Ossidurizione su cella elettrochimica

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Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 7 dic 2014, 11:54

Qualcuno ha mai pensato di sfruttare quelle reazioni chimiche che avvengono durante una normale ricarica della batteria e che portano , grazie alla corrente applicata alla cella elettrochimica , alla formazione del piombo metallico sulle placche negative partendo dal solfato di piombo senza per questo si alzi la temperatura piu di tanto ...

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 7 dic 2014, 13:08

si potrebbe usare l'esperienza delle batterie piatte di hall900 con l'elettrodo positivo in basso però e la cesta delle negaive da trattare in alto , poi via via si potrebbe raschiare l'ossido di piombo che si forma sul positivo, il quale ogni tanto andrà sostituito , e riciclarlo anch'esso sulle negative che si trasformerà rapidamente in piombo metallico a contatto con le negative ...
logico che la concentrazione di acido solforico andrà aumentando e andrà diluito con acqua distillata che provocherà un aumento di volume , ma questo non è un problema tanto avremo sempre bisogno di acido solforico per le nostre batterie !!!

dopo la fusione del piombo le scorie che rimarranno saranno sicuramente ossidi e solfati ancora non ridotti e non faremo altro che riciclarli di nuovo nella nostra cella ... alla lunga avremo un riciclo al 100% cosa impensabile da ottenere con la forgia ad alta temperatura !!!

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da maxlinux2000 » 7 dic 2014, 14:59

qui servirebbe un chimico! :D purtroppo sono un po' latitanti qui da noi.
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 7 dic 2014, 15:40

Ma io non credo sia necessario il chimico , perchè in linea di principio queste sono le reazioni che normalmente avvengono nelle celle e che conosciamo bene tutti , ci vorrebbe semmai un po di pazienza e sperimentarla nel concreto per vedere nella pratica se ci sono delle controindicazioni

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 7 dic 2014, 16:22

Purtroppo ha ragione Max, già da tempo sarebbe necessario avere nel forum un buon chimico..... L'unico che io sappia che abbiamo iscritto si fa vedere un paio di volte l'anno più che altro per salutare gli amici. :lol:
Comunque, leggendo su una tabella tratta da una vecchia rivista, trovo che per depositare (raffinare) elettroliticamente 1 grammo di piombo occorrono ben 3,87 Amperora! Per 1 Kg servirebbero perciò 3870 Ah! È vero che le tensioni impegnate dovrebbero essere intorno ai 2V, ma anche così per ottenere le quantità che servono a noi si tratterebbe di consumare un mare di corrente..... No, credo che il metodo più semplice economico e veloce sia ancora la riduzione col carbone. :rolleyes:
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 7 dic 2014, 19:09

Pb2+ + 2e− → Pb
Questo vuol dire che per ogni atomo di piombo ridotto occorre fornire 2 elettroni
Una mole è pari a 6,02214179(30) × 1023 Atomi e nel caso del piombo pesa 207,2 g
Arrotondando occorrono 58 × 1020 elettroni per grammo di piombo ridotto

1 Ampere= 1 Coulomb al secondo ( significa che in un secondo attraverso la sezione del conduttore passa 1 C di carica...
poichè 1e=1.6*10^(-19) C .... per "fare" un Couloms servono n= 1C/1e elettroni = 1/(1.6*10(-19)) quindi 6,25 * 10^18 elettroni in UN SECONDO "danno " proprio un Ampere ...
Tradotto in ore 1 Ah = 225 × 1020 elettroni
Quindi fanno
225 / 58 = 3,87 g di piombo per ogni A

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 7 dic 2014, 20:06

CORREZIONE DI STAMPA :
1023 è DA INTENDERSI 10 ALLA 23esima
1020 è DA INTENDERSI 10 ALLA 20esima

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Dolomitico » 7 dic 2014, 20:08

Ma cmq anche se sarebbero 4000Ah per 2 volt sono circa 8kw di corrente,(ma bastano 2 volt?)per un kg non è troppa,in estate quando si ha di sicuro sovraproduzione sarebbe anche fattibile.
Ma com'è che si fa di preciso?
Cioè come si fa a ridurre gli ossidi tramite corrente?
Prendendo anche un pannello che faccia solo questo potrebbe essere anche abordabile...

