Ossidurizione su cella elettrochimica

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 14 ott 2017, 18:03

Prima o poi mi procuro tutto il necessario per farne almeno cinque di quei circuiti con il lm317, così almeno sarò a posto per un po !
Grazie anche per tutte le altre risposte ;)

Allora, oggi sono andato avanti. Ho provato a martellare quel materiale, ma non ricavavo molto. Ho un frullatore per esperimenti, lui è stato molto più efficace di me
uno.jpg
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In poco tempo ho ottenuto 140 grammi di polvere di ossidi di piombo, ben omogenea, vagliata con la retina come ha detto Ferro
due.jpg
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Poi l'ho messa nella celletta, sia sopra che sotto "l'elettrodo" di piombo, ed in qualche modo ho attaccato due bacchette di grafite attraverso il tappo superiore. Un forellino in più l'ho fatto per ripristinare l'acqua che si consumerà, e comunque ovviamente la celletta non è a tenuta stagna, visto che si sviluppa ossigeno
Ho messo due bacchette di grafite per distribuire la corrente in modo più omogeneo
tre.jpg
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Quindi ho aggiunto una soluzione di acido diluita aspirandola da una batteria che ha una cella in corto ed è li ferma da tempo. Da notare che mentre mettevo l'acido sull'ossido della celletta c'è stata un po di effervescenza: la batteria donatrice frantumata è però stata all'aria aperta per un anno, e suppongo che un po di materiale acido abbia reagito con la co2 dell'aria formando qualche carbonato
Finito di mettere l'acido ho aspettato un po che la polvere decantasse, e ho cominciato ad alimentare

Un po di dati:
L'elettrodo di piombo metallico pesa 52 grammi
La polvere bruna di piombo introdotta pesa 50 grammi
La soluzione della cella ha pH 1
Il volume di soluzione inserita è di 50 ml
La concentrazione dell'acido è ignota, provenienza cella in corto di batteria oramai solfatata
La cella stessa dava una ddp a vuoto di circa 1 volt, ed una corrente istantanea di 20mah che però scende rapidamente a 3
Alimentando, c'è assorbimento di corrente (intendo rilevabile, 10mah) solo sopra 2,3/2,4 volt
Raggiunti i 2,5 volt ho potuto vedere la formazione di piccole bollicine sulla grafite
Se si superano i 2,7 volt cominciano a formarsi bolle anche sull'elettrodo di piombo, quindi credo elettrolisi dell'acqua ed energia sprecata
Ora la cella è collegata a 2,7 volt circa (fonte energia = pannelli solari), e l'assorbimento di 25mah iniziale è passato a 45 dopo circa un'ora e mezza, comunque queste letture me le scrivo tutte e poi faccio il riassunto
La prova di riduzione è iniziata oggi alle 15.30

Ora qualche considerazione:
- certamente la cella è troppo piccola, ma era poco anche il piombo che avevo per fare l'elettrodo negativo
- l'elettrodo così fatto non era neanche poroso, per cui sarà un po ostile, rallentando un po le cose
- l'ossido di piombo "sotto" all'elettrodo forse era meglio non metterlo, a me faceva comodo per tenere dritto l'elettrodo. Ciò però non dovrebbe dare problemi, questa prova nasce per verificare consumi energetici e rese
- la prova richiederà diversi giorni, ad esempio (se non ho sbagliato i conti) con 40 mah costanti ce ne vorrebbero una decina, comunque vedremo un po che succede
- il circuitino cinese che segna volt e ampere è poco affidabile, dopo aver tarato il voltaggio a 2,68 volt ho lasciato collegato un tester per verificare la corrente, userò il display del circuitino solo come "allarme" a colpo d'occhio
-stranamente le tensioni a cui si vede accadere qualcosa sono le stesse della normale cella piombo, però qui c'è la grafite... indagheremo, e comunque prima vediamo che succede, credo già stasera o domani potrebbe vedersi qualche cosa

Credo sia tutto, come sempre benvenuti commenti e specialmente critiche, e buon sabato a tutti !
Un'ultima foto... e a presto, ciao ;)
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 14 ott 2017, 20:02

