il calo del prezzo del petrolio..

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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da Dolomitico » 10 gen 2015, 20:32

Ferrobattuto ha scritto:....E comunque io a tutta questa "abbondanza futura" di petrolio, NON ci credo..... Staremo a vedere.


E' una cosa che faccio fatica anch'io a capire,non cè dubbio che quello che abbiamo discusso sia inerente al petrolio economico,il petrolio da scisto non fa parte di tutto questo,e cmq i dati sui gacimenti tradizionali sono alquanto chiari,non si sa semmai se ci sono dei giacimenti conosciuti e tenuti lì in attesa di tempi migliori.
Sicuramente il petrolio americano ha cambiato gli equilibri in gioco,ma anche la crisi ha ridotto di molto il consumo.
Il problema è capire nel mare di informazioni che si hanno quali sono vere e quali no.
UNa cosa secondo me si è capita,petrolio normale o no,si è visto che le nostre economie con il petrolio a 100 dollari al barile fanno fatica non poco a viaggiare come facevano prima,questo è un dato di fatto,in questi anni ho visto molte cose cambiare nei costumi generali,risparmio e ottimizazione.
Anche dove lavoro molti operai hanno rimpiazzato l'auto con la corriera,e la cosa si sta ampliando.Quindi ogni giorno molte auto in meno sulle strade,rimpiazzate da una o due corriere.
Questo è un dato di fatto.
Non so quanto durerà il prezzo cosi basso,ma non credo neanch'io duri per molto,a meno che le economie non si riprendano e quindi la domanda sia continuamente in calo.
Sarebbe da stolti proprio adesso abandonare le rinnovabili per una cosa che potrebbe essere un fuoco di paglia.

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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da Ferrobattuto » 10 gen 2015, 21:02

Dolomitico ha scritto:.....Sarebbe da stolti proprio adesso abandonare le rinnovabili per una cosa che potrebbe essere un fuoco di paglia.

Quoto in pieno. Ma è quello che "l'inerzia economica delle multinazionali petrolifere" vorrebbe che facessimo. Poi alla fine se va tutto a scatafascio chssene importa, i capitali loro li hanno incamerati.

mac-giver ha scritto:......il problema è solo e sempre nelle città.. magari ripensarle sarebbe la soluzione..

Per come la vedo io le grandi città sono ormai dei "dinosauri costretti all'estinzione". Anche in questo caso c'è la fortissima "inerzia sociale e storica" ad impedirne lo smembramento. C'è un gran numero di persone, in aumento, che sceglie di andare a vivere in provincia. Se i nostri politici e sociologi fossero lungimiranti saprebbero coglierne le avvisaglie e prendere i provvedimenti giusti. Niente urbanizzazione selvaggia delle campagne, leggi e regolamenti a favore delle piccole comunità, ma concentrate nei centri, ecc ecc..... Campagne pulite e coltivabili attorno, proprio come si faceva una volta. Con la tecnologia e le telecomunicazioni attuali sarebbe fattibilissimo. A questo punto sarebbe certamente facile possibile e remunerativo il teleriscaldamento (in Unione Sovietica si fa da decenni.....) e le altre soluzioni che dici.
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da Dolomitico » 11 gen 2015, 15:43

Ferrobattuto ha scritto: Ma è quello che "l'inerzia economica delle multinazionali petrolifere" vorrebbe che facessimo. Poi alla fine se va tutto a scatafascio chssene importa, i capitali loro li hanno incamerati.


Tempo fa ti avrei risposto che ero assolutamente d'accordo. :P però ho scoperto con il tempo che nessuno è immune dalle conseguenze,guarda i tedeschi,hanno l'economia più stabile,ma hanno involontariamente sfasciato il mercato europeo con la loro austerità.
Idem con il petrolio,una volta scottati dall'acqua calda poi si ha paura di quella fredda.
Abbiamo visto tutti cosa significa un rincaro improvviso del petrolio,è un precedente,non so chi è il pazzo che adesso si metterebbe a comprarsi un'auto di grossa cilindrata per una cosa transitoria,e per transitoria posso anche intendere un paio d'anni.
Ora che si vedranno gli effetti di questo calo ci vorrà molto tempo,per qualche euro in meno al benzinaio non mi cambia la vita,ovvio che mi sta bene,ma so benissimo che questi per qualche scusa mi faranno di nuovo la sorpresina del rialzo.
Ormai l'economia ne ha troppo risentito del prezzo cosi alto,che non mi aspetto grossi cambiamenti,però se fossi al governo adesso riempirei tutto il possibile,dai serbatoi terrestri alle petroliere all'ancora,visto il prezzo basso non so se solo gli speculatori fanno scorte o anche i governi ne approfittano un pò.
Il vecchio proverbio delle vacche grasse e delle vacche magre non lo ricorda più nessuno? :P

