Restaurare un mobile

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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 15 ago 2013, 10:34

Nella fase di consolidamento in genere uso sempre le essenze di cui è composto il mobile al fine di rimanere il più possibile coerente all'epoca di costruzione e alla fattura dello stesso.
Per poter effettuare questo procedimento logicamente dispongo di una sorta di magazzeno ligneo recuperato da vecchi mobili fatiscenti e irrecuperabili.
A volte uso essenze, diciamo nuove 10-15 anni di stagionatura, ovviamente di seguito trattate onde renderle consone al lavoro di restauro.
Per quanto concerne il paraloid B-72 , meravigliosa resina, conferisce al legno trattato una buona compattezza, personalmente lo uso in una soluzione variante dal 5% al 10% con diluizione in acetone e lo applico su parti fortemente tarlate.
Per quanto riguarda il cianoacrilato e le immersioni in vernice nitro diluita, concordo con il tutto, visto i risultati splendidi che hai ottenuto.
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 15 ago 2013, 10:54

Continuiamo con la pulitura dei metalli, consiglio un'immersione in soluzione acqua/ammoniaca per una durata di circa 3 ore, dopo di che risciacquo con acqua corrente e se l'ossidazione persiste spazzoliamo e reimmergiamo seguendo l'iter su indicato.
Per le parti in ferro consiglio un'immersione in petrolio lampante con spazzolatura finale.
Pensandoci, in questa fase di pulitura, si potrebbe inserire pure qualche alchimia, atta a rimuovere macchie dai mobili, bruciature ecc., ma eventualmente ne parleremo prossimamente.
Volevo ricordare per i meno esperti che i prodotti per la pulitura si possono reperire in mesticherie ben fornite, ovviamente messe in idonei contenitori. Questo provoca un aumento di prezzo.
Passiamo ora alla fase di consolidamento del mobile, dicendo che implica una buona manualità abbinata ad altrettante conoscenze di tutte le operazioni di falegnameria in genere.
Sono convinto che onde evitare confusione sarà meglio esporre di volta in volta interventi tipo, da eseguirsi su mobili in restauro, eventualmente aiutando con schizzi e foto, però al momento non posso postare nulla in quanto non sto effettuando alcun restauro.
Un cenno riguardante le essenze impiegate direi che è d'obbligo, nel senso che bisogna imparare a riconoscerle guardando le fibre, il colore e la compattezza.
Per quanto riguarda i macchinari per la lavorazione legno personalmente direi indispensabile la sega nastro, le rimanenti macchine se possedute rappresentano un vantaggio, diversamente esistono sempre i vecchi attrezzi manuali.
Segue............ e buon ferragosto a tutti.
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da Arex » 15 ago 2013, 16:02

Ciao Valter,
vorrei ci soffermassimo un momento di più sul consolidamento ... a volte capitano anche gambe di sedie d'epoca ecc ... sedie che normalmente non vengono sottoposte a uso intensivo (sala da pranzo) ma diciamo sono più d'arredo oppure altri piedi di mobile ecc ... per evitare di essere invasivi sostituendo il pezzo rovinato dal tarlo (con conseguente perdita di valore del pezzo) cosa usi? Il paraloid?
Il punto è questo: io vado bene con i miei pezzi poiché le loro dimensioni mi consentono di immergerli nella resina disciolta in una grande pentola e utilizzando il sotto vuoto spinto (vacuum) riesco a far penetrare la resina per tutto lo spessore del legno (questo mi permette di consolidare davvero il legno) ... ma nel caso di una gamba del mobile o della sedia, se usiamo l'impregnazione a pennello non arriveremo a più di un mm o due di profondità ... praticamente restauriamo la superficie ma la solidità del pezzo.... che dici?

Si potrebbe anche inserire all'interno della gamba uno spezzone di barra filettata, ovviamente praticando un foro da sotto o comunque non visto ...
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 15 ago 2013, 20:53