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 7 dic 2014, 20:53

No, allora a conti fatti sarebbero esattamente 258,4 A per ogni kg di piombo ... magari ce ne volessero 3.870 A , vorrebbe dire che le nostre batterie al piombo avrebbero una capacità di quasi 15 volte maggiore dell'attuale !!!

il metodo in via teorica è molto semplice , in effetti ognuna delle nostre celle durante la carica realizza la riduzione da solfato di piombo a piombo metallico ....

io pensavo di costruire una cella piatta nella quale sia facile mettere e togliere le piastre da desolfatare , tipo le piatte di Hall9000 ...

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 7 dic 2014, 21:25

Per alimentarla occorrerebbero in effetti 2,5 / 2,6 V ma si potrebbe pensare ad un marchingegno induttivo tipo quello ideato da Hall9000 che pare si adatti automaticamente al voltaggio richiesto , che magari entri automaticamente in funzione quando il regolatore di carica stacchi l'alimentazione per la troppa carica raggiunta

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 7 dic 2014, 21:57

@ Dolomitico: sono 8 Kilowattora, non 8Kw.... Comunque 1Kg di piombo è più o meno il peso di un paio di piastre Planté, e sempre a seconda delle dimensioni. Pensa a quente piastre ti servirebbero.

Per il resto: 8Kw protratti per un'ora, per avere (in via teorica) 1Kg di piombo. Ma penso sia difficile procurarsi 4000A a 2V circa.... Pensa a quale marchingegno mastodontico toccherebbe costruire. Altrimenti con meno ampere sarebbero ore a non finire. 1 decimetrocubo di piombo pesa 11,35Kg, per ottenerlo servirebbero circa 44Kwh di corrente.
Lavorando con tensioni così basse e correnti così alte le perdite nelle apparecchiature sarebbero enormi, caduta di tensione nei diodi raddrizzatori, negli avvolgimenti del trasformatore, nei conduttori, ecc ecc. Se parti dalla corrente continua poi serve anche un grosso inverter, con altre perdite di suo, o comunque un enorme alimentetore switching, che non è comunque da neno.
A me sembra complicato e dispendioso, anche in termini di energia impiegata, tant'è che non viene usato in campo industriale, dove le potenze non sono comunque decisive.
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Dolomitico » 8 dic 2014, 10:26

Non so,non voglio fare il scienza come si dice qua,ma cmq sia realizzare un'alternatore piggot con le bobine che producano CC a bassa tensione e parallelarle tutte eviteresti i diodi,non serve una cosa complicata,anche un piatto con tanti magneti e una sola grossa bobina di rame spesso,tanto lo sforzo è proporzionato al numero di bobine che assorbono.
Il tutto spinto anche da un motore a bassi giri,questo solo per stare sui voltaggi bassi e regolabili,mentre usando uno swiching da pc cominci ad avere più consumi.
Insomma,su scala industriale magari non paga,ma come noi che sicuramente potremmo avere corrente in surplus,specialmente in estate non lo vedo impensabile,ma non ho capito se è lo stesso principio della placcatura dei metalli,dove strappi gli elettroni metallici per depositarli da un'elettrodo all'altro.
Se fosse cosi non servirebbe neanche usare acidi,la normale soda caustica sarebbe sufficente,sempre per rendere un tantino più sicuro il tutto,se non sbaglio è sul negativo che si deposita il metallo corrodendo il positivo.
Ditemi se sono sulla buona strada? :huh:

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 8 dic 2014, 12:46

Dolomitico, il Piggot non può dare CC, ma solo CA, e dovresti raddrizzarla ugualmente..... Che sia monofase o trifase o pentafase o quello che ti pare, la caduta in un ponte di diodi ci sarebbe ugualmente, che poi trattandosi di un ponte si sommano le cadute e si arriva facile intorno ai 2V.
Un motore, che sia in CC o in AC, ha un rendimento medio intorno all'80-85%, e via discorrendo..... Con un eolico il tutto sarebbe praticamente gratis, ma ce ne vuole uno bello grosso, roba da almeno 2KW se non di più, e coi rendimenti e gli sperperi energetici di cui stiamo parlando molto se ne andrebbe in calore.
Se non sbaglio, di questa cosa se ne parlò anche molto tempo fa in un'altra discussione. Allora c'era ancora Lupo a darci il suo supporto sulla chimica, e lui ci scoraggiò, anche solo per la parte chimica e la quantità di corrente necessaria.
Intendiamoci: NON voglio scoraggiare nessuno, stò soltanto descrivendo quelle che "secondo me" potrebbero essere le difficoltà. Da valutare bene, perché poi, ormai a metà dell'opera, doversi rendere conto che "il gioco non vale la candela", o che i tempi poi diventano "biblici" come dici sempre tu, potrebbe essere molto frustrante.
Due conti sai farli anche tu, sennò li facciamo insieme.....
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Dolomitico » 8 dic 2014, 13:23

So che una specie di piggot in cc lo puoi fare,basta disporre i magneti invece che N-S-N-S li imposti N-N-N-N su un piatto e S-S-S-S.
Basta un condensatore di livellamento,ma è una cosa che ho visto tempo indietro,non avresti le 2 semionde sfasate,ma solo semionde sullo stesso lato.
Sulla resa non so dirti,è probabile anzi è sicuro che col carbone sia più veloce,ma cmq esplorare una seconda via non sarebbe male.
Io coi tempi bibblici ci vado d'accordo,ultimamente le uniche cose che posso fare è desolfatare batterie,arriveranno tempi migliori spero.
Sarebbe bene che se qualcuno iniziasse una qualsiasi discussione lo facesse con l'intenzione poi di poter sperimentare quanto detto all'inizio,non lanciare l'idea e aspettare che altri poi sperimentano quanto scritto.
Si possono dare idee o suggerimenti,ma un certo seguito sarebbe gradito,e non solo teoria.

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 8 dic 2014, 13:26

Dolomitico ha scritto:Si possono dare idee o suggerimenti,ma un certo seguito sarebbe gradito,e non solo teoria.

Sono completamente daccordo..... ;)
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 8 dic 2014, 19:01

OK , ricevuto ... farò io la sperimentazione ... ma prima devo portare a termine " le cilindriche a tubi concentrici " ... vi terrò informati , grazie comumque a tutti voi per le idee che mi sono venute nel leggere le vostre esperienze ... anche troppe per la verità ...

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da maxlinux2000 » 8 dic 2014, 19:56

scusassero... magari dico una stupidata.... ma se mettessimo 6 vasche per l'elettrolisi, collegate in serie, e le alimentassimo a 12V... funzionerebbe?
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 8 dic 2014, 20:01

CERTAMENTE SI !!!
.. Oppure si potrebbe fare 5 celle normali e la sesta per l'ossidoriduzione .. o ancora se qualcuno ha una batteria da 10 V perchè una cella è in corto, potrebbe usare quella in serie alla cella per l'ossidorizione ....

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Dolomitico » 8 dic 2014, 20:49

Io procederei così,farei una prova in scala,con anche delle foto di riferimento in modo da illustrare per bene come si fa,e ci si fa un'idea delle forze in gioco,poi se il gioco vale si possono sperimentare o inventare sistemi multipli.
Io anni fa avevo provato a depositare del rame tramite elettricità,era una prova al volo,ma ricordo che serviva un voltaggio maggiore dei classici voltaggi da 2.4V,mi sembra che oltre i 3,quindi può essere che di celle ne servano solo 5,e con pannello senza regolatore,ma quel che conta sono gli ampere,quelli fanno il lavoro.

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da OSMOTICO » 8 dic 2014, 21:18

io sono daccordo a fare delle prove , tutto quello che volete , ma ricordatevi che questo non è un salto nel vuoto , l'ossidoriduzione avviene sempre nelle nostre batterie , tutte le volte che le carichiamo provochiamo la riduzione da solfato di piombo a piombo metallico spugnoso , poi è proprio il piombo metallico che trasformandosi spontaneamente in solfato di piombo restituisce quei 2 elettroni che gli avevamo dato durante la carica ...

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