Raschietti di vetro.

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Raschietti di vetro.

Messaggio da Ferrobattuto » 4 ago 2013, 21:58

Premetto che non sono un falegname, al più uno che si arrangia a fare un po' di tutto, a volte aiutato da ricordi e riminiscenze di quando ero bambine e seguivo i lavori di mio padre, che invece era del mestiere.
Un "raschietto", o anche "raschiatoio" a secondo delle zone, di solito è una lama di acciaio dal bordo "spianato", che viene usata passando gli spigoli affilati del bordo sul legno da raschiare. Asporta dei sottilissimi truccioli lasciando la superficie liscia, e si ripassa finché il legno sotto prende l'aspetto o lo spessore che serve. Di solito il bordo si "riaffila" con un acciarino, ossia un oggetto piatto liscio di acciaio molto duro. Di solito si usa una vecchia lima a triangolo a grana sottile ormai consumata, che "acciacca" il bordo e ne ravviva gli spigoli. Tutta l'operazione di riaffilatura ecc ecc è piuttosto faticosa e abbastanza "lenta", e se il raschietto non serve per lavori di fino o per legno da intagli, al suo posto si può usare un ritaglio di vetro. Da un vecchio vetro da finestra si ritaglia un quadrato da circa 5 o 6cm di lato e il suo bordo, ovviamente tagliente, si usa per raschiare.
Prima che qualcuno cominci a parlare della pericolosità del vetro ecc ecc, preferisco dare qualche spiegazione. Il vetro che si deve usare deve essere spesso almeno 3,5 o 4mm, buon vetro da finestre insomma, in modo che non si spezzi durante l'uso. Poi ovviamente quando non raschia più va sostituito o rifilato, inutile premere più di tanto. Inutile aggiungere che per gli insicuri o per chi ha paura di usarlo si possono mettere dei guanti. Personalmente l'ho usato "a mano libra", con attenzione ma senza particolari cautele, e non ho riportato tagli o ferite, al più qualche graffio, che comunque me lo sarei procurato anche con un raschietto di ferro. Cautela e attenzione ci servono in qualsiasi cosa si faccia, anche le più banali.

In questi giorni mi sono trovato a dover restaurare le finestre della casa di mia figlia, ormai ridotte dal sole e dall'acqua come si vede in foto.
Avevano ragione loro, ovviamente, visto che erano 8 o 10 anni che erano state installate e non più ripassate. Il legno con cui sono fatte è legno di Iroko, un legno duro e compatto, molto adatto a serramenti e molto resistente alle intemperie, ma si sa... Dopo tanti anni..... Il lavoro che vedete è stato fatto solo sulla parte esterna delle finestre, quella interna è perfettamente integra e solida, ed è stata lasciata com'era.
Questa sotto è la finestra della cucina, una di quelle più rovinate e la più grande di tutte.

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Più in particolare.

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Il vetro di fronte.

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Sfilate le due ante col vetro e portate sui cavalletti, per prima cosa ho smontato il battente e i gocciolatoi, ossia quelle due bacchette in basso che servono per riparare l'acqua al bordo inferiore della finestra. Con un cacciavite a lama piatta e una vecchia spatola su cui appoggiarsi per non "acciaccare" il legno li ho schiodati e scollati dalla loro sede.

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Dopo scollati.

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Particolare della differenza tra la superficie rovinata dalla luce del sole, e poi dall'acqua, e quella riparata dalle bacchette scollate.

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Scollando e schiodando i due gocciolatoi, uno di questi si è scheggiato. Purtroppo i chiodi che lo fissavano erano abbondantemente arruginiti ed estraendoli hanno portato con se alcune schegge di legno del bordo esterno più sottile.

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Ho rimediato incollando le schegge con buona colla da falegname, che però ha bisogno di qualche ora per indurire, così ho adottato il sistema delle mollette per stendere i panni per tenere stretti i vari pezzetti. Nel caso che le schegge da incollare siano piccole o sottili, si può ricorrere anche a della colla cianoacrilica, che secca immediatamente, ma non su parti che debbano fare resistenza o abbiano bisogno di flessibilità.