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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mac-giver » 12 gen 2015, 14:18

un bel riassuntino di cosa la speculazione è capace di fare.. :cry:

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AB85zWbC


Il petrolio sembrava intento a cercare un equilibrio intorno a 50 dollari al barile. Ma all’improvviso le vendite sono ricominciate, spingendolo a livelli che non si vedevano da aprile 2009: 48,90 $ per il Brent e 47,16 $ per il Wti.

A riaccendere il nervosismo sul mercato potrebbe aver contribuito un rapporto di WoodMackenzie, basato sull’analisi di oltre 2.200 giacimenti:  se il valore del greggio scendesse a 40 $ - afferma la società di consulenza, considerata molto autorevole nel settore - solo l’1,6% della produzione mondiale, ossia 1,5 milioni di barili al giorno, subirebbe perdite operative. Non solo. «Se la produzione è cash negative non significa necessariamente che sarà fermata», rincara la dose WoodMackenzie.



Gli impianti di trivellazione attivi negli Usa sono ormai il faro principale dei mercati petroliferi, che infatti si sono rianimati sul finire della seduta, grazie alla pubblicazione delle statistiche di Backer Hughes: oltre Oceano i “drilling rigs” sono scesi di 61 unità questa settimana, la frenata più netta dal 1991, riducendosi a 1.421 contro un record di 1.609 a metà ottobre.

Il petrolio ha comunque concluso in ribasso anche questa settimana, la settima consecutiva, perdendo oltre il 10 per cento. Un ulteriore scrollone che sta riportando il mercato nelle condizioni ideali per ricominciare un accumulo di scorte a fini speculativi, simile a quello che si verificò nel 2009. Il contango, ossia lo sconto del greggio per consegna immediata rispetto a quello a futuri, si è infatti ampliato a livelli sufficienti a garantire un profitto sicuro semplicemente “conservando” i barili per qualche mese: il Brent per agosto costa oltre 6,5 $ in più rispetto a quello per febbraio, abbastanza da coprire i costi di stoccaggio secondo gli analisti.

Per la prima volta dal 2009, inoltre, non è solo il greggio ad essere in contango, ma tutto il comparto petrolifero, compresi i carburanti: una situazione che potrebbe accrescere ulteriormente le scorte di benzina, diesel e altri prodotti raffinati, che nel maggior terminal europeo, quello di Amsterdam-Rotterdam-Anversa (Ara), sono già ai massimi da tre anni e mezzo, per effetto dei consumi bassi e dei margini di raffinazione finalmente appetibili.

Gli armatori stanno già assistendo ad una corsa per accaparrarsi petroliere da traformare in stoccaggi galleggianti. Secondo la società greca Dynacom Tankers sul mercato attualmente ci sono richieste per almeno 20 milioni di barili di capacità, mentre fonti Reuters rivelano che proprio in questi giorni diverse società, tra cui Vitol, Trafigura e Shell, hanno sottoscritto contratti di 12 mesi, con opzione di stoccaggio per petroliere di grandi o addirittura grandissime dimensioni, come le Ultra Large Crude Carriers, capaci di trasportare oltre 3 milioni di barili di greggio. Accontentandosi di navi vecchie avrebbero strappato noli di favore: meno di 40mila $ al giorno per una Vlcc (Very Large Crude Carrier) contro i circa 100mila tuttora richiesti sul mercato spot.

[dropshadow=blue]La speculazione nel 2009 venne praticata in modo tanto diffuso che a un certo punto arrivarono ad esserci oltre 100 milioni di barili di greggio “parcheggiati” in mare, più di quanto il mondo intero ne consumi in un giorno. [/dropshadow] :wacko: Si rivelò anche molto redditizia: le 5 maggiori società di trading di petrolio fecero profitti record quell’anno e per alcune major, come Bp, l’attività fornì un sostegno non indifferente al bilancio.