Arex, quando ci si trova di fronte ad una sedia con le gambe molto tarlate bisogna sempre fare una valutazione sommaria del lavoro che intendiamo fare, nel senso che una volta restaurata deve seppur per brevi periodi sopperire al lavoro di sedia. Pertanto a mio giudizio direi che ne valga la pena attuare un restauro che mi garantisca il suo uso appieno, sacrificando una minima perdita di valore del bene stesso.
Se le tarlature sono consistenti ovviamente bisognerà smontarla e da questo punto potremmo trattare i vari pezzi con il, paraloid per immersione. Questo sia chiaro è valido sia per un tavolo che per qualsiasi altro mobile, il consolidamento è quasi sempre subordinato ad uno smontaggio. Parlando di giunture gambe sedie tavoli devo far presente che occorre fare determinati tipi di innesto nelle stesse, il suggerimento dellla barra filettata che tu hai postato viene anch'esso usato in specialmodo nelle gambe di tavoli verso il fascione del tavolo stesso e nel punto dove la gamba subisce una rastremazione provocando quasi sempre la rottura della stessa. Per quanto concerne la giuntura delle gambe della sedia dammi un attimo di tempo e ti posterò uno schizzetto della giuntura da attuare.
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da Ferrobattuto » 15 ago 2013, 21:32

Chiedo scusa, ma a me interesserebbe sapere un po' meglio la faccenda della penetrazione di vernici o consolidanti col sistema sottovuoto. Fin'ora ho sempre creduto che necessitasse di attrezzature industriali, mentre mi sembra da quello che dice Arex che sia possibile farlo con attrezzatura autocostruita. Ma forse ho capito male....
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 16 ago 2013, 11:54

come accennato ieri durante la discussione invio alcune foto del consolidamento, non ancora teminato, di una scrivania e di una sedia in cui l'attività è stata terminata.
In entrambi i casi, ho ritenuto opportuno mostrare la giuntura praticata alle gambe in quanto nella scrivania erano completamente deteriorate, rimanevano solo alcuni spezzoni, mentre alla sedia erano state volutamente mazzate le gambe.

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IMG_201308167973736430663.jpg (68.58 KiB) Visto 17138 volte


[img]
IMG_2013081632589-1243757461.jpg
[/img]

secondo tipo di giunzione. seguono foto consolidamento scrivania e sedia
Allegati
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IMG_2013081632589-1243757461.jpg (56.65 KiB) Visto 17138 volte
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da Arex » 16 ago 2013, 13:39

Ciao Valter,
ho guardato attentamente la foto e il disegno ... ad essere onesto non la reputo cosa semplice da attuare. Ci vuole metodo e attrezzatura per fare un lavoro che alla fine risulti anche solo decente, certo che, se il guaio è tale da prevedere la sostituzione del pezzo, beh non ci sono altre alternative.
Però ... però ...
se ci trovassimo difronte a questo tipo di gamba? (dal web)
92750586f77e57eeb243c8fdb01c16dd.jpg
92750586f77e57eeb243c8fdb01c16dd.jpg (77.75 KiB) Visto 17134 volte

oppure anche questo:
DINO669AZAN_1.jpg
DINO669AZAN_1.jpg (48.17 KiB) Visto 17134 volte

Sarebbe doppiamente dura arrivare a sostituire il pezzo poiché riprodurre fedelmente anche la sagoma non è lavoro fattibile per tutti ... giusto?

Tornando al consolidamento con utilizzo di prodotti chimici ...
L'industria a disposizione vasche di immersione con vacuum ecc con quantità di prodotto pronto all'uso che per un faidateista sono indiscutibilmente fuori portata... ora mi chiedo se fosse possibile sempre con l'utilizzo del sotto vuoto ricreare in piccolo certi sistemi...
Riporto brevemente anche il nostro discorso fatto in precedenza: considerando che ogni mobile/sedia ecc vanno smontati al fine di un restauro completo, è anche vero che non è impossibile come hai suggerito infilare in un tubo chiuso ermetico su un lato una gamba di un tavolo, però questo comporta comunque una buona quantità di liquido ... dovremmo riflettere sul sistema a sacchetto, con i suoi pregi e difetti, uno dei quali come si diceva è che nel momento in cui colleghiamo il nostro compressore inizieremo a togliere l'aria e il sacchetto inizierà a ritirarsi ... immaginiamo ora di aver tolto tutta l'aria, il problema è che il compressore tirerà liquido ... ma se mettessimo un contenitorein cima al sacchetto? In modo che rimanga un serbatoio d'aria e che il liquido non si avvicini al tubo?
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da Ferrobattuto » 16 ago 2013, 14:21