Quanta buona volontà...... Andrebbe premiata almeno con un "grazie". Perciò grazie per esserti assunto l'onere di queste prove.
Comunque l'esperto di chimica sei tu, io tra pesi, moli e volumi mi ci perdo, se mi dicono che una certa reazione si fa mettendo tot grammi di questo e tot grammi di quell'altro in tot cc d'acqua, tanto tanto me la cavo, ma se mi parlano di moli...... I "moli" che conosco io sono quelli nei porti, dove attraccano le navi, ma credo c'entrino poco.....
Il "coso" cinese se ho ben capito è un volt-amperometro.
Per il tempo non c'è problema, aspetteremo tutto il tempo necessario.
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 14 ott 2017, 23:39

Ferro, ci manca solo che tu ringrazi me .. casomai il contrario ;)
Anche in qualche cosa che ci siamo scritti ti dicevo che ... vale più la pratica che la grammatica, tu sai molte più cose di me
E se facciamo a gara di grazie.... tu sei avanti un milione di mila ;)
La tua esperienza è essenziale, ed è parte anche di questa prova, comunque vada, e se andrà male ne faremo un'altra
Io sono abbastanza convinto che la corrente necessaria per fare questa redox sarà poca, mentre sono curioso di capire se poi si riesce a fondere il prodotto in modo accettabile, comunque stiamo provando insieme così verifichiamo entrambe le cose

il cosino cinese che dicevo in qualche messaggio fa era solo un misuratore, poi tra i vecchi esperimenti ho trovato quello della foto, che è uno step down comprendente voltmetro e amperometro. Una cosa simile ma migliore la usa anche Dolomitico, questo che ho usato nemmeno ricordavo di averlo, lo avevo scartato perchè sopra certe correnti... fuma...

Comunque ora osserviamo insieme l'esperimento, l'assorbimento alle 21.30 era di 63 mah, la vaschetta è ancora fredda, ma vedo un alone grigio che credo sia un buon segno

ci aggiorniamo a domani, e ... 'notte ;)

@edit: Ferro da come scrivi mi pare che percepisci le moli come io l'induttanza :P se non lo fanno altri prima di me (benvenuti chi lo volesse fare) lunedì scrivo un messaggio in questo senso, è tutto molto semplice, come l'induttanza
Ci vorrà anche un messagio anche per calcolare l'energia delle redox, anche questo servirà, devo un po ripassare e poi metteremo anche questo

ari'notte

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 15 ott 2017, 10:49

aggiornamento del mattino: direi che procede tutto bene
la corrente si è stabilizzata sui 65-70 mAh, il valore più alto si raggiunge se muovi un pochino la celletta
ho dovuto ripristinare 15 ml di acqua
il ph è sempre a 1

per chi vuole, ecco qualche foto
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 15 ott 2017, 10:57

Mi pare di vedere della polverina grigia sopra i depositi rossi. Potrebbe essere polvere di piombo riconvertito dagli ossidi?
Se è così forse rimuovendo un po' il tutto quello se ne va sotto lasciando nuovi ossidi sopra a ridursi.

P.S.
Ma è saggio lasciare le castagne li vicino?.... O è solo un caso momentaneo per fare le foto? :D
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 15 ott 2017, 11:23

E' un caso momentaneo, la celletta la tengo in casa, ma ho provato a fare delle foto li e non si vedeva niente, per cui l'ho portata un attimo fuori al sole
Le castagne sono una cosa che sta facendo mia moglie, vedo che le mette al sole poi ogni tanto le passa al forno e dopo sbucciate le mette in una scatoletta, credo per conservarle. Ne abbiamo raccolte nel bosco quasi 10 kg ! Un'altra parte le ha fatte sulla brace, e questo mi è piaciuto, perchè così ho cominciato a riempire quel barattolo che vedi al centro... e tu sai cosa voglio farci, vero ? :woot:
DSC04253.JPG
DSC04253.JPG (143.98 KiB) Visto 13721 volte
Sulla polverina è come dici tu, anzi è proprio uno strato spesso circa 1 millimetro, da sopra si vede male, ho fatto le foto laterali per evidenziarlo. Sopra alla polverina si vedono anche delle scaglie che sembrano piombo metallico (non sono riuscito a fare una foto decente), ma avendo un assorbimento di corrente costante per ora ho cercato di non smuovere tutto, dici che è meglio farlo ?
Tra l'altro mi sarei aspettato una crescita della parte grigia da sotto e non da sopra
Comunque sono curioso di vedere se domani la parte grigia sarà il doppio di quella di oggi, poi se dici che è meglio, rimesto tutto
Come si fa a capire che il processo è finito ? Calo della corrente assorbita ?

