Cosa cè dentro le pile tipo D,e forse anche C

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Dolomitico
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Re: Cosa cè dentro le pile tipo D,e forse anche C

Messaggio da Dolomitico » 21 ott 2017, 14:38

Come sospettavo, il caricapile non fa altro che fermarsi a 1.52v in ricarica, elettrolisi minima e lunga durata delle stesse, se non si asciugano.... Durano.
Adesso sto testando altri 2 modelli, questi addirittura caricano in Cc/Cv, sono degli Opus...
Aggiornamento :
L opus carica fino a 1,49v e poi passa in cc/cv,
Quindi anche questi caricapile sono l ideale.

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luppy
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Re: Cosa cè dentro le pile tipo D,e forse anche C

Messaggio da luppy » 21 ott 2017, 21:00

Dolomitico ha scritto:
21 ott 2017, 14:38
...addirittura caricano in Cc/Cv ...
Ti dico un segreto... non ho mai capito cosa vuol dire :P
Comunque se ci fosse un modo semplice per capire la fine carica la cosa migliore allora è costruirsene uno di caricatorino, visto anche che pure l'imax non va bene.
L'opus forse era quello che avevo comprato a due lire, però alla fine non è mai arrivato... me lo immaginavo... però ebay mi ha rimborsato, ed il venditore comunque l'avevano già sospeso da tempo

Io ho passato la giornata a cercare di costruire l'essiccatore sotto vuoto per le cose chimiche, però mi entra l'aria da tutte le parti, ora mi fermo e faccio qualche riflessione. Voglio arrivare a qualcosa di minimamente funzionante, poi scriverò nella sezione corretta

Tra una cosa e l'altra ho fatto ancora una prova su quel lamierino di ieri, quello sforellato: Dolomitico brutte notizie, lo so che sei innamorato del rame P ma in definitiva mi sa che è ferro

Vedi qui sciolto con acido cloridrico la soluzione giallina poteva essere sia nichel che ferro, un po meno il rame, sarebbe dovuta essere più verde
DSC04276.JPG
DSC04276.JPG (66.35 KiB) Visto 5679 volte
Ma poi neutralizzando l'acido con la soda... ecco qua questo bel marrone bruno... se fosse stato rame doveva essere verde/azzurro, nichel sul verde... proverò a ritrasformarlo in solfato, giusto per sicurezza, e anche perchè non ho i reagenti che servirebbero per fare una prova seria
DSC04277.JPG
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peccato ;)

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Hal9000
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Re: Cosa cè dentro le pile tipo D,e forse anche C

Messaggio da Hal9000 » 22 ott 2017, 11:49

Ti posso confermare che tutte le parti metalliche conduttive e/o di sostegno delle materie attive nelle pile ad elettrolita alcalino sono acciaio placcato nichel, le nichel-ferro a partire da edison fino ai cinesi di oggi sono così, l'ideale sarebbe avere tutte le parti metalliche di nichel pieno per una durata secolare, ma ovviamente farebbe lievitare i prezzi alle stelle, quindi tutti optano per acciaio e poi lo nichelano, più lo strato della nichelatura è spesso e più durano, infatti c''erano delle discussioni su alcuni forum americani in merito allo spessore della nichelatura delle parti interne delle batterie cinesi che forse era inferiore rispetto alle edison di 100 anni fà che vanno ancora oggi.
In teoria al negativo basterebbe il ferro ma ovviamente essendo bagnato di un liquido altamente conduttivo a contatto con l'ossigeno astomsferico farebbe la ruggine quindi credo che usino il ferro/acciao nichelato anche al negativo che resta bello lucido.

Dalle prove che ho fatto il rame si scioglie (quindi si corrode) formando sali sia in abiemnte acido che in ambiente basico se polarizzato al positivo e tende ad elettrodepositarsi al negativo inquinando le sostanze attive presenti al negativo o mandando tutto in coarto come nelle litio, motivo per cui non bisogna scaricare sotto i 3V le litio se no il rame si sposta e provoca i corti alle ricariche successive.
Come vedi il rame se ne và a spasso perfino negli elettroliti senza acqua come quelli a solventi delle litio!!!

Quindi dubito fortemente che ci sia rame nelle nicd/nimh anche se placcato nichel, inoltre l'acciaio costa meno ed è più dorevole in questo ambito, se ci fosse del rame dentro una pila nichel-xyz allora credo sarebbe unoa ciofega che ri somperebbe rapidamente.