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Mentre la parti incollate si asciugano, si scartavetrano le parti in piano e più larghe. Ho usato una scartavetratrice elettrica, di qualle a nastro, dette in gergo "a carrarmato", o "a cingolo", a secondo dei posti.

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Come si vede dalla foto, per quanto si regoli e si "accosti" il nastro a lato, un piccolo bordo vicino alla cornice che regge il vetro, non rimane scartavetrato. Rimane un bordino rialzato e scolorito ben visibile e molto brutto.
A questo punto ci serve il raschietto, che in questo caso è fatto con un ritaglio di vetro.

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Come si vede benei due bordi taglienti dello spigolo del vetro raschiano sia il bordino lasciato dalla scartavetratrice che il lato della cornice che regge il vetro. Molto velocemente asporta i resti del protettivo usato in precedenza e spianano l'angolo del bordo.
Con lo stesso sistema si può raschiare l'interno della cornice a contatto col vetro. Sempre tenendo ben spianato il raschietto si asporta la superficie rovinata del legno e lo spigolo arriva bene fin sotto il vetro della finestra. Difficilmente riuscirà a graffiarlo, in quanto sono dello stesso materiale, poi naturalmente non è in quella direzione che si preme, ma in basso verso il legno. Con una punta in acciaio invece il rischio di graffi è maggiore.

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Come si vede quì sotto, con l'uso il bordo del vetro si consuma o si scheggia.

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In questo caso si può ritagliarne un centimetro dal lato che ci serve, usando i sistemi che ci ha insegnato il buon Mastrovetraio.

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Se i lati che "lavorano" sono due e si stà usando lo spigolo, basta ritagliarli entrambi. Ricordiamoci che gli spigoli che raschiano in totale sono quattro: due per lato di ogni taglio, per cui basta "girare" il vetrino e si hanno spigoli "nuovi". Molto utile se si deve lavorare "a dritto e a rovescio", ossia di destra e di mancina.
Alla fine si avranno un sacco di ritagli di vetro, da portare all'apposito contenitore di raccolta, ma il sistema è facile e veloce.
Se il raschietto si fa troppo piccolo per essere maneggiato agevolmente, se ne ritaglia uno "nuovo" dal solito pezzo di vetro.

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Con lo "spigolo" del taglio del vetrino si possono "ripassare" scanalature e scorniciature, come si vede sotto.

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Se la cartavetrata ha lasciato la superficie rugosa e opaca a vedersi, con un vetrino nuovo si possono raschiare con leggerezza le superfici scartavetrate, che rimangono in questo caso più lucide e meno opache. Per ripassare una superficie piana conviene che il vetrino sia tagliato ben dritto, altrimenti lascia solchi con gli spigoli. Meglio ancora sarebbe se fosse tagliato con una leggerissima curva che gli lasci una "gobba" appena appena visibile, in questo caso ripassandolo a fasce parallele non riga la superficie e lascia il legno lucido. Molto più facile da rifinire poi con impregnante e finitura.
Finito il lavoro "grosso" si ripassano con la scartavetratrice anche le striscette dei battenti e dgli sgocciolatoi. Ho usato la scrtavetratrice messa sottosopra, premendoci le stiscette, in questo modo è più facile controllarne il lavoro e la pressione, in quanto sono pezzi molto piccoli. Attenzione a non lasciavi sgusciare la roba dalle dita, che altrimenti finiscono contro la cartavetrata, e in quel caso si, che rischiate di spuntarvele. :D