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 15 ott 2017, 11:59

Mhà..... Ciò che è meglio lo sai più tu di me.....
Comunque lascia tutti così, vediamo poi come procede.
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 17 ott 2017, 15:58

Allora,
la corrente è stabile a 100mAh, e la linea grigia laterale non cresce proporzionalmente ai giorni
Prima ho dato un'occhiata veloce, a parte i piccoli rabbocchi di acqua adesso è evidente il consumo della grafite, del resto se ci gorgoglia ossigeno credo sia normale...
Mi è sembrato di vedere delle scaglie grige anche all'interno della massa di ossido, stasera smonto tutto un attimo e ...rovisto :P

Però mi è venuta in mente una cosa: quando saremo al termine, ci sarà una polverina di piombo (speriamo !) tra l'altro magari mista a un po di ossido non reagito, ma anche intrisa di acido.
Io credo che vada lavata, l'acido che io sappia non evapora come l'acqua, se la mettiamo a scaldare otterremo che l'acido si concentrerà... con effetti imprevedibili...
Suppongo vada schiacciata un pochino, pescata e lavata con acqua, e poi nel pentolino per provare a fonderla, o no ?
O prima lavata e poi schiacciata ?
O ... ?

:wacko:

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 17 ott 2017, 19:21

Gli "effetti imprevedibili" immagino sia una nuova aggressione del piombo rimasto......
Perché "schiacciarla"? Non basta colare fuori l'acido, versare la polvere in una vaschetta con l'acqua, sciacquarla bene e tentare di fonderla?
La puoi anche mettere bagnata, basta che il pentolino sia freddo. Il calore del fuoco penserà ad asciugarla, sarà un fornello immagino, mica un altoforno. :D
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 17 ott 2017, 19:53

Ferrobattuto ha scritto:
17 ott 2017, 19:21
....Gli "effetti imprevedibili" immagino sia una nuova aggressione del piombo rimasto...... sarà un fornello immagino, mica un altoforno. :D....
Si alla prima domanda, ho paura che concentrandosi l'acido diventi talmente aggressivo che ri-solfata del piombo appena "resuscitato" a metallo

Per la seconda... volevo mettere una foto per ridere, ma non ci stanno sei foto, per cui rispondo seriamente, si è un pentolino sul fornello ;)

Allora ecco delle foto, valgono più di mille parole: unica cosa che vorrei dire è che a vista d'occhio non vedo quel tono marroncino che si vede nelle foto, a me pare tutto grigio, magari sono un po cecato....
Prima di fare prove di fusione però devo arrivare a dargli gli ampere che si dicevano, ora non ricordo il numero ma sarà per questo fine settimana, a occhio e croce,
Le foto della massa di polvere le ho fatte dopo avere rimescolato: Ferro avevi ragione, è meglio girare, infatti sotto all'elettrodo e anche ai lati era rimasto del materiale che rimestando ha fatto quelche bollicina e odore di zolfo

ecco le foto
grafite.JPG
grafite.JPG (67.79 KiB) Visto 13672 volte
prima_di_mescolare.JPG
prima_di_mescolare.JPG (76.3 KiB) Visto 13672 volte
dopo_mescolato.JPG
dopo_mescolato.JPG (89.08 KiB) Visto 13672 volte
polveri1.JPG
polveri1.JPG (123.41 KiB) Visto 13672 volte
polveri2.JPG
polveri2.JPG (112.01 KiB) Visto 13672 volte

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 17 ott 2017, 21:50

Bene bene, continua così, alla fine vedremo i risultati.
Mi sa però che per riconvertirlo completamente ci vorrà un bel po' di corrente......
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Dolomitico » 18 ott 2017, 20:07

Ma a parte la curiosità (che interessa pure a me capire se è possibile farlo),ma è conveniente?
Immagino la graossa quantità di energia che già ci vuole per ossidare le classiche griglie delle batterie che abbiamo,in media 600 cicli.
Quindi anche ammettendo di avere un certo quantitativo extra di energia in estate,questo è plausibile che ci sia,ma in termini di energia conviene?
Cmq a vederlo a occhio nudo pare proprio che si formano dei grumi di piombo,il problema successivo sarebbe di eliminare l'acido.
Ti ricordi Ferro che c'era un manuale di chimica che diceva che per eliminare l'acido dagli ossidi bisognava scaldarli o cuocerli con la soda caustica,in modo da lavarli?
Cosi da avere degli ossidi puliti che non corrodono in giro.