Dolomitico non hai sentito come "sfrigolano" le nichel-ferro ad elettrolita liquido, sembrano migliaia di compresse effervescenti ma dalle prove fatte più le fau sfrigolare (ricariche a tensioni elevate) e meglio si comportano alla scarica successiva, del resto la stessa cosa da tè già evidenziata sulle piombo-acido, l'elettrolisi, anche se viene vista come uno spreco, un consumo di acqua ed energia, è una parte fondamentale ed insostituibile della ricarica completa delle batterie con elettrolita a base di acqua e svolge anche la funzione di BMS (battery management system) automatico, naturale e a basso costo, andando dissipare l'energia in eccesso sotto forma di scissione dell'acqua durante l'equalizzazione degli elementi della batteria, inoltre è in grado di dissipare enormi quantità di energia, se pensi che sulle mie nichel-ferro è in grado di dissipare ben 80A quando sono cariche al 100% non esiste un BMS che possa dissipare tali energie in eccesso, inoltre essendo un regolatore di tipo chimico può dissipare l'energia in eccesso anche di una sola piastra nel caso un elettrodo sia carico prima dell'altro, cosa che un BMS non sarebbe mai in grado di fare!

Viene carico il positivo prima del negativo? nessun problema si genera ossigeno
Viene carico il negativo prima del positivo? nessun problema si genera idrogeno

Che è poi quello che avviene quando si carica due lamine di piombo immerso in acido solforico, la famosa prima carica di formazione, il negativo essendo già piombo metallico è carico fin dall'nizio quindi l'acqua attorno assorbe l'energia extra e scindendosi libera ossigeno, mentre il piombo al positivo deve ossidarsi e assorbe l'ossigeno extra accumulando energia, poi quando scarichi si forma solfato di piombo su entrambi i lati e la ricarica successiva viene accumulata più energia perchè anche il negativo ha un composto chimico (il solfato di piombo) che si converte e assorbe/accumula energia.
Però se le piastre non sono perfettamente uguali in proporzioni dei reagenti chimici c'è sempre l'acqua con la sua elettrolisi a bilanciare tutto!!!
Sia perchè è una pila sperimentale quindi le propozioni non le abbiamo azzeccate, sia perchè è una batteria commerciale con le piastre usurate in modo diverso o con austoscarica ecc ecc....
Anche nelle nichel-xyz gli elettrodi hanno gradi differenti di autoscarica che li sbilancia quindi la famosa carica a voltaggi elevati, che altro non è che mettere dentro alla batteria tot amper fà in modo che le razioni si bilanciano per via naturale grazie al sacrificio dell'acqua.

è per questo motivo che adoro le batterie a liquido rabboccabili perchè l'acqua distillata è il componente magico, il tutto fare che sistema tutto e tiene tutto bilanciato semplicemente dandogli energia extra per svolgere il suo compito, che se è energia che proviene dal sole è manutenzione gratis ed automatica degli accumulatori!

Si anch'io avevo pensato ad usare le pile nimh rotte aprendole e trasformandole in batterie a liquido rabboccabili, ma se ne trovano poche, servono ordini di grandezza come 10mila pile per un accumulo primario.
Avevo anche pensato di prenderle nuove con l'idea di aprirle e rabboccarle qualora iniziassero a calare di capacità nel tempo, ma se fai due conti le nichel-ferro costano meno delle nimh sigillate e sono già belle che fatte a liquido rabboccabile!

Ovvio se qualcuno me ne portasse una vagonata gratis allora ci sarebbe da mettere in conto solo il tempo necessario ad aprirle una ad una e fare i collegamenti.....