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Per rifissare gli sgocciolatoi invece di usare dei chiodi ho usato delle viti ottonate da 3mm di diametro, lunghe quanto basta, per cui ho ripassato i fori lasciati dai chiodi con una punta dello stesso diametro. Il resto del foro rimasto nella finestra serve da "guida" alla punta della vite, che ripiazza perfettamente a posto la cornicetta nella stessa esatta posizione in cui era prima, e la fissa sicuramente meglio del chiodo che c'era prima. Il rifissaggio delle varie cornicette però l'ho rimandato a dopo la seconda mano di finitura, veremo poi perché.
A questo punto la parte in legno è completamente raschiata, per cui si "incartano" i vetri con nastro da carrozziere, in modo che passando l'impregnante col pennello non si sporchino e poi non ci sia necessità di grattarli per pulirli.
Inizio della prima mano di "impregnante".

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Più in dettaglio.

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Io uso dei prodotti della Casati che ho trovato buoni, ma nessuno vieta di usare i prodotti che preferisce o quelli che si ha in zona. Conviene usare prodotti di buona qualità, è un lavoro che non si può fare tutti gli anni, e un prodotto buono può fare la differenza. Proprio oggi a casa di amici ho visto delle finestre ridotte molto peggio di queste e in molto minor tempo.
Ho ripassato tre mani di impregnante, prima di passare la finitura, lasciando il tempo di essere assorbito e di asciugare. In genere a circa 12 ore di distanza tra l'una e l'altra. Alla terza mano il pennello si sentiva "scivolare" sul legno, segno che il prodotto era penetrato e aveva saturato le venature, insistere oltre è inutile, al resto pensa la "finitura"
L'impregnante è un prodotto molto più liquido e penetrante della finitura, se si ha la costanza di ripassarlo ogni ora si vedrà che in molti posti il legno seguita ad assorbirlo, ma si rischia di "sovrapporre" e "spellare" gli strati dove non è completamente penetrato e non è asciugato bene. Per la finitura tra uno strato e l'altro è meglio che passino 24 ore, in modo che lo strato sottostante sia perfettamente asciutto e non spelli all'applicazione di quello successivo.
Dopo le tre mani di impregnante.

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Quì forse si vede meglio.

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Scorcio del cortile con l'imboccatura della cisterna, e arco d'ingresso sullo sfondo, quello nell'avatar, visto dall'interno. :D
A questo punto si danno le mani di finitura, a distanza di 12 ore una dall'altra, tirando bene il pennello nel senso della vena del legno, curando specialmente all'incrocio del telaio del vetro. Durante l'applicazione della seconda mano di finitura, che risulta densa come una vernice senza diluente, si rimontano le cornicette e i gocciolatoi mettendo col pennelo sotto al posto della colla molta finitura, e quella che uscirà fuori al momento di stringere le viti si raccoglierà e si ripasserà di nuovo col pennello, in modo da non lasciare scolature. L'eccedenza della vernice trasparente di finitura riempie le fessure impedisce l'infiltrazione dell'acqua e funziona da colla, ma nell'eventualità che si debba rifare un lavoro così pesante sarà molto meno difficile da riscollare rispetto ad una vera colla.
Dopo essere state riappese al loro posto, quando ormai sono asciutte, un ulteriore colpo di pennello finisce di riempire eventuali fessure rimaste.
Questo è l'aspetto della finestra a lavoro finito.

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Quella opposta.

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Qualche altro particolare.

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Come ho spiegato allinizio, non si tratta del lavoro di un professionista, ma l'importante è che il lavoro sia riuscito. Un paio di anni fa avevo provato con la vetrata del balcone, molto mal ridotta, e visto che dopo un paio d'anni ancora non si è "mosso" niente ho pensato bene che si poteva fare anche sul resto delle finestre. Nel frattempo ho montato all'esterno delle veneziane in alluminio, che riparano il sole e gli schizzi d'acqua, per cui la durata delle imposte dovrebbe essere assicurata.
Qualcuno obbietterà che infissi in alluminio o in plastica avrebbero evitato tutto questo, altri potrebbero parlami di quelli "misti" in alluminio all'esterno e in legno all'interno, per evitare ciance inutili tengo a precisare che a me "il legno piace", e mi sento di sobbarcarmi eventuali lavori di manutenzione. Oltretutto coi moderni prodotti di protezione le varie manutenzioni si diuiscono molto nel tempo.
Spero di essere stato esauriente e utile a qualcuno, per eventuali domande o dubbi sono sempre quà. :D
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Sisom » 4 ago 2013, 23:21