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 18 ott 2017, 22:23

Dolomitico ! Tu non sai quanto mi ha fatto piacere vedere che stai seguendo questa prova !

Sicuramente poi anche Ferro metterà una sua risposta, comunque io cerco di dirti quello che posso
In termini di energia, anche tu come Ferro parlate di tanta energia, ed in effetti in letteratura parlano di migliaia di kilowatt al chilo, ma solitamente si parla di raffinazione, non della sola riduzione
Mi spiego meglio, anche se lo sapete già, ma così vedo pure io se dico stupidaggini: se raffini, devi usare energia per andare da piombo metallo a ione (ox) e poi da ione a metallo (rid)
L'energia necessaria a fare questa cosa dipende da che livello di ossidazione del piombo si raggiunge, più sarà alta, più ne richiederà
Nella prova attuale invece si parla solo di andare da piombo 2/3+ a piombo metallo, quindi dovrebbe essere molta meno. Mesi fa avevo fatto i calcoli e mi era venuto come ad Osmotico, 1 ampere 3,8 grammi di piombo, partendo dall'ossido, e se non ricordo male ero partito dal piombo con valenza 4, PbO2
Ora, è vero che devo ricontrollare questi calcoli, ora è tardi, ma domani lo farò

Ma la mia contentezza di vedere che segui questa cosa deriva anche dalla tua esperienza pregressa, come ne ha Ferro, Hal ed altri, ed infatti stasera volevo chiedere: se uno ha una batteria da 70 ampere classica solfatata, quanti ampere (meglio forse sarebbe parlare di watt ?) ci deve "buttare dentro" per recuperarla ? In fondo qui stiamo provando la stessa cosa, circa

Già , circa, perchè usando la grafite come contro elettrodo evitiamo che si formino ossidi, però si forma ossigeno che corrode la grafite. Qui c'è una pensata che sto facendo, e ancora non ho ben capito, perchè mi manca un parametro: nelle piombo acido da recuperare si capisce che sono cariche perchè scende la corrente. Quando ho iniziato questa prova sono serviti 2,7 volt per iniziare la reazione, se fosse una batteria sarebbero troppi, ma stavolta c'è di mezzo la grafite. Guardare i potenziali redox ho capito che non serve a molto, ci sono troppe variabili (sovratensione, polarizzazione, strati di gas... troppa roba) per cui si va di "pratica".
Ma stasera ho abbassato i volt, e sono andato a 2,6, la corrente è calata da 120mah a 85, ma passa
E serve un "segnale" che possa avvisare che non riesce a reagire più niente, come nelle batterie, per cui mi piacerebbe arrivare a 14,4/6 = 2,4 volt. Ho provato, ma la corrente scende molto e la prova allora durerebbe secoli

Chi ha scritto che per far partire la desolfatazione di batterie piombo acido secche magari mandava anche decine di volt ? Ora non ricordo se tu o Ferro, ma forse il caso attuale in test è similare

Per ora ho comunque abbassato la tensione a 2,6 volt, dai 2,7 iniziali

Sul fatto di inserire degli idrossidi per neutralizzare l'acido, io lo sconsiglierei, sia perchè puoi indurre nuove reazioni nel piombo, sia perchè introduci nel "sistema" un altro metallo, che è il sodio. Se riuiscissimo ad avere del piombo metallo sporco di acido, lavarlo sarebbe già una gran cosa, con acqua, eventualmente si potrebbero aggiungere sostanze per avere una soluzione tendenzialmente riducente, ma qui cerchiamo di ragionare al risparmio, per cui mi sa che non vale la pena (forse). Proprio a mettere qualcosa forse allora ammoniaca, che magari scaldando poi si decompone, ma con una gran puzza e gas irritanti, almeno a quanto ho "ricominciato" a sapere. E comunque come per la soda, ricapitano reazioni varie con il piombo, che sarebbe meglio evitare (secondo me), tipo formazione di idrossidi o magari complessi idrati più o meno solubili, comunque tutte complicazioni

Insomma... tutte queste cose. Ma davvero se hai tempo dai dei consigli o idee di prove, io poi eseguo, tra l'altro ho parecchio ossido (ancora 100 grammi), e poi se serve ne posso macinare altro