Stavolta il piatto potrebbe essere meno ricco, considerato che i noli non sono crollati come allora e che il contango non ha (ancora) assunto dimensioni altrettanto grandi. L’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) un mese fa ha comunque avvertito che nel primo semestre 2015 le scorte petrolifere potrebbero aumentare di 300 mb, mettendo a dura prova la capacità di stoccaggio a terra. Gli analisti di Jbc Energy ritengono d’altra parte che solo gli “stoccaggi galleggianti” saranno tra 30 e 60 milioni di barili entro luglio. Attualmente circolano stime intorno a 12-15 mb.
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da Ferrobattuto » 12 gen 2015, 19:24

Se una de 'ste baracche galleggianti si sfascia o va a fondo, sai che disastro...... E poi la pirateria mica c'era solo nel '700! ^_^
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mac-giver » 13 gen 2015, 11:13

oggi altro crollo..

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=ABu0c5cC

Andamento volatile per le Borse europee. Sui listini, che continuano ad essere molto volatili, incide sempre la variabile petrolio. L’oro nero, in mattinanata, in Asia ha aggiornato i nuovi minimi da metà marzo 2009, sia per quanto riguarda il greggio statunitense qualità Wti (a 44,43 dollari al barile) che per il petrolio del Mare del Nord (45,23). In Europa il Wti quota in calo del 3,41% a 44,50 dollari al barile e l’analoga consegna di riferimento sul Brent scambia in calo del 4,20% a 45,44 dollari.

L’andamento oggi è, tra le altre cose, conseguenza delle dichiarazioni del ministro dell’energia degli Emirati Arabi Uniti. Suhail Mzroui, parlando in un forum ad Abu Dhabi, ha sottolineato che l’Opec non è più in grado di «proteggere il prezzo del petrolio». C’è stata «una sovrapproduzione di greggio. In particolare da quello di scisto (il fracking statunitense) e questo deve essere corretto». Si tratta, ovviamente, di affermazioni che hanno indotto (almeno in giornata) ulteriori vendite.

Va peraltro ricordato che, a questi livelli di prezzi, diversi Paesi esportatori hanno seri problemi di sostenibilità dei propri conti pubblici. Secondo quanto risportato dal Wall Street Journal la Libia, ad esempio, ha un prezzo di break even al barile di 184,1 dollari. Quello del Venezuela è di 117,5 mentre per la Russia sono problemi al di sotto di 98 dollari. La Norvegia è quella che, invece, può sostenere il più basso prezzo di petrolio: 40 dollari al barile.

ora mi chiedo.. se ci fosse una manovra speculativa in atto.. ossia.. compro compro compro ora che è basso .. il prezzo dovrebbe alzarsi.. no? :huh:



.
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da Ferrobattuto » 13 gen 2015, 13:32

Mhà..... A me sembra che si stanno comportando come chi svende fondi di magazzino per cessare l'attività...... Capisco perfettamente che non è lo stesso caso, ma il comportamento è quello.
È un po' come dire: "Ragà, ho 10.000 magliette invendute, invece che a 1,10 € ve le dò a 45 centesimi , basta che mi svuotiate il magazzino". I magazzini sono più di uno e si fanno concorrenza, ma c'è chi può e chi non può.
Certo che come comportamento è strano..... In passato si sono sempre messi daccordo per mantenere il prezzo, adesso invece sembra che stiano litigando.
Peccato che per noi quì in Italia sul carburante ci gravano così tante di quelle tasse che il prezzo varia di una minima percentuale, e se proprio il prezzo del greggio dovesse scendere a livelli da "mercatino" le differenze lo Stato le accorperebbe nelle accise (come già fatto in passato.....).
Immagino come stiano aumentando i consumi dei carburanti negli SU..... Forse è una manovra per rilanciare in qualche modo la loro economia.
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mac-giver » 13 gen 2015, 15:12

io su tutta sta cosa rimango con un punto interrogativo :wacko: ci sono varie interpretazioni ma.. boh..