Beh complimenti davvero,a lavoro finito sono tornate nuove!!!! : Thumbup :
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Arex » 5 ago 2013, 0:29

Un'ottimo lavoro... un'ottimo servizio fotografico e un'ottima spiegazione! Bravo Ferro! : Thumbup :
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da titone78 » 5 ago 2013, 7:42

ciao ferro,ottimo lavoro,bello il trucchetto del raschietto........non ci avevo mai pensato.........io li ho sempre rifiniti con la carta vetrata a mano,o al massimo con il "tappo" o "sfrattone" ( per chi non lo sa lo sfrattone in questo caso,non e nient'altro che un pezzo di legno con avvolto in torno la carta vetrata, io lo uso molto anche per sbavare o pulire superfici piane in metallo)

unica cosa che non o capito e la "finitura" cosa hai usato per questo? e un'altro tipo di impregnante?
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da eneo » 5 ago 2013, 10:12

Come al solito complimenti ferro...ottimo lavoro..
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da mastrovetraio » 5 ago 2013, 10:30

Hai fatto un "editoriale" che farebbe un'ottima figura su una rivista specializzata, dove ti avrebbero anche pagato. L'ho guardato ieri, e sinceramente sono rimasto senza aggettivi, non sapevo cosa dirti. Oggo lo so. A te, Ferrobattuto, non dico proprio nulla, non c'è bisogno. Ci conosciamo. Ma invito tutti, sopratutto gli ospiti, a rispettare una persona che ha l'umanità di regalare il proprio tempo al prossimo. E la propria competenza, senza mai farla cadere dall'alto, senza pretendere di aver scoperto e brevettato le incredibili qualità dell'acqua calda. Tanto di cappello, Ferro.

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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Ferrobattuto » 5 ago 2013, 13:31

Oddio.... Mi sento di arrossire..... : Oops : : MrOrange : Grazie a tutti.
No no, è solo il "racconto" del lavoraccio di questi giorni.... Meno male che posso lavorare all'ombra e in un posto ventilato.... Ho pensato che fosse utile anche ad altri, nelle mie stesse condizioni, invece di chiamare il falegname, e chiaramente dovergli dare quello che gli spetta, poterselo fare da soli, nel pieno spirito del forum. : Thumbup :

@ Titone:
"Impregnante" e "finitura" sono due "vernici" trasparenti per legno. A me piace il legno "a vista", con tutte le sue venature ed il suo colore naturale che si vedono.
Ovviamente "l'impregnante" è un tipo di vernice molto liquida, contenente particolari additivi che aiutano a penetrare nelle fibre del legno e a chiuderne i pori. Dopo un certo numero di passate i pori e le fibre sono "chiuse" sia all'acqua che alle polveri. Ma lascia la superficie ruvida e opaca, "rustica". Alla lunga ci si attaccano sopra altre cose e l'acqua della pioggia ci fa presa. Allora si passa la "finitura", che è un tipo di vernice più "spesso", denso, con additivi che una volta asciutta formano una sorta di "pellicola", in questo caso trasparente, che proteggono il legno anche dai raggi ultravioletti, che sono poi quelli che degenerano il legno (e molte vernici) e permettono all'acqua di intaccarlo. Infatti il legno sembra ricoperto di una sorta di pelle trasparente dall'aspetto plastico, un po' come una volta succedeva con l'olio di lino cotto.
Entrambi è meglio che siano della stessa marca, ovviamente buona.... Prodotti di marche diverse a volte presentano qualche incompatibilità che alla lunga ne rovinano i risultati.