Il contenitore rigido potrebbe anche essere "estemporaneo".... Tipo un tubo in PVC con tappo inferiore incollato, di diametro tale da poter contenere i pezzi infilati dentro e poco spazio intorno.
Purtroppo il PVC con acetone o diluente nitro rammollisce, ma forse se il trattamento è veloce non ne risente molto. In alternativa al PVC si possono usare tubi da gronda in ferro zincato, o anche tubi da stufa inox, con tappo inferiore saldato anche solo a stagno.... Tutta roba che poi può essere riutilizzata tranquillamente.
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 16 ago 2013, 14:31

l'operazione da te descritta mi sembra fattibile, però devo dire che personalmente ho sempre usato il paraloid per immersione ottenendo buoni risultati, ovviamente con la realizzazione di questa attrezzatura fai da te si potrebbe arrivare al top.
Per quanto concerne il lavoro di consolidamento da te presentato devo dirti in primis che bisognerà rimanere nell'ottica della quasi totalità di qualità del pezzo stesso, quindi optare naturalmente verso l'uso del paraloid.
Non è comunque impossibile la ricostruzione di tali sostegni, concordo che occorra una minima dose di manualità affiancata dalle dovute spiegazioni del caso.
Allego alcune foto della scrivania e della sedia.
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IMG_20130816518451569667151.jpg (67.73 KiB) Visto 17131 volte

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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 16 ago 2013, 14:34

segue......
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 16 ago 2013, 14:36

segue....

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segue. .....
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 16 ago 2013, 14:38

segue. ....

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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 16 ago 2013, 14:41

con questa foto termino la carrellata delle immagini relative al consolidamento.


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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da Arex » 16 ago 2013, 16:03

@Valter, vedendo poi le foto che hai aggiunto mi sono reso conto meglio del lavoro che stai facendo ... anche se ora mi verrebbe da chiederti come proseguirai il lavoro ...

P.s: Non sottovalutiamo il discorso del sottovuoto spinto, più volte è capitato che il pezzo di legno da trattare sia non tutto deteriorato alla stessa maniera, ecco, il vuoto ci permette di arrivare anche dove il legno non vuole assorbire ....
Un esempio? In questa foto si può vedere come l'anilina in alcool (liquidissima) non riesce a penetrare in certi punti nemmeno nel legno marcio... ecco, il vuoto ci permette di avere una certezza che il legno viene impregnato nella sua totalità.
26032013418.jpg
26032013418.jpg (197.49 KiB) Visto 17127 volte

Parlavo di utilizzare i sacchi per un semplice motivo: ci permette di risparmiare in prodotto. Anche se per dirla tutta il Paraloid è riutilizzabile (basta metterlo in contenitori sigillati per evitare che il solvente evapori)
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Messaggio da valtersecondo » 16 ago 2013, 20:47

Il lavoro da fare è ancora considerevole, comunque ti posso anticipare che la scrivania verrà interamente lastronata in noce nazionale, occorrera sistemare le serrature inserire le bocchette a filo, ed infine finitura a gommalacca. Tutto questo nel rispetto di quell'ebanista che la costrui. Tornando al nostro paraloid in vacuum, la trovo una bellissima idea, perché non attuarla a livello del faidate?
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da Arex » 17 ago 2013, 22:10

Si Valter, l'idea non è male ... ora ci rimane di capire come fare ma ho paura che finiremo OT per il fatto che bisognerà ideare un metodo ... per ora abbiamo solo due certezze, il paraloid come consolidante e il vacuum.
Se ritenete utile possiamo aprire una discussione dove con l'aiuto di qualche esperto di materie plastiche ...
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 17 ago 2013, 23:16

Ok, Arex sono in attesa di sviluppi, intanto propongo la fase di levigatura, che la eseguo solo esternamente al mobile,e devo dire che questa fase è ritenuta inutile da molti restauratori,io non concordo in quanto ci è di aiuto alla successiva fase di stuccatura, evidenziandoci i difetti del mobile. Consiglio carta vetrata 220,il divieto di usare blocchetti per levigare, ma bensi l'uso delle sole mani, le quali ci aiuteranno a salvaguardare le irregolarità del legno stesso. La successiva fase di stuccatura ci offre due possibilità, stucco home made o l'acquisto dello stesso, se puo interessare posterò la mia ricetta di preparazione, ora occupiamoci della coloritura dello stucco e per far ciò dobbiamo procurarci le terre naturali:terra d'ombra-terra ocra- terra rosso di siena- nero di kassel. Amalgamiamo alla base bianca dello stucco le terre in modo da ottenere il colore prefissato, suggerisco di non pesare nulla, ma di andare a pizzichi, è più divertente.Per impastare lo stucco, tavoletta in vetro e spatola,lasciare emergere leggermente lo stucco dalla superfice onde potere carteggiare. In caso di grossi incavi suggerisco uno stucco composto da colla vinilica e segatura fine (riempitivo).in primis, seguito dallo stucco colorato. Dimenticavo nell'incavo piantiamo chiodini a testa larga, aiuteranno lo stucco ad ancorarsi al legno. Segue...
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 2 set 2013, 22:22