Ma servirebbe molto un paragone con la desolfatazione classica, io credo che le regole siano le stesse (ma se sbaglio ditemelo tranquillamente), per cui voi avete già un sacco di esperienza. L'unica differenza è che qui la cella è solo una, e un elettrodo è grafite

Tutto quello che ho scritto è discutibile, ci metto la buona volontà ma potrei fare errori anche grossolani, se ne vedete basta dirlo... studieremo insieme

Ciao Dolomitico e fatti sentire !
e ciao tutti, chi ne sa qualcosa... benvenuto ;)

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Dolomitico » 19 ott 2017, 5:37

Si, sono un po' perso sto periodo, ho molta carne al fuoco.
Mi piacciono eccome le discussioni che sperimentano nuove vie.
Adesso ti dò una risposta veloce, poi vedo di fare meglio.
Anche le fiamme a gas dei cannelli sono sia ossidanti che riducenti.
Quando scaldi un metallo e si annerisce, si é ossidato, ovvero combinato con ossigeno, ma se scaldando un ossido in presenza di idrogeno, questo si combina con l ossigeno del ossido, e si ha pure una reazione isotermica.
In passato se ne é parlato, e pare sia alquanto pericolosa, ma nelle batterie avviene il contrario, si ossida il positivo in continuazione. E il negativo fa da serbatoio.
La desolfatazione non richiede troppa energia, tu colleghi tutto, ma é la batteria che accetta l energia man mano che si desolfata, quindi il tempo che il solfato si dissolve, e quella porzione riprende la sua normale attività, niente di esagerato, qui invece si tenta di ottenrre piombo metallico.
Anche passando per la forgia, se ci pensi di energia istantanea ne metti parecchia, la temperatura é tale che le reazioni avvengono in velocità notevole, ma se calcoliamo il calore in kw, a voglia....
2,5kg di legna sono circa 8/10 kw, il carbone non so le proporzioni, ma é più calorico.

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 19 ott 2017, 9:23

Dolomitico ha scritto:
19 ott 2017, 5:37
La desolfatazione non richiede troppa energia
Questa frase mi piace molto :P
Oltretutto nella desolfatazione su un elettrodo c'è anche la riconversione a piombo, o ho capito male ?
Comunque sabato riapro la celletta e vediamo se ci sono stati progressi

Sul discorso dell'idrogeno, tempo fa avevo letto di questo processo, mi pare sia in attesa di brevetto, non ho trovato molto in rete, ma ecco un esempio, in inglese, ma è una pagina sola e google credo lo traduca senza problemi
http://lead.stcitaly.com/lead-battery-r ... ature.html

Pensa che dopo averlo letto ero stato colto da "delirio chimico riciclone" e mi ero immaginato la pila ad alluminio che dava energia e idrogeno, e quest'ultimo sfiatato nella cella per raffinare il piombo :woot: : Bash :
Poi mi è passata ;). Tra l'altro per me usano qualche tipo di catalizzatore che nell'articolo non è citato... mah

Per il calore della forgia in effetti hai ragione, però chissà quanto se ne disperde...

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 19 ott 2017, 13:13

MI trovo d'accordo sul fatto che mettere soda o potassa caustica significa aggiungere un altro metallo. Un conto è trattare i detriti per eliminare l'acido, un altro intervenire con una reazione chimica che aggiunge altri componenti. Sia il sodio che il potassio, come il calcio, sono dei metalli, e non è detto che non entrino in lega col piombo, con risultati incontrollabili. So per certo che perfino il mercurio si lega col piombo.

In realtà non ho mai fatto controlli e misure su quanta energia necessita per desolfatare una batteria di una qualche capacità, ma mi trovo d'accordo con Dolomitico che di energia non ne serva in eccesso, sapendo che in pratica si sta riconvertendo del solfato in piombo e ossido, immagino che anche addizionando le dovute perdite, se fatta con corrente bassa e i tempi lunghi dovuti, non sia molto maggiore di quella che occorre per una ricarica a fondo dopo una scarica completa. In pratica una batteria completamente scarica ha tutto il solfato sulle negative e ben poco ossido sulle positive. Anche in questo caso si deve riconvertire tutto in acido ossido e metallo.