@ Mastrovetraio:
Non è un "editoriale".... :D Ma può diventarlo, o meglio diventare una specie di "promemoria". Basta scaricarselo col copia/incolla in un Office Writer qualsiasi e salvarselo sull'HD. : Mr green : Se poi lo "esporti" in pdf l'hai "congelato" definitivamente.
Non mi importa di essere pagato, mi sento abbondantemente "ripagato" dai vostri complimenti quì sopra. : Thumbup :
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da titone78 » 5 ago 2013, 21:14

ciao ferro......anche a me piace molto l'effetto legno.......pero essendo ignorante in materia non ho ancora capito .....la finitura cose sempre un tipo di impregnante,un trasparente o solo un trattamento?

io ho sempre e solo dato l'impregnante............
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Ferrobattuto » 5 ago 2013, 22:02

Allora: sui barattoli puoi trovare diverse diciture, a volte piuttosto ambigue, puoi trovare la scritta "impregnante" anche per prodotti di finitura, ossia quelli che si danno per ultimi. Quello che invece io intendo per "impregnante" è un prodotto che si da preventivamente, da far assorbire al legno prima di dargli il trattamento definitivo.
Bada bene, non stò parlando di trattamenti particolari, come un antitarlo o un antimuffa, ma un prodotto che si da "prima" della "vernice definitiva". La finitura, appunto.
Sui barattoli della Casati ad esempio, trovi la scritta "impregnante" per quello che si dà prima, ma sul prodotto di finitura non ce lo trovi scritto, ci trovi "Prodotto per legno anti UV...." ecc ecc.
Siccome ogni marca usa termini differenti, o comunque usano una vasta gamma di termini, conviene che ti consigli col rivenditore. Chiaro che deve essere una persona serie e di tua fiducia...... Oppure un amico che sia del mestiere e possa darti buoni consigli.
Mi spiace che stiamo lontani.... Se vuoi ti posso mettere i prodotti specifici che uso io, coi quali mi sono trovato, almeno fin'ora, piuttosto bene. Ma non so se si trovano dalle tue parti, e non è detto neanche che siano i migliori in assoluto.....
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da titone78 » 5 ago 2013, 22:44

@ferro comunque grazie.......io normalmente per quei prodotti mi reco in centri che ci sono qua da me ,brico,bricoman o altri........come prodotti mi son sempre trovato bene,logicamente non comprando quelli da meno.......la durata dipende l'esposizione al sole dell'oggetto,comunque in media 5-6 anni......ma non arrivo ad sfogliamento come nel tuo caso.........

solo che nei barattoli che trovo da me c'e scritto "impregnante,trattamento totale" e normalmente nel legno pulito ne do 3 mani,anche li comunque dipende dal caso.......

comunque voglio informarmi un po meglio sul trattamento che fai te.........
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Ferrobattuto » 6 ago 2013, 13:27

"Impregnante trattamento totale" può significare che è un unico prodotto per entrambi gli usi.... Ossia le prime mani penetrano e le ultime coprono a finire.
In genere è una sorta di "compromesso".... Per informarti sui prodotti del genere ti conviene lasciar perdere i vari "Brico" o i grandi magazzini in cui si vende di tutto, e rivolgerti a dei negozi specializzati in vernici e coloreria. A meno che non hai sottomano qualcuno del mestiere che può darti delle "dritte" sicure.
Diffida dei prodotti che si asciugano subito, preferisci quelli a lenta asciugatura, anche se ti ci vuole più tempo e pazienza per finire il lavoro.
Comunque 5 o 6 anni sono una buona durata.... I miei infissi erano arrivati allo sfogliamento perché di anni ne sono passati quasi il doppio.... ;) Poi era ancora il trattamento originale del falegname, e non so cosa possano averci passato....
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Arex » 6 ago 2013, 14:06