Dolomitico quella che hai aperto e riempito di acqua è come se fosse diventata una mini nichel-ferro, però adesso quell'acqua ha diluito il koh ed è diventata fortemente alcalina non hai paura che inizierà ad assorbire l'anidride carbonica e a formare fiori bianchi di cristalli di carbonato di potassio?
Cosa ne pensi di fare una prova e metterla dentro un barattolo di quelli per il cibo da frigo con il coperchio che si sigilla poi riempire il barattolo di acqua distillata con il 30% di koh (in pratica l'elettrolita delle nife) in modo da tenerla sommersa e ben isolata dall'aria, poi fai uscire due lamierini o fili di nichel o ferro nichelato a fingere da elettrodi esterni al barattolo, i lamierini di acciao nichelato li trovi per fare i pacchi batterie degli elettroutensili quelli da saldare con la puntatrice, mi pare siano acciaio michelato.
Così hai una nimh ad elettrolita liquido e ben inscatolata con la sua bella riserva di acqua!!!!

p.s.
Luppy diceva di estrarre acqua ma occhio che una volta inserita l'acqua distillata si mescola con il koh e e poi la estrai successivamente per fare prove in realtà estrai anche koh dimmiuendo la densità dell'elettrolita....

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Re: Cosa cè dentro le pile tipo D,e forse anche C

Messaggio da Dolomitico » 22 ott 2017, 13:35

Grazie Hall della spiegazione,sempre molto dettagliata,in effetti mi rispolveri un pò la polvere e trovo nuovi spunti.
Ieri ho misurato un pò meglio,in realtà ho scoperto che non sempre cosa dicono i voltmetri dei caricabatterie corrisponde a realtà,gli Opus che ho qui si fermano si a 1.5V ma in raltà danno una corrente a onda quadra,che oscilla di continuo da 1.46 a 1.56v circa,ci vorrebbe una misura con l'oscilloscopio per capire meglio.
Il problema non è il rabboccare,che diventa anche facile,bisogna modificare tutte le pile,con un'apertura in modo da aggiungere acqua,poi sarebbe da vedere quanto questo allungherà la vita,a me interessa capire in fondo come funzionano,in modo da prolungare il più possibile la vita utile,intanto sono soldi risparmiati,e se le pile le trovi che altri le buttano puoi anche provare a rigenerarle.
Ultimamente mi capita di fare il recelling di qualche pacco avvitatori,e ovviamente le vecchie pile le metto da parte,che non trovo il modo di riesumarle in qualche modo.
C'è anche la ricarica ad impulsi che sarebbe da sondare,il famoso caricabatterie di Lindemann/Bedini lascia intendere che con la ricarica ad impulsi si possano rigenerare anche le nichel in genere.
La pila che ho aperto era per farmi un'idea se erano soldi ben spesi o schifezze,ma devo propendere per la prima,
Ricordo che ormai è più di un'anno che uso 2 set di 3 pile su una luce led che sta accesa tutta la notte in corridoio per le bambine,e le ricarico con caricapile del video,e non perdono un colpo,hanno fatto molti cicli ormai,l'unica pecca è sapere quanti,non l'ho segnato,ma non cedono,significa che la strada è giusta.
Sulla storia di fare una celle umdida...adesso no,non ho tempo per queste prove,ho un progettone che mi porterà via quasi un'anno di tempo,e dopo se va tutto bene avrò modo di poter fare nuovi test e magari molto altro.
Intanto mi dedico a fare scorta di materia prima....

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Re: Cosa cè dentro le pile tipo D,e forse anche C

Messaggio da luppy » 22 ott 2017, 14:09

Hal9000 ha scritto:
22 ott 2017, 11:49
Luppy diceva di estrarre acqua ma occhio che una volta inserita l'acqua distillata si mescola con il koh e e poi la estrai successivamente per fare prove in realtà estrai anche koh dimmiuendo la densità dell'elettrolita....
Giusto ;) tra l'altro quello che ne uscirà non sarà solo koh, ma secondo me un mix di cose
Io questa cosa l'ho scritta parlando del cercare di capire quanta acqua va inserita. Se vedi come sono fatte dentro, col materiale compresso sulle griglie, ti viene il dubbio che troppa acqua non vada bene, perchè alla lunga il materiale dalle griglie si staccherà. e quindi non saprei se lo sfrigolio sia giusto, com queste,tendenzialmente direi di no, ma non ho elementi per confermarlo
Dai pdf che ho lincato comunque direi che la prova non serve più, se si sta sui 3ml e si controlla se la pila va bene col metodo di misurare la sua resistenza descritto da Dolomitico
Sul fatto che le griglie siano di acciaio, grazie x la conferma, mi eviti di fare altre prove biggrin2.gif . Tra l'altro stamattina mi era venuta in mente la cosa più semplice... calamita ! ed infatti si attacca. E poi concordo sia nichelato, lo strato superiore non si è sciolto in hcl, nemmeno aggiungendo acqua ossigenata (diluita, 12 volumi). Comunque la griglia è base ferro, il rame non c'è

x Dolomitico: se vuoi caricare ad impulsi e pochi volt, c'è questo : viewtopic.php?f=14&t=2307#p39180 .
Se non ho capito male , Ferro dice che se togli l'induttanza e i condensatori alla fine sarà alimentazione pulsata sui 100 Hz, appena riesco lo farò anche io, gli altri desolfatatori richiedono voltaggi più alti