Del fatto che per iniziare a far passare corrente in una batteria pesantemente solfatata serva una tensione alta ne abbiamo scritto un po' tutti..... Almeno quelli che si occupano di questo argomento. Ricordo che questa era la prassi normale quando 50 anni fa facevo l'apprendista elettrauto, a quai tempi i desolfatatori erano molto dilà da venire......
Ma è una cosa che a pensarci bene è ovvia: il solfato cristallizzato non è conduttivo e forma una sorta di strato isolante sulle piastre, specialmente quelle negative, per cui per iniziare a far passare della corrente anche bassa serve una tensione molto alta. Ricordo che per una batteria a 12V in qualche caso si usava il caricabatterie messo a 24V e regolato al massimo, con tensioni che potevano superare tranquillamente i 30 - 35V, poi man mano che iniziava a condurre si abbassava manualmente fino a tornare in condizioni di carica normale.
A quel tempo le batterie avevano le piastre un po' più spesse e i separatori molto più spessi di quelli attuali, per cui questo sistema funzionava molto meglio, oggi con le piastre sottilissime e fragili e i separatori di un paio di decimi che si forano facilmente il risultato e sempre un'incognita.

In teoria l'energia usata in un forno (la forgia è stata solo l'esperimento iniziale, in realtà si dovrebbe fare in un "forno continuo") dovrebbe essere la stessa, ma in pratica non lo è. Prima di tutto per le dispersioni di calore intrinseche (riscaldamento del forno, irraggiamento e convenzione con l'aria, ecc ecc) e poi perché comunque si porta il materiale a temperature elevate e questo costa calore. È vero però che la riduzione è molto più veloce, e se fatta in modo esatto da direttamente metallo fuso in lingotti...... E i combustibili usati sono più economici della corrente elettrica, che immagino convenga solo se proveniente dal solare o energie rinnovabili a buon mercato.
Solo che per fare quel tipo di riduzione servono grandi quantità di materiale e attrezzatura un po' particolare.
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Dolomitico » 19 ott 2017, 16:19

Ma nel caso della soda caustica si parlava di lavaggi,si metteva tutto in un contenitore,di vetro presumo,e poi si scaldava in modo da lavare l'acido,e forse anche quello cristallizzato.
Dopo ovviamente va tutto nella forgia e via,in modo da non avere troppo fumo tossico.
Io personalmente mi dirigerei verso la realizzazione di un sistema a forgia,più veloce.
Tuttavia anche l'idea di raffinare gli ossidi cosi non è male,ma servirebbe una superfice grande per il negativo,un positivo che non si corroda con l'acido,e da ossidi usati di acido ne si forma sempre e comunque,è un pò un cane che si morde la coda.
Alla fine il procedimento deve essere qualcosa che tolga l'ossigeno all'ossido,in modo che privato di questo l'ossido rimane in mutande,e diventa metallo.
L'idrogeno scaldato in un contenitore fa esattamente questo,il calore favorisce la reazione,il risutato è vapore d'acqua,e piombo metallico,o anche altri metalli,però è pericoloso.
https://www.youtube.com/watch?v=QL5HAKm0-Rs
So che sto tendendo verso il vecchio sistema,ma nella testa non riesco a figurare un sistema efficente possa essere l'uso di elettricità per ottenere metallo da ossidi,invece usare elettricità per avere idrogeno è relativamente facile,e se fatto con le dovute cautele in piccole quantita il risultato è anche veloce....non so... :wacko:

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 20 ott 2017, 21:28

Teoricamente , e dico teoricamente, in questa prova dovremmo poter riconvertire gli ossidi a piombo, e i solfati ad acido e sempre piombo
Il controelettrodo essendo di grafite non permetterebbe la creazione di ossidi, per cui, sempre teoricamente, dovrebbe funzionare
Il dubbio che c'è è che l'energia necessaria per questa redox sia molto alta, come anche in dubbio c'è la resa effettiva ottenibile

A queste cose, dopo qualche giorno di esperimento (ancora non concluso) aggiungerei che il consumo dell'elettrodo di grafite causato dalle bollicine di ossigeno che si formano su di esso (anche se già previsto che accadesse), in effetti non è molto desiderabile, a parte per la possibilità che venga emesso monossido di carbonio, ma anche perchè .... costa