so solo che se continua così, i paesi che dipendono dalle esportazioni in modo quasi totale come venezuela libia.. andranno al collasso.. e quindi? :unsure:
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da maxlinux2000 » 13 gen 2015, 17:22

quindi cambio di regime.... tanto peggio di cosí...
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mac-giver » 13 gen 2015, 21:28

http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... f=HREC1-16

Sul prezzo finale pagato dai consumatori, però, l'incidenza delle imposte resta ancora pari a 0,994 euro

quindi se il petrolio costasse 0 la benzina la pagheremmo 1 eur? :huh:
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da maxlinux2000 » 13 gen 2015, 21:48

oggi in spagna la benzina 95 a 1.190/litro e a me con lo sconto della cooperativa mi arriva a 1.059€/litro

...e si... in italia se domani le petroliere decidessero regalare la benzina, la paghereste lo stesso 1€/litro.
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mac-giver » 13 gen 2015, 22:19

maxlinux2000 ha scritto:...e si... in italia se domani le petroliere decidessero regalare la benzina, la paghereste lo stesso 1€/litro.


:cry:
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mac-giver » 14 gen 2015, 10:51

maxlinux2000 ha scritto:quindi cambio di regime.... tanto peggio di cosí...


ecco..

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AB9TkGdC

Un altro passo verso il baratro. Il Venezuela di Nicolas Maduro rischia grosso, in bilico tra depressione economica e default. Il rischio di un crac «è aumentato sostanzialmente» a causa della riduzione del prezzo internazionale del petrolio, sostiene l'agenzia di rating Moody's in un report pubblicato oggi. La “pagella” dei titoli di Stato del Paese sudamericano registra una caduta da CAA1 a CAA3 con prospettiva “stabile”, la penultima categoria prima del vero e proprio default.

Moddy's sottolinea che se il Venezuela si trovasse in default «le perdite per i detentori dei suoi titoli sarebbero superiori al 50% dei suoi strumenti di debito sovrano». E aggiunge che esistono poche possibilità di una azione del governo per frenare questa crisi. Il Paese «si trova in mezzo a una recessione economica con un quadro politico fortemente discrezionale, che riflette debolezza istituzionale» da parte delle autorità dello Stato.

le difficoltà del Paese lo costringono a cercare aiuto all’estero. La Cina ha risposto nelle ultime settimane con investimenti pari a 17 miliardi di euro. Una somma ingente che verrà spesa in progetti energetici, industriali e di sviluppo sul territorio venezuelano.
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da maxlinux2000 » 14 gen 2015, 11:54

ovvero... i cinesi si stanno comprando il venezuela....
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mastrovetraio » 14 gen 2015, 13:04

Per me, il petrolio è un'arma politica. I Russi collaborano con l'Iran per l'atomica, e quindi.....L'ISIS si mantiene col petrolio irakeno, quindi......la Libia che è nel casino più totale deve arrivare alla frutta, e perciò......il Venezuela? Come per la Libia. Gli americani se ne fottono, io sapevo da quarant'anni che loro hanno riserve enormi di scisti bituminosi, ma che era antieconomico sfruttarli. Era antieconomico, ma in 40 anni la tecnologia avanza. Noi possiamo solo stare a guardare, e pregare che Putin si calmi, altrimenti.....

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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mac-giver » 14 gen 2015, 14:04

la domanda che mi pongo è si rialzerà?

questo articolo fa un pò di luce..

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=ABKmyjdC



La scorsa estate un barile di petrolio costava 115 dollari. Oggi siamo a 45. Questo clamoroso e rapidissimo calo (-60%) sta rimescolando le carte nell’economia mondiale. Alcune società statunitensi che avevano investito molto sulla produzione di shale oil (allo scopo di ridurre la dipendenza degli Usa dal cartello dei Paesi produttori dell’Opec “guidato” dall’Arabia Saudita) stanno chiudendo i battenti, di fronte all’insostenibilità di sostenere i margini con un prezzo del petrolio molto più basso. Ripercussioni importanti anche per molti Paesi esportatori i cui governi hanno impostato le spese di bilancio (deficit) contribilanciate da entrate dalla vendita dell’oro nero su prezzi stimati ben più alti. In forte difficoltà, in particolare il Venezuela che ha impostato il budget governativo basandosi su un prezzo del petrolio a 100 dollari, l’Iran (130), la Russia (105) e così via.

