce da sempre nella zona. L'unica eccezione sono i Kiwi, ma non sono OGM, sono semplicemente importati.

A proposito: qualcuno ha dei semi di granturco "naturali"? Di quelli che si possono riseminare tutti gli anni? Quelli che coltivavano i nostri nonni insomma, e coi quali si facevano la polenta tutti i giorni...... ;)
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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da calcola » 4 dic 2012, 17:56

In tutti gli ecosistemi vi è un numero massimo di individui di ogni specie che può sopravvivere, è il concetto di capacità portante. La specie umana, fino ad ora, è sempre riuscita a modificare la natura al fine di aumentare la capacità portante dell'ambiente per la sua sopravvivenza. Ciò è stato ed è ancora possibile solo grazie ad un enorme consumo di combustibili fossili, la produzione di fertilizzanti e la lavorazione dei suoli sono degli esempi di questa dipendenza. Di fatto anche se in modo derivato mangiamo petrolio. Cosa accadrà quando le riserve di petrolio si avvicineranno alla fine è facile immaginarlo. Come sempre non è solo un problema di spazio, ma principalmente di riserve, materiali ed energetiche. In qualunque curva di crescita di esseri viventi vi sono quattro fasi, la latente, la crescita esponenziale, la fase stazionaria e ... la decrescita. Alla fine la natura ha sempre la meglio, un nuovo equilibrio lo trova, sempre che i danni fatti e che continueremo a fare a questo nostro pianeta non pregiudichino in modo irreversibile ogni futuro.

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Re: Energia sostenibile senza aria fritta

Messaggio da maxlinux2000 » 4 dic 2012, 18:43

Ferrobattuto ha scritto:...

A proposito: qualcuno ha dei semi di granturco "naturali"?



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