Allora faccio una domanda: ma se al posto della grafite ci fosse piombo puro, che accadrebbe ? nella batteria ci sarebbe il solfato che passa ad ossido, ma se si mette piombo puro ? Non è che non essendoci solfato lui resterebbe puro ? oppure l'ossigeno che si sviluppa potrebbe fare lo stesso un ossido di piombo ? Ma il piombo forse si passiva superficialmente...
Oggi ho valutato anche il platino, ma l'acido solforico alla lunga lo corrode

Forse è un'altra prova da mettere in coda se quella attuale dà rese soddisfacenti

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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da Ferrobattuto » 20 ott 2017, 22:43

Se l'elettrodo positivo fosse di piombo si ricoprirebbe di ossido. Diventerebbe la piastra positiva insomma, che poi è il sistema con cui la prima volta Gaston Planté realizzò il primo accumulatore al piombo..... ;)
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Buone realizzazioni a tutti!
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Re: Ossidurizione su cella elettrochimica

Messaggio da luppy » 22 ott 2017, 10:43

Ok Ferro, allora è meglio continuare con la grafite. Certo che come dicevo la grafite costa, a fine prova vedremo di calcolare un po anche quello

Allora, aggiornamento della domenica :P
Il materiale oggi si presenta così:
DSC04280.JPG
DSC04280.JPG (117.75 KiB) Visto 13553 volte
DSC04283.JPG
DSC04283.JPG (74.73 KiB) Visto 13553 volte
E' sparita ogni traccia di marrone, ora è tutto nero (ad occhio nudo, dalla foto vedo dei riflessi strani, magari è il flash)
Su wiki ho letto che il "nero di piombo" è un misto tra monossido di piombo e piombo metallico finissimo, per cui potrebbe essere questo ?
Non ho resistito, ed ho fatto una piccola prova di fusione, le foto parlano da sole, ancora non ci siamo: non si riesce a fondere, e prolungando il riscaldamento diventa il solito ossido giallino. Prima di metterlo nel pentolino comunque ho lavato il materiale, la foto non la metto perchè ne entrano solo cinque per post, ma tanto è lo stesso della foto sopra
Questo dopo il riscaldamento
DSC04285.JPG
DSC04285.JPG (96.54 KiB) Visto 13553 volte
Poi un'altra cosa: siccome quando apro la celletta sento sempre odore di zolfo (uova marce), mi sono chiesto se per caso stia aumentando la concentrazione di acido
Non ho nessuno dei reagenti giusti badmood.gif per cui ho fatto una titolazione casareccia solo indicativa usando le siringhe che ho "comprato con Dolomitico" per le nicd, neutralizzando 5ml della soluzione della celletta con soda, e controllando il ph con le cartine tornasole. E' tutto estremamente grossolano, serve solo a dare un'indicazione di massima molto vaga.
Per neutralizzare i 5ml di acido della celletta ho usato 3 ml di soluzione di naoh al 10%. Si nota un precipitato verdino ancora da identificare
DSC04286.JPG
DSC04286.JPG (83.55 KiB) Visto 13553 volte
Poi la stessa cosa l'ho rifatta sull'acido della batteria donatrice, che sta ancora li nell'angolino P
Anche in questo caso sono serviti 3 ml di soluzione basica, solo il precipitato è tra il giallo e il marroncino, sempre ancora da identificare
DSC04288.JPG
DSC04288.JPG (76.73 KiB) Visto 13553 volte
Comunque si potrebbe desumere che nel corso del processo l'acido venga anche lui ridotto, da solforico a solfidrico, sia per l'odore sia per la stabilità della sua concentrazione, e anche questa reazione richiederà dell'energia.

Una domanda: sovraccaricando le batterie a 15/16 volt come fate a volte, si sente questo odore ? Io non ho mai provato, comunque per ora la tensione della cella l'ho lasciata a 2,6 anche se come ho già scritto forse sarebbe meglio stare entro 2,4 però poi passa poca corrente. A 2,6 in questo momento passano 55 mAh negli ultimi giorni la corrente sta diminuendo

Dall'inizio della prova ad oggi sono circolati circa 13 ampere, che era il necessario teorico per ridurre i 50 grammi di ossidi di piombo iniziali. Tutto quello che circolerà da adesso in poi in teoria servirà a "coprire i consumi" delle le reazioni collaterali, tra cui ci sarà quella dello zolfo e magari altro

Per oggi... tutto qui

Ciao e anche se purtroppo è nuvolosa... buona domenica a tutti ;)

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