L’Arabia Saudita, intanto, continua a mantenere un atteggiamento di ferro. Il ministro dell'energia dell'Arabia Saudita, Ali Al-Naimi, ha dichiarato che «Riyadh» non ha alcuna intenzione di ridurre la sua produzione. «Che il prezzo scenda a 20, 40, 50 o 60 dollari, non ha alcuna importanza». Senza possibilità di repliche anche la dichiarazione del principe saudita Alwaleed bin Talal: «Sono sicuro che non vedremo più prezzi a 100 dollari al barile».

Per gran parte degli ultimi 40 anni, l'Arabia Saudita, prima nazione esportatrice di petrolio del mondo, ha agito da «swing producer», cioè era in grado di influenzare i prezzi, tagliando o aumentando la produzione, come ricorda Christophe Bernard, chief strategist di Vontobel. Che il produttore con i più bassi costi di produzione assumesse questo ruolo era insolito e anche contrario a ogni logica economica. Tutto ciò appartiene ormai al passato. A quanto pare, il Paese è ora determinato a difendere a spada tratta la sua quota di mercato. Sul piano mondiale, l'attuale eccedenza di offerta, stimata a 1,5-2 milioni di barili, si tradurrà in una riduzione degli investimenti in aree ad alto costo come il Mare del Nord (dove viene estratto il Brent), nei giacimenti profondi al largo delle coste brasiliane, nelle sabbie bituminose canadesi e anche nei progetti di shale oil e shale gas negli Usa.

È chiaro che il braccio di ferro sul prezzo del petrolio è una questione geopolitica, una sorta di guerra che vede come protagonista la materia prima che fa girare il mondo che, per forza di cose, è anche il bene più speculato del pianeta. Quello che sta accadendo nell’ultimo anno, del resto, ricorda in parte quanto accaduto nel 1985-1986 quando il petrolio crollo del 70% da 30 a 10 a dollari al barile. Del resto, non è la prima volta che l’Arabia assume questo atteggiamento. Nel 1988, nel 1998 si comportò allo stesso modo, sempre per non perdere quote di mercato a favore dei suoi concorrenti storici più importanti e minacciosi, Iraq o Iran. Per questo la caduta potrebbe durare più a lungo. L'ultima volta, nel marzo del 1999, ci volle una minaccia di prezzi a 5 dollari per riportare a maggiore saggezza sia Riad che gli altri membri Opec.

Dopo un prolungato periodo di debolezza dei prezzi del petrolio – tra il 1990 e il 2003 si attestavano in media su 20 dollari Usa al barile – e di bassi investimenti nell'attività esplorativa, all'inizio del secolo l'aumento della domanda della Cina e dei paesi emergenti ha fatto lievitare i prezzi a una media di 90 dollari Usa tra il 2006 e 2014 . Il rialzo dei prezzi ha favorito gli investimenti nell'esplorazione petrolifera e nelle tecnologie affini. Le attività offshore in Africa occidentale, Brasile e nel Golfo del Messico, per esempio, hanno condotto a un incremento della produzione non-Opec.

Ecco, questa è una piccola sintesi di quello che sta accadendo. Ma la domanda del momento è probabilmente un’altra: il calo del prezzo del petrolio è solo un male (perché, derivante da un eccesso di offerta sulla domanda, indica di riflesso la debolezza dell’economia globale, perché crea uno scombussolimento geopolitico e perché spinge molti Paesi nella spirale della deflazione) o può essere un bene? Difatti, per i cittadini la benzina costa ora molto meno e potrebbero esserci forti risparmi anche sui prezzi dei tantissimi prodotti nella cui produzione c’entra direttamente o non il petrolio. Non sarebbe questo un volano per i consumi? E poi, molti Paesi europei (Italia compresa) non avrebbero un netto miglioramento della bilancia dei pagamenti con il forte risparmio sulla bolletta energetica?

Si pensi ad esempio che il calo il calo del prezzo della benzina rappresenta per gli Stati Uniti l’equivalente di un taglio annuale delle imposte pari a 150 miliardi di dollari. Mica briciole.