Ciao,
Ferro ma hai usato prodotti all'acqua o altro?
Sarebbe interessante fare una recensione multi marca con pregi e difetti riscontrati ....
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da titone78 » 6 ago 2013, 16:04

ciao a tutti.......purtroppo io prediligo i brico per vari motivi......a partire dal fatto che quando entro giro e bene o male trovo tutto quello che mi serve,e purtroppo anche per i prezzi......andando in ferramenta o coloreria,spenderei almeno il doppio se non il triplo per prodotti che durano poco di piu.......

e dato che io sono una persona che con le mani in mano non riesco a starci......preferisco anche fare un trattamento in piu ma risparmiare qualche €.........
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Ferrobattuto » 7 ago 2013, 0:08

Arex ha scritto:Ciao,
Ferro ma hai usato prodotti all'acqua o altro?
Sarebbe interessante fare una recensione multi marca con pregi e difetti riscontrati ....

No, sono prodotti che si usano tali e quali sono, ma nel caso serve di diluirli si usa l'acquaragia, anche per pulire i pennelli. Io stò usando acquaragia vegetale, ossia "Trementina" cioè distillato di resina di pino, che è molto meno tossico e meno aggressivo verso penneli di setola, sia animale che vegetale. Un diluente naturale, insomma....
Non ho "lavorato" molte marche, posso solo dire qualcosa di quello che ho usato.... Ma credo che ci vorrebbe una discussione dedicata.
A proposito di pennelli: in questo post quì: http://faidateoffgrid.altervista.org/fo ... &t=38#p143 nella quarta foto si vede come si può ritagliare una ex bottiglia del latte in plastica per contenere pennello e diluente insieme in modo che non evapori e non si "intosti tutto. Con quel sistema non c'è bisogno di pulire il pennello tutte le volte e sprecare così un sacco di diluente (che ultimamente costano....).
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Arex » 7 ago 2013, 11:20

Beh complimenti Ferro... le guide che mostri sono utilissime per conservare e tenere in ordine l'attrezzatura.
Una domanda che non ti ho fatto: tra una mano e l'altra di finitura hai carteggiato?
P.s: hai ragione faremo una discussione dedicata alle vernici in generale ... ci sono parecchie cose da dire in merito, per certi versi ha ragione titone quando dice che a volte i costi non giustificano la durata nel tempo e hai ragione pure tu quando dici che sarebbe meglio evitare i brico quando non si conosce la linea di prodotti che si sta acquistando....
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Ferrobattuto » 11 ago 2013, 22:42

No, tra una passata e l'altra in questo caso non ho carteggiato, o meglio solo in una finestra uno dei gocciolatoi in basso, ma in altri casi si. Poi nessuno vieta di controllare ed eventualmente certeggiare con carta molto fina (io ho usato la n°280) prima della mano successiva. Comunque usando il sistema del raschietto di vetro, difficilmente si lasciano peli o righe, se ben tagliato lascia il legno liscio.
Per quel che riguarda vernici e marche effettivamente sarebbe da metter giù una discussione dedicata, e questo non solo su vernici per legno, ma anche per ferro o altro. Certamente NON per fare pubblicità, ma per avere una più ampia possibilità di scelta tra prezzo e risultati.
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Re: Raschietti di vetro.

Messaggio da Arex » 12 ago 2013, 18:52

Sono d'accordo con te .. la carteggiatura tra una mano e l'altra di vernice (carta vetro del 220 oppure paglietta fine) si dovrebbe sempre dare per eliminare qualsiasi tipo di imperfezione, vedi pelo del legno oppure anche solo per lisciare la vernice. Tuttavia nel tuo caso il risultato è stato comunque buono, da qui possiamo dire che si può carteggiare al bisogno.
Per quanto riguarda le vernici sia per metallo che per legno mi trovi d'accordo ... non ci interessa pubblicizzare marche ma solo fare una guida pratica all'uso ...
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