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Re: Cosa cè dentro le pile tipo D,e forse anche C

Messaggio da Ferrobattuto » 22 ott 2017, 15:54

Dolomitico ha scritto:
22 ott 2017, 13:35
.....ho un progettone che mi porterà via quasi un anno di tempo.....
Mo mi hai messo curiosità...... :D
Se è lecito chiedere, di che progettone si tratta?

Per il resto: mi trovo d'accordo con Hal per la faccenda degli accumulatori con elettrolita ad acqua. L'acqua rimane il miglior elemento del nostro Mondo, checché se ne dica. Se i sistemi elettrochimici che impiegano acqua necessitano o restituiscono tensioni più basse hanno però il vantaggio di essere più facilmente realizzabili e meno pericolosi. Fare o pasticciare con una pila ad acqua, come ci state dimostrando ampiamente, con un minimo di attenzioni è alla portata un po' di tutti, altro e mettersi con le mani in pasta con solventi idrocarburi o composti complessi. Aumentano le difficoltà, i costi e i pericoli.
È vero che ci occupiamo di energie "alternative", ma col fai-da-te le cose debbono essere necessariamente semplici e sicure. A prova di inesperto, di ottuso e di imbecille.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

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Re: Cosa cè dentro le pile tipo D,e forse anche C

Messaggio da Dolomitico » 24 ott 2017, 11:35

luppy ha scritto:
21 ott 2017, 21:00
Dolomitico ha scritto:
21 ott 2017, 14:38
...addirittura caricano in Cc/Cv ...
Ti dico un segreto... non ho mai capito cosa vuol dire :P
Niente di complicato,hai un alimentatore da 30v 5 ampere giusto?
Il controllo tensione è quando imposti i manettini per erogare una tensione massima,e uguale per la corrente.
Se tu hai una batteria da 7Ah Agm scarica,imposti la tensione a 14.7V,e la corrente al 10% circa,in genere cè scritto sulla scatola,cmq sono 0.7ah.
Colleghi e noterai che anche se hai impostato la tensione massima a 14.7V lei in realtà si abbassa,e per tutto il tempo della ricarica starà tipicamente a 12/13.5v,poi alla fine man mano che la superfice interna decresce,ovvero la batteria si carica e cè sempre meno materia da convertire la resistenza interna aumenta,e la tesnione sale,fino a raggiungere i 14,7v.
E qui passa da controllo di corrente a controllo di tensione,non è più la tensione che oscilla,ma è la corrente che decresce,fino a stabilizzarsi su un valore che dipende dalla batteria,quasi sotto i 100 mah per una batteria piccola,3 ampere circa per una batteria da 240ah.in questo caso la batteria è da considerarsi carica.

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Re: Cosa cè dentro le pile tipo D,e forse anche C

Messaggio da luppy » 24 ott 2017, 17:13

Adesso ho capito, grazie !!

Già che ci sono, ho iniziato a ciclare una delle nicd "operate" proprio questa mattina, prima caricata, ora ho impostato 3 cicli, corrente 0,1Ah fine scarica 0,9v (tu dicevi 0,4 mi pare, poi provo anche quello ma avevo paura)
Per ora sembra che si comporti bene, vedremo tra un paio di giorni, purtroppo sto usando l'imax, per ora non ho altro

Ultima cosa: per chiudere i buchetti mi è venuta un'idea: stucco da carrozziere. Lo sto usando per riparare certe soglie delle finestre che si sono sgretolate, è vero che poi gli passo l'idrorepellente, ma più che altro lo faccio per la parte sana di quelle soglie.
Che dici provo su un paio di forellini ?
Tra l'altro tutte queste cose mi sa che andrebbero nell'altra discussione delle nicd, se vuoi dalla prossima cosa scrivo di la
grazie !
ciao

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