In sintesi, il calo del prezzo del petrolio darà una mano all’economia italiana? «Non credo che la caduta del prezzo del petrolio sia in assoluto negativo per l'Italia e per i Paesi importatori e credo non sia completamente corretto darne una valutazione guardando alla performance degli indici borsistici, condizionati tra l'altro da importanti eventi in agenda nei prossimi giorni - spiega Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas ip -. Tuttavia, il peso di alcune società energetiche, per le quali il calo del greggio sarà sicuramente un problema, è significativo su alcuni degli indici di riferimento del nostro paese - a titolo di esempio, Eni da sola pesa circa il 14% sul Ftse Mib - e questo forse lega parte della loro performance a quella del greggio. Nei prossimi mesi il significativo calo del prezzo del petrolio dovrebbe dare una mano all'economia italiana. Sarà probabilmente un piccolo aiuto se paragonato a quello che darà ad altre economie, meno vessate da pesanti accise e dalla elevata disoccupazione».
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mac-giver » 14 gen 2015, 14:12

ora putin cercherà una strategia con il presidente venezuelano per non far crollare il prezzo del petrolio? e cosa si inventeranno??

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=ABD71jdC

Una caduta senza rete. Il prezzo del greggio, scivolato sotto i 50 dollari al barile, spinge vari Paesi petroliferi sull'orlo del baratro. Per due ragioni: innanzitutto calano le entrate in dollari, derivate dall'export di greggio. In secondo luogo diventa più difficile onorare le scadenze di rimborso del debito. Infatti i governi avevano impostato programmi di politica economica con previsioni di prezzo a 80-90 al barile.
Russia e Venezuela sono i due Paesi più esposti al calo dei prezzi. Ecco perché il presidente russo Vladimir Putin incontrerà domani quello venezuelano Nicolas Maduro. Cercheranno insieme un'offensiva per provare a invertire il calo del greggio.
La Russia, agli attuali livelli di prezzo, riesce ancora a tenere in surplus le partite correnti, ma se si esclude l'energia, il saldo diventa negativo del 15% del Pil. Un calo sostenuto delle quotazioni spingerebbe la bilancia in rosso del 3% del Pil. Per finanziare il deficit, Mosca potrebbe far ricorso alle consistenti riserve valutarie che però sono già diminuite per difendere il rublo dalla pressione speculativa. Dalla fine dell'anno scorso, sono scese di 60 miliardi di dollari, alla comunque invidiabile quota di 396 miliardi.
Il Venezuela resta un Paese dipendente dalla vendita di petrolio, che rappresenta più dell'80% delle sue entrate in valuta estera. Una crisi economica, quella del Venezuela, che ormai si è trasfigurata in una vera depressione economica. Aggravata da un'inflazione galoppante, ormai vicino al 65%, un debito estero in continua ascesa, lo spettro di un default e molti beni alimentari ormai scarseggianti. L'incontro tra Putin e Maduro potrebbe costituire il primo passo nella costruzione di un accordo per frenare il crollo del prezzo del greggio.
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da mac-giver » 14 gen 2015, 17:12

avete visto che crollo il prezzo del rame?

ora sta a 2,5 $ a libra

questo il grafico degli ultimi 5 anni

http://bloomberg.finanza.repubblica.it/ ... 5b6748.png

non è mai stato cosi basso..

i motori elettrici costeranno meno? e nn converrà piu rubarlo? :B):
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da Arex » 14 gen 2015, 19:13

Mi chiedo se veramente sia un problema e per chi lo sia sto benedetto calo del prezzo!
Francamente ieri ho fatto il pieno di diesel a 1,299€/l e rispetto a 1,80€/l a cui eravamo arrivati è già qualcosa. Anzi fatti due conti direi che ancora non ci siamo e sempre altrettanto francamente: ma perché per l'Italia dovrebbe essere un problema? Sicuramente per me non lo è, anzi me ne sbatto assai delle economie fondate esclusivamente su un sottosuolo di chiara proprietà globale e non di Russia o Venezuela o Usa ... mi spiego?
Per fortuna che l'aria sul pianeta non la possono imbrigliare ... altrimenti venderebbero l'ossigeno ai beduini del deserto! :sick:
Spero tanto che il mondo si svegli ... se hanno abbassato sotto ai 50$ non angosciatevi che ne entrano meno ma ne entrano comunque troppi!
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Re: il calo del prezzo del petrolio..

Messaggio da Arabongolo » 14 gen 2015, 22:12

Io ho fatto gasolio ad 1,23 euro in svizzera, la benzina 95 costa 1,12 e la superplus 98 1,15.
Altro che Spagna :P
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L'acqua... fa ruggine!
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