Ho avuto impegni, e non ho potuto terminare la discussione, se sarà necessario si proseguirà, per ora un saluto a tutti. ;)
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da valtersecondo » 8 set 2013, 16:19

Passando alla fase di coloratura,dobbiamo distinguere la mordenzatura dalla coloritura in quanto la prima è fatta esclusivamente con prodotti naturali disciolti in acqua o alcool, mentre la mordenzatura è fatta con prodotti chimici disciolti in acqua o alcool. Lo scopo di questa fase si puo riassumere in tre punti : 1°cambiare la tinta naturale del legno 2° mascherare difetti 3° egualiare due essenze diverse. Inutile ricordare, ma lo faccio, di non mordenzare mobili di pregio, ma bensi usare la coloratura, in quanto reversibile. La lucidatura, ultimo passo,faro un elenco delle metodologie piu conosciute , soffermandomi sulla gommalacca. Menzoniamo per primo la lucidatura a encausto ( colori sciolti nella cera ) secondo: lucidatura con olio di lino cotto. terzo: lucidatura con vernici alcooliche, quarto: lucidatura a gommalacca. La gommalacca proviene dall' india ed è ricavata da alcune specie di alberi e dalla secrezione di un insetto, si prepara stemperando le scaglie in alcool 95°, nella dose di 150-200gr. per litro di alcool etilico, se possibile aiutando con un' esposizione solare, ricordo che con più è vecchia di preparazione con più è ottima per l'uso. Questa tecnica direi che necessita di una notevole esperienza e manualità, nonche di tanta pazienza da parte dell'ebanista, in cambio di un ottimo risultato. La stessa conferisce al legno una lucentezza naturale affiancata da un'evidenzazione delle venature lignee, con un aspetto vellutato ed asciutto al tatto. Si esegue con un tampone o stoppino in quattro fasi:1° riempimento dei pori del legno, descrivendo cerchi ed otto con il tampone sulla superfice da trattare.2° Assecondamento consistente in ritocchi e levigatura con pomice in polvere, infine ripasso del tampone per risaturare il poro del legno. 3° Finitura da attuarsi dopo due giorni circa, Nuovamente pomiciatura o carteggiatura (600) pulitura della superficie con pelle di daino e ripasso del tampone con gommalacca diluita al 30-40% con alcool. 4° Brillantatura o effetto vetro: si esegue con un nuovo tampone in tela di lino, imbevuto con poche gocce di alcool, direi che bisogna volare sulla superficie, prestando attenzione a non rovinare il lavoro svolto in precedenza. La brillantatura viene eseguita su mobili di pregio, mentre sui rurali si usa opacizzarli. Non stò ad annoiarvi su come preparare un tampone, sono sempre disponibile a chiarimenti. Per quanto concerne la Laccatura e la Doratura dei mobili, li considero tecniche complesse che esulano se si vuole dall' opera del restauratore, in quanto ricche di segreti di bottega, e miste personalizzate. Nella speranza di avere illuminato minimamente il percorso da seguire, anche se la strada è ancora molto lunga, non mi resta che augurarvi un buon lavoro. ;) ;)
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Re: Restaurare un mobile

Messaggio da Ferrobattuto » 10 set 2013, 13:47

La lucidatura a gommalacca in effetti è una delle tecniche più complesse, anche se alla fine, almeno per quel che mi riguarda, rimane quella che da risultati migliori in bellezza ed eleganza. Meriterebbe una discussione apposita, con tanto di foto, e magari qualche filmato, dove possibile.
Invece al momento sarei interessato a sapere qualcosa di più sulla lucidatura a cera, partendo dalla ripulitura di una vecchia lucidatura sporca e rovinata preesistente e finendo col rifarne una nuova. Un mio parente è in possesso di un mobile intagliato e lucidato a cera, del quale vuole probabilmente disfarsene. Potrebbe essere interessante poterlo rimettere in sesto.
In passato (molto molto passato.....) ho assistito ad una lucidatura a cera, ma l'unica cosa che ricordo, perché mi rimase impressa, è l'uso della "brusca" (spazzola con peli molto rigidi) per togliere l'eccesso di cera. Tra l'altro posso anche ricordare male, ero bambino...... :D
In passato ho "verniciato" della roba in legno con olio di lino cotto diluito in trementina, ma non erano certamente mobili, solo oggetti di legno da preservare dall'umidità e dalla polvere. Devo dire che la mistura ha impiegato parecchio tempo ad asciugare......
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